Era stato annunciato in pompa magna lo scorso luglio. Il patto per Milano siglato tra il governo e il comune. Ieri è stato finalmente svelato nei suoi contenuti che pubblichiamo qui:
Come si vede nel documento, la gran parte delle risorse sono destinate a potenziare le infrastrutture di Milano, insieme alla prevista attenzione per l’area Expo. Facendo più attenzione si scopre però che gran parte dei progetti citati in realtà erano già nel cassetto dell’amministrazione (eredità della giunta Pisapia) e soprattutto la cifra proclamata dei 2,5 miliardi per la città per ora resta nascosta dietro una fitta nebbia di parole e di promesse appena abbozzate.
Parlando di cifre, ciò che appare più definito lo si trova a pagina 10 del documento con una tabella riassuntiva dei fondi stanziati. Invece dei 2,5 miliardi l’unica certezza sembrano 644 milioni. Sono comunque qualcosa, anche se in realtà 396 di questi vengono messi dal comune, mentre lo stato con il Fondo Sviluppo e Coesione ce ne mette 110 milioni spalmati tra il 2014 e il 2020.
Qualcosa non torna, dunque. Forse ci saranno più chiarimenti sul resto della cifra ma quello che sembra da questo primo documento è che dei 2,5 miliardi si siano perse le tracce.
A fronte di questi 110 milioni, il prezzo da pagare sembra molto alto: non c’è alcuna menzione alla volontà di incrementare l’autonomia di Milano. La stessa modalità di gestione dell’area Expo rappresenta un aumento del controllo del governo sul territorio, invece che un tentativo di decentramento, seppur su un’area limitata.
Milano, anche se celebrata per i suoi meriti all’inizio del documento, viene di fatto trattata come qualunque altra città e le si cerca di dare forza con un’azione dall’alto del governo di Roma, non con una maggiore libertà di gestirsi.
Una strategia accentratrice che risulta completamente opposta a quello che accade in tutti i più grandi paesi europei, dove si è scelto di dare più autonomia alle città più sviluppate in modo da fare da traino al resto della nazione.
E la giornata un po’ deludente ha avuto un epilogo per certi aspetti ancora più triste. E’ stato il commento di Maroni, presidente della regione Lombardia, che così ha commentato il patto per Milano: “L’accordo è con il sindaco di Milano, non con Regione Lombardia. Mi sembra una cosa un po’ singolare. Calcolando che Milano è circa un quarto della Lombardia, non ho dubbi che ci sarà anche un Patto per la Lombardia da 10 miliardi”.
Detto da chi dovrebbe tutelare anche gli interessi di Milano, visto che si trova anch’essa in Lombardia, lo troviamo poco incoraggiante.