Edy Campagnoli, la capostipite delle vallette televisive

Il simbolo della valletta discreta, di poche ed essenziali parole, chiamata in modo inconsapevolmente ingeneroso la valletta "muta"

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Campagnoli
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Trent’anni fa ci lasciava Edy Campagnoli, la capostipite delle vallette televisive, uno dei miti del piccolo schermo, entrata nell’immaginario collettivo come il simbolo della valletta discreta, di poche ed essenziali parole.

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Edy Campagnoli, la capostipite delle vallette televisive

# Chiamata in modo ingeneroso la valletta “muta”

Edy Campagnoli

Veniva chiamata, in modo inconsapevolmente ingeneroso, la valletta “muta”, quasi fosse l’esempio plastico della ragazza che aveva capito come una donna doveva comportarsi accanto alla figura maschile, nella fattispecie incarnata da Mike Bongiorno.
Oggi, una figura di questo tipo, soprattutto accanto ad un egocentrico come Mike, manderebbe su tutte le furie l’arcipelago “woke”. Allora la Campagnoli rappresentava invece una delle tante dimensioni sociali e simboliche, attraverso le quali la gente adottava il proprio modo di vivere, lasciandosi influenzare dalla Tv.

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# L’ingresso nel mondo dello spettacolo al Teatro alla Scala prima del ruolo di valletta a “Lascia o raddoppia?”

Campagnoli

Edy Campagnoli, che ci ha lasciati il 6 febbraio 1995, era nata a Milano, in zona San Siro, il 12 giugno 1934. All’anagrafe faceva Edda, aveva un fratello di sette anni più giovane, la madre era sarta, il padre rappresentante di commercio. La ragazza si diploma alle Magistrali e frequenta il circolo Filologico Milanese.
In adolescenza inizia l’attività di indossatrice, che le apre le porte per il teatro: infatti nel 1953, alla Scala, interpreta Venere nella tragedia lirica “La Vestale”, con Maria Callas.

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Elda Lanza, scrittrice e conduttrice milanese, volle la Campagnoli al proprio fianco nel programma del piccolo schermo, “Vetrine”. Era il 1955 e Edy viene chiamata come valletta a “Lascia o raddoppia ?”, al fianco di Mike Bongiorno: rinuncia al protagonismo evidenziando grazia ed eleganza, dando l’immagine della giovane figura femminile con atteggiamenti maturi. Verrebbe da dire, timidamente materni. Roba da cintura nera di patriarcato.

# I fotoromanzi, la televisione e il cinema 

lachoiavedisophia.com – Buongionro, Campagnoli e Toto sul set del film

Negli anni ’60 partecipò a due varietà televisivi, “Controcanale” e “Tigre contro tigre”. Qualche anno prima aveva debuttato nel mondo dei fotoromanzi per Bolero.
Su di lei il gossip trovò vari spunti per sbizzarrirsi, considerando che nel 1956 si fidanza con Lorenzo Buffon, portiere del Milan da sette stagioni e già detentore di due scudetti in maglia rossonera. Si sposarono nel 1958, nella chiesa di San Gottaredo in Corte al Palazzo Reale, con una folla di migliaia di fans, del Milan e della TV.
La Campagnoli recitò in cinque film, tra cui “Totò Lascia o Raddoppia?” e “I complessi”, film ad episodi del 1965. Tornò nel mondo della moda e recitò in alcune pubblicità a Carosello. Morì il 6 febbraio di trent’anni fa, dopo aver subito due ictus in tre mesi. Lasciò la figlia Patricia e il secondo marito, Alberto. I funerali si tennero nella chiesa di San Babila.

FABIO BUFFA

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Fabio Buffa
Nato ad Alessandria, classe 1969, nel 1988 sono entrato per la prima volta in una redazione giornalistica, per collaborare e fare gavetta al Piccolo di Alessandria. Sono pubblicista dal 1996 e ho collaborato per varie testate, sia come giornalista che come vignettista satirico e scrittore di freddure. Dal 1992 lavoro nel sociale.

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