Aperitivo in zona centrale. Non siamo ancora entrati che veniamo assaliti da uno zelante controllore del locale. Controllo Green Pass con sguardo truce, da guardia del check point Charlie. Malgrado qualche brivido di disagio, il controllo viene superato brillantemente. A quel punto per una buona mezzora nessuno degli zelanti controllori si mostra più, lasciandoci ad aspettare, finché alla fine si ricordano di essere anche camerieri. Due Spritz, patatine e dopo un’ora ci si alza per pagare. Scontrino emesso con fastidio, solo dopo specifica richiesta.
L’Italia si è trasformata in un paese di controllori. E tra quelli che sembrano entrare con più convinzione nella parte di inflessibili applicatori delle regole ci sono proprio quelli che normalmente cercano modi per eludere controlli e infrangere altre regole.
Per certi aspetti questa nuova regola si è sovrapposta a tutte le altre. Vale più di norme e leggi di grado superiore. Rispettare questa sola regola, ormai pilastro fondante dell’intera società, porta molti a pensare di essere esentati dal rispettarne altre.
Dopo aver esteso la sua durata illimitatamente, la prossima mossa sarà di trasformare il Green Pass in un giubileo che cancella tutti i crimini e i peccati, consentendo di commetterli senza timore di punizione?
Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno
MILANO CITTA’ STATO
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)