Un amico superintellettuale e avvezzo a ragionamenti filosofici mi ha confessato un giorno che da giovane era esattamente l’opposto. Era una persona aggressiva, violenta, un fautore di tecniche di bullismo. Ma al servizio militare è incappato in un bullo che era grosso il doppio di lui e che alle sue prime provocazioni ha risposto con un sonoro ceffone, ribaltandolo come un calzino.
Da quel giorno ha deciso di confrontarsi con gli altri solo a livello intellettuale.
Dalla conquista dell’homo sapiens dei territori europei del Neanderthal, l’espansione dei greci nel Mediterraneo, l’esempio della Roma imperiale fino alla colonizzazione militare dell’Occidente dell’intero pianeta, la storia dell’umanità è un crescendo di espansione e di conquista di nuovi territori.
Fino al Novecento l’espansione è stata sempre territoriale e basata sulla forza militare. Dal secolo scorso si è trasformata in conquista economica realizzata attraverso prodotti commerciali e strumenti finanziari.
Forse siamo arrivati al primo momento di stallo nella storia dell’umanità perché ci siamo accorti che geograficamente non rimane più nulla, a parte qualche lembo di foresta e l’Antartide.
Anche economicamente sta succedendo lo stesso processo avvenuto nell’era coloniale. Quando i territori conquistati si sono sviluppati fino ad affermare la loro autonomia dall’invasore. Paesi che erano in via di sviluppo ed erano stati colonizzati economicamente oggi hanno la capacità di farcela da soli, cercando di replicare il modello occidentale ad armi pari.
Questa ancestrale volontà di espansione si sta sempre più spostando a livello delle idee, pretendendo di avere un diritto di supremazia e di dominio non più motivato dalla forza militare o da quella economica ma da una presunta superiorità culturale.
Il problema è che si tratta in questo caso di una superiorità solo presunta, che assomiglia più a un bullismo da adolescenti che al pensiero filosofico o scientifico.
Come nel bullismo si cerca di imporre agli altri la propria visione del mondo ma, se manca la forza, ogni atto di prepotenza ottiene l’effetto opposto.
Per evitare di ricevere un sonoro ceffone forse l’Occidente dovrebbe dedicarsi allo sviluppo del pensiero e della conoscenza, non della forza.
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