Secondo un sondaggio di Demoskopika commissionato da Anni 20 su Rai 2 e rilanciato da Affari Italiani e da altri siti, alla domanda “è ancora emergenza pandemica, di chi è la responsabilità?”, il 40% degli intervistati ha risposto “la cattiva gestione del governo”. Per il 33% la colpa è dei “vaccini che non funzionano” e solo per il 27% è “solo colpa dei non vaccinati”, che sono invece il capro espiatorio scelto da governo e media per giustificare l’inefficacia dei provvedimenti fin qui adottati.
È interessante notare come la narrazione costruita contro i non vaccinati, pur essendo un coro unanime di governo e mass media, non è riuscita ad attecchire nella gran parte italiani che, evidentemente, hanno una percezione diversa e forse più realistica di ciò che sta accadendo.
In effetti, la presenza di persone non vaccinate così come l’efficacia o meno dei vaccini sono due variabili comuni a tutti i paesi del mondo. Se fossero questi i fattori decisivi, tutti i paesi del mondo dovrebbero vivere più o meno allo stesso modo la situazione di emergenza. Ma se lo stesso problema risulta avere conseguenze molto differenti nella vita delle persone tra un paese e l’altro, l’unica reale responsabilità ricade sull’unico elemento che è diverso da una nazione all’altra: il governo e le misure che ha adottato.
Quindi, se in Italia al momento la situazione risulta più drammatica, sia dal punto di vista sanitario che sociale, secondo gli italiani il primo responsabile è la politica.
La colpa in realtà non è della politica specifica ma dell’idea che la politica possa risolvere questo problema attraverso un interventismo spinto, fatto di norme, decreti e burocrazia.
Il paradosso infatti è che in generale gli stati, come quelli in Africa o del Nord Europa, che hanno fatto di meno per contrastare questo problema sono anche quelli che hanno ottenuto i risultati migliori.
Una ulteriore dimostrazione che molte volte la politica migliore è la non politica. Perché spesso è la politica a creare problemi invece che soluzioni.
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