75 anni fa iniziava la straordinaria carriera di Gianni Brera, il giornalista sportivo per eccellenza, capace di cambiare il mondo del calcio sotto il profilo della dialettica, del costume e, addirittura, della tattica. Infatti furono diversi gli allenatori di serie A che, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta, prima di decidere il modulo della formazione da mettere in campo, sbirciavano gli articoli di Brera, per prendere ispirazione.
Gianni Brera, il giornalista sportivo “lombardo-centrico e nazionalista lombardo”
# La gavetta quando aveva sedici anni per il giornale milanese “Lo schermo sportivo”
Dicevamo di 75 anni fa: a dire il vero nel 1949 le sue dita si destreggiavano sui tasti delle macchina da scrivere da circa quattordici anni, visto che, quando ne aveva sedici, iniziò la gavetta giornalistica per il giornale milanese “Lo schermo sportivo”. Nel ’49, dopo aver seguito egregiamente per la Gazzetta dello Sport il Tour de France, capeggiato dai soliti Coppi e Bartali, gli viene assegnata la direzione della rosea, diventando il più giovane giornalista (di tutti i tempi) a guidare un grande giornale a tiratura nazionale.
# Un contadino prestato alla grande metropoli che aderì al fascismo prima mettersi a fianco dei partigiani
Prima di questa esperienza giocò a calcio, nella squadra del Liceo Carducci, nella AC Vittoria e nei Boys del Milan. Brera era nato a San Zenone al Po, piccolo paese agricolo in provincia di Pavia, l’8 settembre 1919: da bambino quel territorio gli riservava giochi e passeggiate lungo il fiume, tra boschi, i rivoli, gli argini e le ampie pozze d’acqua stagnante. Insomma, spirito agricolo, ma i suoi genitori lo mandano al Liceo Classico a Milano e da quel momento Gianni Brera diventa un contadino prestato alla grande metropoli. Dopo l’esperienza a “Lo schermo sportivo”, passò al Guerin Sportivo, tappa che coincise con l’inizio dell’Università (si laureò in Scienze Politiche). Ma Brera conobbe la guerra, in qualità di paracadutista, l’adesione all’infatuazione fascista e il ravvedimento, che lo portò ad aderire alla Resistenza al fianco dei partigiani.
# “Io sostengo tutte le squadre della mia regione, sono lombardo-centrico e nazionalista lombardo…”
Nel dopoguerra, ecco la direzione della Gazzetta e il passaggio al Giorno, che aveva avuto l’idea di puntare u Brera per l’edizione del lunedì, caratterizzata da molte pagine sportive. Fu preziosa penna anche del Giornale, di Repubblica e della testata francese l’Equipe. Scrisse 72 libri, che raccontano i pionieri dello sport, la vita selvatica delle campagne lombarde e quella frenetica della metropoli meneghina. Nel 1979 il suo libro “Il corpo della ragassa”, diventa un film, con la regia di Pasquale Festa Campanile e la presenza nel cast di Enrico Maria Salerno e di Lilli Carati.
Ma Gianni Brera è anche televisione: i suoi interventi graffianti alla Domenica Sportiva, piuttosto che al Processo del Lunedì, erano perle di saggezza pallonara, mai ascoltate dopo la sua morte.
Qualcuno sosteneva che Gianni Brera fosse genoano, ma lui, alla domanda su quale squadra godesse della sua simpatia, rispondeva così, “io sostengo tutte le squadre della mia regione, sono lombardo-centrico e nazionalista lombardo…”. Parliamo di un giornalista colto e suggestivo, capace di scrivere una cronaca con gli epici contenuti utilizzati dal grande dotto, pur mantenendo una linearità di espressione comprensibile anche dagli umili.
# L’amore e odio con “l’abatino” Gianni Rivera
Leggendario fu il suo rapporto di amore e odio (reciproco) con Gianni Rivera, che Brera definiva “l’abatino”, per significare quella propensione (secondo il giornalista) a giocare un calcio lezioso e svenevole che irritava la penna pavese. Che amava invece il calcio col catenaccio, quello che, quando finiva la partita, si giudicavano i gol segnati non tanto sottolineando la bravura degli attaccanti ma le defaillance dei difensori.
