Per proteggerci ci hanno ordinato di stare in casa e uscire il meno possibile.
Si sono osteggiati i runner e tutti quelli che hanno fatto attività all’aperto. E’ diventata un simbolo la foto del tipo disteso in spiaggia accerchiato dalla polizia.
Ci sono state persone multate per aver preso il sole, perché vietato. Dall’altro lato però sempre più medici hanno detto che il sole fa bene. Non solo. Che la produzione di vitamina D attivata dai raggi solari previene il virus ed è un’evidenza che durante il periodo estivo i contagi calino quasi fino a scomparire.
Questa epoca potrebbe essere identificata come una sfida al sole. E per certi aspetti può ricordare i tempi della Grande Inquisizione.
Anche allora si riteneva che il sole fosse in posizione subalterna rispetto alla visione geocentrica e solo dopo le prove incofutabili di Copernico ci si è arresi all’evidenza, che siamo noi a girare attorno al sole e non viceversa.
Forse oggi c’è la stessa arroganza del sapere e del potere di considerarsi al di sopra delle leggi della natura. Il sole è simbolo massimo di ciò che da sempre dà la vita e fornisce energia a tutti viventi ma è stato giudicato come qualcosa di accessorio se non inutile per la salute umana.
Una visione che riguarda anche il modo di pensare diffuso della cultura dominante, raziocentrica, che considera l’essere umano una macchina di cui si conosce perfettamente il funzionamento e che si cerca di rendere completamente indipendente rispetto alle forze della natura. Mirando all’immortalità si rischia di togliere ogni valore all’esperienza della vita umana.
Nulla è invece così vitale come il sole: fornisce la vita, riempie di energia e stimola il benessere psicologico.
Forse il pensiero contemporaneo ha bisogno di tornare a ruotare attorno al sole invece che viceversa.
Che bella cosa na jurnata ‘e sole
N’aria serena doppo na tempesta
Pe’ ll’aria fresca pare gia’ na festa
Che bella cosa na jurnata ‘e sole
‘O Sole Mio
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