Arcinota la frase attribuita a Maria Antonietta che, per rispondere alla richiesta dei cittadini di pane per la fame, rispondeva con immacolata ingenuità dall’alto della sua posizione privilegiata, “se è finito il pane, perché non prendono le brioche?“.
Purtroppo sembra che la sindrome della brioche sia ancora pienamente presente nel potere e nelle oligarchie che ci governano. Non a caso assistiamo anche recentemente a una proposta della commissione europea di vincolare a classi energetiche la possibilità di avere un immobile.
Nello specifico la proposta è di impedire la vendita o la messa in affitto di immobili che non garantiscono piena efficienza energetica. Il paragone proposto è quello delle auto inquinanti che dal 2035 non potranno più essere vendute, come se i cittadini europei fossero tutti imprenditori immobiliari dediti al commercio delle case come un concessionario di auto.
Si stima che questa diposizione potrebbe riguardare per un paese come l’Italia fino all’87% del costruito.
Forse i burocrati della politica dovrebbero rendersi conto che per la maggior parte delle persone la casa oltre a essere l’unica cosa che possiedono è un bene rifugio da vendere in caso di necessità.
Nel caso in cui ci saranno persone che non potranno disporre di case che non rispondono agli standard energetici ci aspettiamo un governante che dica “se non hanno una casa che vadano in un albergo.”
Nel giorno dell’anniversario della carta universale dei diritti dell’uomo per frenare questo delirio normativo sarebbe il caso di sottolineare con forza quelli che sono i confini dell’ingerenza dello Stato nella vita dei cittadini.
(Articolo 30, Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, Assemblea Generale delle Nazioni Unite 10 dicembre 1948)
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Leggi anche: Case, l’Ue: vietato venderle o affittarle se consumano troppo
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