I 50 anni di “Romanzo Popolare” e la canzone “Vincenzina e la fabbrica”, uno degli inni della classe operaia

Il film e la canzone che hanno rappresentato Milano nel periodo delle lotte di classe degli anni '70

0
Vincenzina

In questi giorni, a Milano, cadono due anniversari, accomunati dall’unità di misura del mezzo secolo. Cinquant’anni fa, infatti, uscirono due opere d’arte, entrate nell’immaginario collettivo del mondo operaio della grande città, caratterizzato da impegno sociale, amore, tradimento, sofferenza e identificazione della propria vita nel lavoro.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

I 50 anni di “Romanzo Popolare” e la canzone “Vincenzina e la fabbrica”, uno degli inni della classe operaia

# Il film e la canzone che hanno rappresentato Milano nel periodo delle lotte di classe degli anni ’70

wikipedia.org – Romanzo_popolare

Nell’autunno del 1974 uscì il film “Romanzo popolare”, di Mario Monicelli, in cui, al di là degli attori di prim’ordine, la vera protagonista è Milano, vista dalla parte del proletariato, indigeno e di quello rappresentato dai  “freschi” immigrati dal sud dell’Italia. La città meneghina è rappresentata con le lotte di classe degli anni ’70, con il concetto d’amore, ruvido e struggente, che faticava ad adeguarsi all’amore “libero” ed emancipato, che veniva pontificato nei salotti sinistrorsi e saccenti di una metropoli che, già allora, non si poteva permettere di viaggiare a due velocità.

L’altra opera d’arte, che compie i cinquant’anni, è la canzone “Vincenzina e la fabbrica” di Enzo Jannacci e Beppe Viola, che diventa la colonna sonora di “Romanzo popolare”, sovrapponendo alla toccante trama della pellicola, un’emozione coinvolgente, che eleva i tratti, volutamente patetici e ironici del film, a rappresentazione di uno spaccato della vita operaia milanese mai così vera e riconoscibile.

# Presenti tutti gli elementi fondamentali della commedia all’italiana

cineteca di Milano – Locandina Romanzo Popolare

Nella trama di “Romanzo popolare” ci sono i fondamentali della commedia all’italiana: l’amore e il matrimonio tra un signore di mezza età (Giulio Basletti, interpretato da Ugo Tognazzi) e una ragazza ancora minorenne (Vincenzina Rotunno, interpretata da Ornella Muti) proveniente dal Sud. La contrapposizione tra la mentalità e la parlata milanese e quella delle variopinte popolazioni dei “terruncelli” appena giunti dal “tacco”. C’è l’atmosfera acre degli anni settanta, delle lotte sindacali, dei fumi della fabbriche, che rappresentavano il periferico orizzonte visto dai piani alti dei palazzi del centro. Della commedia all’italiana c’è il tradimento, la disperazione del tradito e l’amicizia, eterna pomata lenitiva dei mali dell’anima. Ma, per essere “commedia”, ha bisogno dell’ironia che, grazie alla duttilità interpretativa di un Ugo Tognazzi, non solo non manca, ma nei momenti più drammatici e struggenti, ecco che l’attore cremonese tira fuori, quando meno te lo aspetti, il colpo di genio della battuta, diremmo comica, usata come valvola di decompressione emotiva, quasi a voler tutelare lo spettatore da emozioni troppo forti.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

# La memoria della Milano canora e musicale protagonista al cinema

Le ricorrenze dei cinquant’anni di “Romanzo popolare” e di  “Vincenzina e la fabbrica”, sono anche la memoria di una Milano canora e musicale che entra nella Milano cinematografica creando un prodotto artistico unico, che ha scritto la storia della cultura meneghina e nazionale. Ma, quasi a voler esagerare in ridondanza, uno degli autori del brano che accompagna la pellicola di Monicelli, diventa egli stesso attore del film: è Beppe Viola, che interpreta il bigliettaio del cinema Abanella (davvero esistito), di via Bottelli, che nega a Vincenzina di entrare in sala perchè viene proiettato un film vietato ai minori di 18 anni e lei ne ha ancora 17. Ma c’è da sottolineare anche la presenza di Enzo Jannacci, come doppiatore di Pippo Starnazza. Eccolo lì, un altro milanese doc, proprio Starnazza (nel ruolo di Salvatore Armetta, amico di Giulio), che morirà neppure un anno dopo l’uscita del film.

