In Italia c’è una élite culturale che dice di essere aperta e tollerante, in realtà odia il popolo, non vuole lasciare alcuna autonomia di pensiero alle persone perché le considera inferiori.
Processo all’élite
C’è un razzismo classista fortissimo, mascherato di ipocrisia. L’élite considera il popolo come dei bambini incapaci di intendere e di volere. In realtà l’appartenenza a una classe elitaria non è il passaporto per gli eletti che decidono sul bene e il male di una nazione. E non lo è neanche il fatto di essere degli intellettuali o delle persone di cultura cosiddetta superiore.
Avere cultura non è dimostrazione di intelligenza. Spesso le persone erudite sono le più dogmatiche, settarie e conformiste. Mentre la gente apparentemente più umile ha spesso un atteggiamento più socratico verso gli altri e spesso è più intelligente e più tollerante nei confronti della vita. Ed è quindi sbagliato considerarla volgo ignorante.
L’élite che si autoproclama guida del paese è in realtà il principale ostacolo allo sviluppo di una società più adulta, più libera e più equa.
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