# Cosa era il calcio per Gianni Brera
Quando a Brera gli si chiedeva, “ma il calcio è spettacolo?”, lui, quasi irritato, rispondeva, “il calcio è geometria, ed essendo la geometria una materia astratta, che stimola l’immaginazione e la fantasia, possiamo dire che il calcio sia fantasia”.
“Il calcio è l’oppio dei popoli”, sosteneva Gianni Brera, ma con un approccio affettuoso e bonario (per il calcio), rispetto al severo attacco di Marx (alla religione). Il giornalista proveniente dalla sponda sinistra del Po riteneva infatti che “lo sport è il transfert domenicale, che aiuta a vivere, scordandosi per due ore le preoccupazioni che minano i pensieri”.
Brera ci lasciò il 19 dicembre 1992, quando, in una fredda notte nel lodigiano, l’auto su cui viaggiava fu centrata da un altro veicolo, in un incidente che ci tolse uno dei testimoni più vivaci e raffinati del panorama culturale e del costume del nostro Paese.
FABIO BUFFA
Continua la lettura con altri milanesi d’autore:
Mirko Stocchetto, l’inventore del Negroni Sbagliato
Guido Spadea, “il poeta di compagnia”; prestato alla recitazione
Mike Bongiorno, da San Vittore a “Re dei telequiz”
I 50 anni di “Romanzo Popolare” e la canzone “Vincenzina e la fabbrica”, uno degli inni della classe operaia
“Il Vedovo”: la “black comedy” milanese con Alberto Sordi e Franca Valeri
Rosetta, la prostituta della Ligera uccisa in circostanze misteriose
Renato Scarpa, il “caratterista” milanese diventato famoso nel cinema romano e napoletano
Leonardo Re Cecconi, in arte Leopardo: un pioniere delle radio libere
Gruppo Italiano, la band più tropical di Milano
Mario Cavallè, il papà delle case Igloo alla Maggiolina
Enrico Molaschi, el “Barbapedana”di Milano
Ines Pellegrini, la “Mangano nera” di Pasolini
Serafino, il “supertifoso” dello sport italiano
Giorgio Porcaro, l’inventore del “terrunciello”
Gianni Bonagura, il maestro milanese del doppiaggio
Pietro Annigoni, il “pittore delle regine”
I “Gufi”, il gruppo musicale, dialettale e cabarettistico milanese più famoso di sempre
Gian Maria Volontè, l’attore impegnato “al di sopra di ogni sospetto”
Pierina Legnani, la prima milanese a diventare “prima ballerina assoluta”
Vera Vergani, l’attrice più amata del teatro degli anni ’20
Enrico Longone e Giacomo Campi, i due milanesi che portarono in occidente le ombre cinesi
BRUNO CANFORA, l’autore delle hit evergreen per TV, cinema e i grandi della musica italiana
LELLA LOMBARDI, l’unica donna a punti in FORMULA UNO
DIDI PEREGO, la Sofia del film italiano candidato all’Oscar
MARCO MIGNANI, l’autore della pubblicità diventata FILOSOFIA di VITA a Milano
AMBROGIO FOGAR, l’ “Ulisse” di Milano
MARIA PIA ARCANGELI, “quella che canta le canzoni milanesi”
LUIGI MARANGONI, l’ultima vittima delle Brigate Rosse a Milano
SANDRA RAVEL, l’attrice-soubrette madre di Maurizio Gucci
PIPPO STARNAZZA, il jazzista che “milanesizzava” l’inglese
PAOLO GIORZA, il papà della “bella Gigogin”
I BALORDI, i precursori della “canzone demenziale”
D’ANZI, il papà della “bela Madunina”
GASPARE, ZUZZURRO e la brioche più celebre della TV
LUISELLA VISCONTI, la voce più bella del CINEMA
ANNA CARENA, la signora Marta in “Miracolo a Milano”
GAETANO SBODIO: il guerrigliero del dialetto
DINO RISI, uno dei grandi della commedia italiana
CINI BOERI, l’architettura come impegno sociale
TONY DE VITA, il re delle sigle televisive
LUCIA BOSÈ, la “tosa de Milàn”
JOHNNY DORELLI, una vita al massimo
EZIO BARBIERI, il Robin Hood di Isola
RENZO PALMER, la voce milanese dei grandi divi di Hollywood
MONTICELLI e MARCHESI, i due grandi “cantori evirati” della storia milanese
MARIA GAETANA AGNESI, la “donna più intelligente del Settecento”
GIUSEPPINA PIZZIGONI, la fondatrice della SCUOLA RINNOVATA
PIERO MAZZARELLA, personaggio simbolo di una Milano che non c’è più
LUCIANO BERETTA: “il POETA del CLAN CELENTANO”
ANTONIA POZZI: la POETESSA negli ABISSI dell’ANIMO UMANO
Elio FIORUCCI: the place to be nel cuore di MILANO
AGOSTINA BELLI, la “bella tosa” del cinema italiano
Enrico BERUSCHI…e allooora???