# “Vincenzina e la fabbrica” è una canzone che parla di coraggio

Vincenzina

Nel 1980, in un’esibizione presso la Tv svizzera italiana, Enzo Jannacci introduceva così “Vincenzina e la fabbrica”: “è una canzone che parla di coraggio; la storia ci ha insegnato che il coraggio è quello eroico di Enrico Toti e di Napoleone (…) questa canzone, invece, vuole rappresentare un altro concetto di coraggio: quello di chi si alza tutte le mattine alle quattro, prende il treno e va a lavorare in fabbrica (…)”.

“Quel coraggio -prosegue Jannacci- non lo troviamo sui libri, quindi con questa canzone voglio rendere omaggio a tutte le Vincenzine che lavorano dentro una fabbrica”.

Così il brano, che diventerà uno degli inni della classe operaia, ci accompagna in quel virtuale viaggio a Milano, proposto dal film di Monicelli, che ci fa attraversare viale Gorizia, via dei Transiti, via Gramsci e via Maffi a Sesto San Giovanni, via Rubattino, fuori dalla Innocenti di Lambrate, via Guanella, Piazza Cinque Giornate e, nel desolante quanto speranzoso finale, nel paesaggio desertico di Quarto Oggiaro.

FABIO BUFFA 

Continua la lettura con altri milanesi d’autore:

“Il Vedovo”: la “black comedy” milanese con Alberto Sordi e Franca Valeri

Rosetta, la prostituta della Ligera uccisa in circostanze misteriose

Renato Scarpa, il “caratterista” milanese diventato famoso nel cinema romano e napoletano

Leonardo Re Cecconi, in arte Leopardo: un pioniere delle radio libere

Gruppo Italiano, la band più tropical di Milano

Mario Cavallè, il papà delle case Igloo alla Maggiolina

Enrico Molaschi, el “Barbapedana”di Milano

Ines Pellegrini, la “Mangano nera” di Pasolini

Serafino, il “supertifoso” dello sport italiano

Giorgio Porcaro, l’inventore del “terrunciello”

Gianni Bonagura, il maestro milanese del doppiaggio

Pietro Annigoni, il “pittore delle regine”

I “Gufi”, il gruppo musicale, dialettale e cabarettistico milanese più famoso di sempre

Gian Maria Volontè, l’attore impegnato “al di sopra di ogni sospetto”

Pierina Legnani, la prima milanese a diventare “prima ballerina assoluta”

Vera Vergani, l’attrice più amata del teatro degli anni ’20

Enrico Longone e Giacomo Campi, i due milanesi che portarono in occidente le ombre cinesi

BRUNO CANFORA, l’autore delle hit evergreen per TV, cinema e i grandi della musica italiana

LELLA LOMBARDI, l’unica donna a punti in FORMULA UNO

DIDI PEREGO, la Sofia del film italiano candidato all’Oscar

MARCO MIGNANI, l’autore della pubblicità diventata FILOSOFIA di VITA a Milano

AMBROGIO FOGAR, l’ “Ulisse” di Milano

MARIA PIA ARCANGELI, “quella che canta le canzoni milanesi”

LUIGI MARANGONI, l’ultima vittima delle Brigate Rosse a Milano

SANDRA RAVEL, l’attrice-soubrette madre di Maurizio Gucci

PIPPO STARNAZZA, il jazzista che “milanesizzava” l’inglese

PAOLO GIORZA, il papà della “bella Gigogin”

I BALORDI, i precursori della “canzone demenziale”

D’ANZI, il papà della “bela Madunina”

GASPARE, ZUZZURRO e la brioche più celebre della TV

LUISELLA VISCONTI, la voce più bella del CINEMA

ANNA CARENA, la signora Marta in “Miracolo a Milano”

GAETANO SBODIO: il guerrigliero del dialetto

DINO RISI, uno dei grandi della commedia italiana

CINI BOERI, l’architettura come impegno sociale

TONY DE VITA, il re delle sigle televisive

LUCIA BOSÈ, la “tosa de Milàn”

JOHNNY DORELLI, una vita al massimo

EZIO BARBIERI, il Robin Hood di Isola

RENZO PALMER, la voce milanese dei grandi divi di Hollywood

MONTICELLI e MARCHESI, i due grandi “cantori evirati” della storia milanese

MARIA GAETANA AGNESI, la “donna più intelligente del Settecento”

GIUSEPPINA PIZZIGONI, la fondatrice della SCUOLA RINNOVATA

PIERO MAZZARELLA, personaggio simbolo di una Milano che non c’è più

LUCIANO BERETTA: “il POETA del CLAN CELENTANO”

ANTONIA POZZI: la POETESSA negli ABISSI dell’ANIMO UMANO

Elio FIORUCCI: the place to be nel cuore di MILANO

AGOSTINA BELLI, la “bella tosa” del cinema italiano

Enrico BERUSCHI…e allooora???

