In un precedente articolo avevo parlato di come Milano sia una città da romanzo. Altre volte avevo parlato di come la musica e in particolare le canzoni siano state ispirate da questo luogo. Una città che ha vissuto un periodo d’oro negli anni novanta (come dimenticare la mitica scena milanese), ricca di locali dove esibirsi e che trova in San Siro la denominazione di tempio del rock.
Una città piena di case discografiche, una città che, nonostante l’avvento di rap, trap, raggaeton e autotune, non ha mai smesso di pulsare e di respirare il rock; una musica fatta da persone e non da computer, una musica fatta da gente che s’incontra nelle cantine, nelle sale prove e ci prova a dire la propria. Le righe che seguono sono dedicate a quei gruppi, a quegli artisti che sono rimasti ancorati, fieramente, all’underground. Siamo molto distanti dal mainstream, ma ciò non vuol dire che siamo lontani dalla qualità.
C’è aria di ROCK: I gruppi UNDEGROUND di Milano
# SAM & THE BLACK SEAS, le loro canzoni sono state scelte da Fabio Volo
Samuele Rampani è un giovane ragazzo che, per chi frequentava il Jungle Sound, era una delle prime persone che s’incontrava in reception. Poi il ragazzo è cresciuto, è diventato un uomo e dopo aver respirato rock a 360 gradi, nel 2012 decide di staccare la spina e comporre e proporre canzoni in chiave folk. Fonda i The Same, suona in numerosi locali sia a Milano che altrove, apre i concerti dei Planet Funk e di Giuliano Palma & the Bluebeaters e infine nel 2015 la formazione viene completata e decidono di cambiare il nome in Sam & the black seas.
Con questo nome pubblicano il loro primo album (Silver) per un’etichetta inglese e in breve tempo si ritrovano a suonare in diversi club londinesi. Alcune canzoni dell’album vengono scelte da Fabio Volo per la sua serie tv Untraditional. Attualmente stanno lavorando al nuovo album, ma nel frattempo Samuele non è rimasto con le mani in mano, recentemente ha pubblicato dei singoli usciti solo a suo nome. Se vi piace il folk, il suono della musica acustica, le voci potenti ed evocative, non perdetevelo.
# FUGA DA LOS ANGELES: esplorare l’anima e l’essenza umana
Siamo nel 2018 nel quartiere Isola. Quattro ragazzi decidono di insonorizzare un garage in via Borsieri e mettere su una band che scrive canzoni in inglese e strizza l’occhio alla musica americana con influenze alt rock e punk. Nascono i Bad Profile. Il loro primo EP (One More Time) li porta a esibirsi su diversi palchi e il punto più alto arriva quando si esibiranno al Whisky Go-Go (per chi ama i Doors sa di cosa sto parlando) e quando parteciperanno a Sanremo Rock.
Dopo solo un anno e dopo il tour californiano, i quattro sono in aeroporto e il loro aereo è programmato per l’una di notte. Per ammazzare il tempo, tirano fuori i propri strumenti e iniziano a strimpellare. Da questa piccola jam improvvisata nasce il riff della loro prima canzone in italiano, l’una di notte appunto. Tornati a casa, sciolgono i Bad Profile e nascono i Fuga da Los Angeles, l’ostacolo dell’italiano diventa una grande opportunità per raccontare il loro mondo esplorando l’anima e l’essenza umana, senza tradire il loro animo rock. Nel 2020 entrano nel radar di Sorry Mom, affidando la direzione artistica a Marco Biondi e la produzione a Chicco Santulli. Da questa collaborazione uscirà il secondo singolo “L’aria d’estate”.
# SESTOMARELLI, tra jazz e rock’n’roll
È ovvio che il nome ricorda più una provenienza non proprio milanese, ma Sesto San Giovanni, senza togliere nulla agli abitanti, è da sempre una città satellite di Milano. La band è formata da cinque musicisti che vanta un’esperienza ventennale che li porta a creare un proprio sound che trova nel folk, nel rock’n’roll e nel jazz le proprie origini. Hanno all’attivo due album e nonostante negli anni, la line up è cambiata, quello che non è mai mutato è la loro energia e la capacità di coinvolgere il pubblico che accorre sempre numeroso ai loro live, che poi sono il loro punto di forza maggiore.
Dopo l’uscita del loro ultimo album “Possibilmente”, che ha ottenuto recensioni entusiastiche, i SestoMarelli hanno cominciato un tour che li ha portati a suonare al Rock’n’Roll di Milano, al festival Volerock a Moncigoli (Massa Carrara), al BustoFolk, al Rock in the park e infine ospiti del Buscadero Day. Una realtà musicale che vanta diversi e numerosi estimatori. Un gruppo da seguire attentamente e appena la situazione lo permetterà, andare a sentirli dal vivo.
# NOLO: dal quartiere è nata una band
NoLo non è solo un quartiere, ma anche una band, nata proprio qui a Nord di Loreto. Il loro debutto risale al 2019 con due singoli: Rumore di Fondo e La Canzone Che Non Ho Scritto Mai. Nel giro di pochissimo tempo, firmano un contratto con la Dear John Music con la quale iniziano a lavorare al loro album di debutto (Drive in) che li pone all’attenzione di Sanremo Rock. I componenti, oltre a formare la band, sono figure molto importanti nell’ambiente musicale, basti pensare che il frontman Simone Milani proviene dalla CET di Mogol, il chitarrista Giulio Milanesi insegna al CPM di Franco Mussida e il batterista Samuele Roda ha alle spalle molti anni di esperienze live e attualmente è uno studente della celebre NAM – ENTE FORMAZIONE MUSICALE.
# NAGA, rock inspirato a una divinità indiana
Concludiamo questo viaggio nell’underground milanese coi NaGa. Se non li conoscete, vi invito a seguirli sui diversi social e rimarrete stupiti dal sound della band che riesce ad essere duro, acido, tagliente, frenetico, grintoso e pulito. La frontwoman Lela, vista nel coro del programma di Crozza, possiede una voce unica nel panorama italiano, un artista che riesce ad essere aggressiva, dolce, sensuale, rabbiosa vittima e carnefice, una donna con una grande D. É lei che sceglie il nome della band, ispirandosi ad una semidivinità indiana custode della rabbia e della sensualità, La dimensione live è il loro luogo ideale, quindi aspettiamo tempi migliori per vederli di nuovo on stage.
# La luce in fondo al tunnel
La musica e tutto quello che c’è intorno all’interno della discografia è cambiata radicalmente negli ultimi anni. È innegabile che negli ultimi tempi sono spuntati come funghi rappers di ogni genere che però alla fine si somigliano uno con l’altro. Stessi testi, stesse idee e un logorante scimmiottamento dei rappers americani. Le diverse vittorie e successi dei Maneskin, la presenza di Manuel Agnelli a X Factor, ha fatto intravedere una luce in fondo al tunnel. Non si può neanche dimenticare la scena rock milanese degli anni novanta, che a distanza di anni, rimane ancora nel mito, soprattutto perché a Milano una scena rock c’è ancora e queste band, citate in queste pagine, ne sono la dimostrazione.
Continua a leggere con: La scena musicale ROCK milanese degli ANNI ’90
MICHELE LAROTONDA
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