Rimane la personificazione della danza, con quel suo repertorio coreutico che è sempre cresciuto, in qualità e in sfumature artistiche, che per sempre rappresenteranno l’antologia della danza. Questo il ricordo con l’utilizzo di foto inedite di un incontro speciale con il fotografo Augusto De Luca.
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Carla Fracci, la leonessa della danza classica: le foto e i ricordi di uno storico incontro
# Una delle più grandi ballerine degli ultimi cento anni
E’ universalmente considerata una delle più grandi ballerine degli ultimi cento anni. Nata a Milano, nel 1936, abitò da quando era ancora bambina fino ai ventitré anni a Calvairate, in via Ugo Tommei n. 2.
Carla Fracci, a circa tre anni e mezzo dalla scomparsa, rimane la personificazione della danza, con quel suo repertorio coreutico che non solo non ha conosciuto flessioni, ma che è sempre cresciuto, in qualità e in sfumature artistiche, che per sempre rappresenteranno l’antologia della danza.
Nel 1991 avvenne l’incontro tra la Fracci e il fotografo performer partenopeo Augusto De Luca, allora trentaseienne, con alle spalle una robusta esperienza nel ritrarre personalità celebri, arricchendo sempre più il proprio bagaglio professionale, sia nell’ambito della fotografia tradizionale che nella sperimentazione.
«Sono passati diversi anni, ma ricordo quell’incontro -ci confida De Luca, che ci ha donato la possibilità di divulgare quelle sue opere che ritraggono la grande ballerina milanese- era il 1991 e da poco era uscito il libro “Napoli Donna” con i miei ritratti di trentasette importanti donne napoletane».
Quella pubblicazione ebbe un grande riscontro e, con l’autrice Giuliana Gargiulo, Augusto De Luca pensa ad un libro sulle figure femminili più iconiche di Milano.
# «Leggendo la sua biografia capii dalla data di nascita che era del segno zodiacale del Leone»
La scrittrice-giornalista e il fotografo mettono giù un elenco e la prima della lista è Carla Fracci: «il caso volle che, dopo neanche un mese, la ballerina, insieme al marito Beppe Menegatti, venisse a Napoli, ospitata proprio dalla Gargiulo».
Augusto De Luca conobbe di persona Carla, a cena a casa della scrittrice, proponendole il progetto fotografico che l’artista meneghina accolse con entusiasmo. Il performer si mise subito all’opera, cercando la location giusta e le modalità tecniche opportune per fotografare la Fracci.
«Cominciai a documentarmi e a cercare….leggendo la sua biografia capii dalla data di nascita che era del segno zodiacale del Leone», un segno che calza a pennello con la figura della ballerina, molto forte e guerriera, caratterialmente e professionalmente.
Così De Luca ha un’illuminazione: «mi ricordai che a casa della mia amica Valeria Carità, in un palazzo antico a Monte di Dio, avevo visto un grande leone di pietra».
La Fracci a Napoli poteva stare pochi giorni, così il fotografo organizzò il contesto in poche ore, recandosi poi con la ballerina in quella lussuosa casa. «Lei era bellissima -è il ricordo del professionista napoletano- delicata ed eterea, come una porcellana cinese e indossò lo stupendo vestito merlettato che si vede nella fotografia».
Dopo qualche prova e pochi scatti, ecco che si era già capito quale fosse la foto giusta. «Finalmente potevo rilassarmi, passammo un po’ di tempo a chiacchierare poi la riaccompagnai».
# L’incontro a Milano qualche tempo dopo
Il libro sulle donne milanesi, per vari motivi, non venne pubblicato, ma gli scatti di De Luca a Carla Fracci rimangono eterni, nella storia della danza e in quella della fotografia.
I due artisti si incontrarono qualche tempo dopo: «la rividi a Milano perchè venne ad una mia mostra fotografica, al Diaframma, in via Brera -ricorda Augusto- le diedi il suo ritratto e lei subito disse: bella…e poi il Leone è il mio segno zodiacale».
Era facile capire che con quella foto si erano toccate le corde giuste del carattere di Carla Fracci. Ancora adesso quelle immagini, immortalate sul set di Napoli, rimangono il simbolo della bellezza, estetica e artistica, della leonessa della danza.
FABIO BUFFA
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