GIANRICO TEDESCHI, l’attore milanese “che parla, comunica e ti INCANTA”
Fabio CONCATO: il lato romantico e “bestiale” della musica milanese
Dina GALLI, l’eccentrica monella: la prima attrice COMICA italiana
Gino LANDI, il mago delle COREOGRAFIE della TELEVISIONE ITALIANA
Adolfo WILDT, l’artista “eccessivo e inquieto”, alieno di avanguardie e conformismo
Domenico BARBAJA: l’inventore della tipica BEVANDA milanese
Quando a Milano c’erano i BEATLES
UGO BOLOGNA, il grande BAUSCIA del cinema e del teatro italiano
ENRICO RUGGERI: contro corrente da sempre
FRANCA VALERI: la signorina snob dello spettacolo
Nuto NAVARRINI: il grande attore milanese ormai dimenticato
Liliana FELDMANN: la VOCE di Milano
VALENTINA CORTESE: la stella milanese di Hollywood
ERMINIO SPALLA, il PUGILE ARTISTA adottato da Milano
EDOARDO FERRAVILLA: uno degli ATTORI del teatro DIALETTALE più importanti di sempre
MARIA MONTI, la prima “CANTAUTRICE” della storia
ENZO JANNACCI, il cardiologo chansonnier
LIÙ BOSISIO, l’artista milanese con viso e voce più CELEBRI del nome
Quando, a Milano, VISCONTI girava “ROCCO E I SUOI FRATELLI”
MARCELLO MARCHESI, un ciclone di ironia
NANNI SVAMPA, l’ironico artista della canzone milanese
ADRIANO CELENTANO, il “molleggiato” nato a due passi dalla CENTRALE
GINO BRAMIERI, il RE delle BARZELLETTE
CLAUDIO ABBADO, il GENIO eternamente insoddisfatto
Quelli di VIA OSOPPO: la STANGATA di Milano
GIORGIO GABER, l’inventore del TEATRO CANZONE
ADRIANA ASTI, l’artista ribelle amata dai grandi del cinema e del teatro
GIANLUIGI BONELLI, il creatore di TEX WILLER, sempre in lotta contro il POTERE
LUISA AMMAN: un’OPERA d’ARTE di Milano
LUCIANO LUTRING: il bandito più popolare di Milano
BRUNO ARENA, il fico di Milano
Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana
TINO SCOTTI, il milanese del “Ghe pensi mi”
ORNELLA VANONI, Milano e Settembre
MARIANGELA MELATO, da “ranocchietta” a mito del cinema
MARTA ABBA: la musa di Pirandello
Quelle DIABOLIKE sorelle GIUSSANI
GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese
COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET
Giorgio AMBROSOLI: il RIVOLUZIONARIO in GIACCA e CRAVATTA che sfidò anche lo Stato
Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale
FRANCO CERRI: quel genio che partì suonando nei cortili
I KRISMA: la coppia più PUNK della storia di Milano
LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto
MARIA CALLAS, la Scala e BIKI, quel legame che ha fatto la storia dell’arte
WALTER VALDI, cintura nera di dialetto milanese
LORENZO BANDINI, lo sfortunato campione adottato da Milano
ALEX BARONI, il “chimico” prodigio della musica
MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”
BEPPE VIOLA: il geniale raccontatore del calcio
Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI
Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/