Chiunque lo incontrasse non poteva rinunciare di chiedergli qualcosa di divertente.
GINO BRAMIERI, il RE delle BARZELLETTE
# Il debutto con “Siamo tutti milanesi”
Settant’anni fa Gino Bramieri debuttava al cinema con il film “Siamo tutti milanesi”, una commedia che, sotto la regia di Mario Landi, raccontava l’antica rivalità tra Nord e Sud. Era il 1953, Bramieri aveva 25 anni e si misurava con personalità che hanno fatto la storia del Cinema: Ugo Tognazzi, Carlo Croccolo, Carlo Campanini e Lauretta Masiero.
La carriera artistica di Gino Bramieri era partita due lustri prima. Era nato a Milano il 20 giugno 1928, in Corso Garibaldi. A 15 anni debutta in assoluto con uno spettacolo per gli sfollati della guerra, a Rovellasca, nel comasco. Un anno dopo fa il proprio esordio in un teatro vero, all’Augusteo di Milano, con “Cretinopoli”, un nome un programma (l’Augusteo allora si trovava nell’attuale viale Premuda). Poi è la volta dello spettacolo “Brabito”, all’Anteo, in un palazzo che ospitava la Compagnia teatrale “Eleonora Duse”.
# La propensione all’adattamento a tutti i dialetti italiani
In quegli anni l’artista milanese entra nel sodalizio di Gilberto Govi, a Genova, facendosi notare per la capacità di interpretare la cadenza ligure. Una propensione che diventerà uno dei suoi punti di forza, visto che Bramieri ha fondato la carriera sull’adattarsi a tutti i dialetti italiani, dall’estremo nord all’estremo sud. Bramieri è stato attore, cabarettista, conduttore televisivo e radiofonico, autore di libri e cantante. Dopo l’esordio del 1953, ha recitato in altri 34 film per il cinema, 12 per la televisione, presentando 14 programmi TV e interpretando una ventina di sketch per la pubblicità.
# Il re delle barzellette
Ha inciso dischi di canzoni e di barzellette…Ah ecco, le barzellette. Chiunque lo incontrasse non poteva rinunciare di chiedere al buon Gino una storiella divertente. Lui, generosamente, ne raccontava sempre più di una, con verve e generosità, sia che si trovasse sul palco davanti ad un pubblico, o per la strada fermato da qualche fan.
In un’intervista di inizio anni ottanta Bramieri sottolineava da dove era artisticamente partito: “si diventa comici iniziando con l’avanspettacolo, seguendo i colleghi che hanno più esperienza. Io ho avuto in Totò, Govi, Macario e Dapporto, dei maestri straordinari, ho preso un poco da ognuno e ho creato un mio genere”.
# Un carattere riflessivo e introspettivo
Gino Bramieri, sempre sorridente e allegro in pubblico, in realtà aveva un carattere riflessivo e introspettivo e vedeva nella recitazione una valvola di sfogo, perchè “io nel teatro mi spersonalizzo, non realizzo mai me stesso, ma cerco sempre di interpretare soggetti anche distanti dalle mie caratteristiche personali”.
Qualcuno, a fine anni Ottanta, chiese a Bramieri, di fronte all’arrivo di nuovi comici di successo, se non si sentisse superato: “più che comici, vedo l’arrivo di attori simpatici e divertenti, ma ciò non è detto che voglia dire essere un comico”. E lui aveva l’antidoto per non deprimersi di fronte al cambiamento nel mondo del teatro leggero: “io non guardo mai indietro e non mi guardo mai attorno, vado avanti per la mia strada senza fare confronti”.
Ma le parole più belle, che abbiamo trovato su Bramieri, arrivano da Franco Oppini, che con Gino Bramieri recitò per due anni nella sit-com “Nonno Felice”: “Bramieri riusciva a far ridere anche leggendo l’elenco telefonico e aveva la grande dote di valorizzare chi recitava al suo fianco”.
# La scomparsa nel giugno del 1996
Bramieri ci ha lasciati il 18 giugno 1996, sconfitto da un tumore al pancreas. La vita gli riservò anche momenti tristi e difficili, di fronte ai quali ha sempre saputo reagire, riprendendo l’attività con energia.
In carriera ha cambiato ruoli e physique du role svariate volte: per esempio, ce lo ricordiamo goffo e paffuto uomo di campagna nelle commedie dei musicarelli (magari al fianco di una grande spalla come Raffaele Pisu) ed elegante intrattenitore presentando trasmissioni televisive. Un po’ poeta e un po’ contadino, provinciale, ma anche raffinato attore di teatro della metropoli. Resta irrisolto il mistero: chi era il vero Gino Bramieri?
FABIO BUFFA
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