GIANRICO TEDESCHI, l’attore milanese “che parla, comunica e ti INCANTA”

Fabio CONCATO: il lato romantico e “bestiale” della musica milanese

Dina GALLI, l’eccentrica monella: la prima attrice COMICA italiana

Gino LANDI, il mago delle COREOGRAFIE della TELEVISIONE ITALIANA

Adolfo WILDT, l’artista “eccessivo e inquieto”, alieno di avanguardie e conformismo

Domenico BARBAJA: l’inventore della tipica BEVANDA milanese

Quando a Milano c’erano i BEATLES

UGO BOLOGNA, il grande BAUSCIA del cinema e del teatro italiano

ENRICO RUGGERI: contro corrente da sempre

FRANCA VALERI: la signorina snob dello spettacolo

Nuto NAVARRINI: il grande attore milanese ormai dimenticato

Liliana FELDMANN: la VOCE di Milano

VALENTINA CORTESE: la stella milanese di Hollywood

 ERMINIO SPALLA, il PUGILE ARTISTA adottato da Milano

EDOARDO FERRAVILLA: uno degli ATTORI del teatro DIALETTALE più importanti di sempre

MARIA MONTI, la prima “CANTAUTRICE” della storia

ENZO JANNACCI, il cardiologo chansonnier

LIÙ BOSISIO, l’artista milanese con viso e voce più CELEBRI del nome

Quando, a Milano, VISCONTI girava “ROCCO E I SUOI FRATELLI”

MARCELLO MARCHESI, un ciclone di ironia

NANNI SVAMPA, l’ironico artista della canzone milanese

ADRIANO CELENTANO, il “molleggiato” nato a due passi dalla CENTRALE

GINO BRAMIERI, il RE delle BARZELLETTE

CLAUDIO ABBADO, il GENIO eternamente insoddisfatto

Quelli di VIA OSOPPO: la STANGATA di Milano

GIORGIO GABER, l’inventore del TEATRO CANZONE

ADRIANA ASTI, l’artista ribelle amata dai grandi del cinema e del teatro

GIANLUIGI BONELLI, il creatore di TEX WILLER, sempre in lotta contro il POTERE

LUISA AMMAN: un’OPERA d’ARTE di Milano

LUCIANO LUTRING: il bandito più popolare di Milano

BRUNO ARENA, il fico di Milano

Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana

TINO SCOTTI, il milanese del “Ghe pensi mi”

ORNELLA VANONI, Milano e Settembre

MARIANGELA MELATO, da “ranocchietta” a mito del cinema

MARTA ABBA: la musa di Pirandello

Quelle DIABOLIKE sorelle GIUSSANI

GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese

COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET

Giorgio AMBROSOLI: il RIVOLUZIONARIO in GIACCA e CRAVATTA che sfidò anche lo Stato

Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale

FRANCO CERRI: quel genio che partì suonando nei cortili

I KRISMA: la coppia più PUNK della storia di Milano

LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto

MARIA CALLAS, la Scala e BIKI, quel legame che ha fatto la storia dell’arte

WALTER VALDI, cintura nera di dialetto milanese

LORENZO BANDINI, lo sfortunato campione adottato da Milano

ALEX BARONI, il “chimico” prodigio della musica

MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”

BEPPE VIOLA: il geniale raccontatore del calcio

Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


Articolo precedenteMetro: le estensioni e le nuove linee più desiderate dai milanesi
Articolo successivo5 mostre settembrine da non perdere a Milano
Fabio Buffa
Nato ad Alessandria, classe 1969, nel 1988 sono entrato per la prima volta in una redazione giornalistica, per collaborare e fare gavetta al Piccolo di Alessandria. Sono pubblicista dal 1996 e ho collaborato per varie testate, sia come giornalista che come vignettista satirico e scrittore di freddure. Dal 1992 lavoro nel sociale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome