Nel film Essi vivono di Carpenter del 1988 viene presentata una realtà paradossale in cui attraverso degli occhiali particolari è possibile vedere la vera condizione degli uomini. Il risultato è che la gran parte degli uomini che sembrano viventi in realtà sono degli zombie. Che subiscono tutti una sorta di ipnosi collettiva ad opera della televisione.
Gli zombie hanno la caratteristiche di essere esistenzialmente vivi ma ontologicamente morti. Sono in una posizione statica, invariabile allo scorrere del tempo, hanno perduto ogni dimensione spirituale, non hanno più una loro identità e avendo oltrepassato la morte hanno perso la capacità di vivere. Nei racconti sono l’antagonista perfetto per l’eroe che simboleggia la vitalità e la tensione evolutiva tipica della natura umana.
Nei film gli zombie, che sembrano invincibili anche perché non possono più perdere la vita, di solito scompaiono improvvisamente quando viene tagliato il contatto con la forza misteriosa e artificiale che li sorregge e li gestisce.
Quella forza misteriosa che ne uniforma il comportamento rendendoli perfettamente sostituibili l’uno all’altro, come un esercito che si muove tutto nella stessa direzione.
In chiave più moderna riprende il concetto di zombie l’agente Smith di Matrix, che rappresenta l’individuo del sistema che ha perso ogni sua autonomia di pensiero e di scelta. E ha la funzione di ostacolare chi invece cerca da vivere da protagonista la sua esistenza.
L’agente Smith e gli zombie possono essere ovunque, anche al livello più alto della gerarchia sociale o politica.
“Inoltre, accade abbastanza spesso che l’essenza muoia nell’uomo mentre la sua personalità e il suo corpo sono ancora vivi. Una percentuale considerevole delle persone che incontriamo per strada sono persone che sono vuote dentro, cioè in realtà sono già morte. È una fortuna per noi che non lo vediamo e non lo sappiamo. Se sapessimo quante persone sono effettivamente morte e quante di queste persone morte governano le nostre vite, impazziremmo per l’orrore” (G.I. Gurdjieff)
Continua la lettura con: La guerra dell’informazione: esercito contro guerriglia
MILANO CITTA’ STATO
Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.