I primi cittadini che hanno fatto grande la città: dalla prima esposizione universale, passando per la realizzazione delle linee metropolitane fino ai nuovi quartieri che hanno ridisegnato interi quartieri. Ecco la nostra cinquina delle meraviglie (in ordine cronologico).
La TOP 5 dei SINDACI della storia di Milano
#1 Ettore Ponti, il sindaco benefattore: portò la prima Expo nel 1906, realizzò il Mercato Ortofrutticolo e le prime case popolari
Nato a Gallarate nel 1855, rampollo di una dinastia di facoltosi industriali, si distinse sin da giovane per il suo impegno nel sociale. Spese l’intera somma ricevuta in eredità da uno zio per far costruire due nuovi padiglioni nell’allora ospedale Maggiore di Milano, oggi sede dell’Università Statale di Milano. Di area liberale fu eletto Sindaco nel 1905. Sotto la sua carica si costruirono il mercato Ortofrutticolo e le prime case popolari. Per trovare il denaro necessario impose una nuova politica fiscale necessaria anche per ripagare un debito di 70.000.000 di lire contratto con la Cassa Depositi e Prestiti.
Alcuni provvedimenti risultarono in netto contrasto con gli interessi delle classi più abbienti che presero le distanze da Ponti ma questo non scoraggiò il Sindaco che credette sempre e solo nel bene della sua città. Solo un imprenditore prestato alla politica avrebbe potuto riuscire in una simile impresa e conscio che il business internazionale avrebbe fatto decollare definitivamente Milano riuscì a ospitare l’Esposizione Internazionale (1906) basata sulla tematica dei trasporti. Uno dei padiglioni tutt’ora esistenti di quell’evento è l’Acquario Civico. La sede principale venne posta a ridosso del Castello Sforzesco nell’attuale Parco Sempione mentre la parte secondaria e più ampia fu costruita nell’area della ex Fiera. Le due aree erano collegate da una tramvia sopraelevata di quasi 2 km. Un uomo d’azienda prestato alla Madunina.
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#2 Emilio Caldara, il sindaco della Grande Guerra: fece nascere Città Studi e rese municipali i trasporti pubblici
Primo di una lunga lista di sindaci socialisti faceva parte di una politica fatta di uomini che si adoperavano ed agivano principalmente per il bene comune, cosa purtroppo ormai diventata rara a vantaggio di interessi personali, di potere o di passiva ricerca del consenso. Nato a Soresina nel 1868 grazie ai sacrifici di una famiglia non certo agiata si Laurea in Giurisprudenza a Pavia e nel 1891 arriva a Milano per esercitare la professione, ma la sua vera passione è la politica. Dopo un iter che lo porta prima ad essere eletto consigliere comunale succede alla carica di Sindaco nel 1914 succedendo al blasonato Greppi (omonimo di un altro grande Sindaco che racconteremo dopo) e subito si impegna per le fasce più deboli ma la cosa per la quale è soprattutto ricordato è la municipalizzazione dei trasporti pubblici.
Per onor del vero Caldara non fu direttamente eletto ma prese il posto dell’anziano indicato Sindaco Luigi Majno che dovette declinare per motivi di salute indicando proprio Caldara come suo validissimo sostituto. Nel periodo della Grande Guerra data la carenza di manodopera maschile con gli uomini impegnati al fronte promuove la presenza delle donne nei lavori fino allora esclusivamente affidati alle persone di sesso maschile. Si trovano pagine della sua Milano anche nei racconti di Hemingway in “Addio alle armi”. Lascerà Milano nel 1921, nonostante risulti il più votato alle elezioni comunali, alla volta di Roma dove conquistò una poltrona in Parlamento nelle file del PSI. Le sue crociate pro-deboli lo faranno espellere dal PSI per confluire nei riformisti del Partito Socialista Unitario. Dobbiamo a lui la nascita di Città Studi. Un uomo libero.
#3 Antonio Greppi, il sindaco della ricostruzione e della riconciliazione: fece rinascere scuole, università e “La Scala” dopo i bombardamenti
Nato ad Angera nel 1894 dove ricoprì anche la carica di Sindaco si sedette sulla poltrona di Primo Cittadino di Milano il 27 Aprile del 1945 con una città devastata dalla Seconda Guerra Mondiale. Esponente di spicco del Partito Socialista fu un instancabile lavoratore e si batté fermamente per evitare qualunque forma di ritorsione dovute ai rancori maturati dalle varie fazioni che combatterono. La sua esperienza da fervente antifascista che gli costò numerosi arresti ma, soprattutto, la perdita di un figlio morto fucilato in via San Michele del Carso da parte di una pattuglia di fascisti, forgiò un carattere di grande riformista, cosa che pagò anche successivamente nella sua carriera di parlamentare.
Fece ricostruire scuole e università oltre che un incredibile numero di alloggi per poveri e indigenti. Amante dell’arte non mancò di ricostruire anche La Scala abbattuta dai bombardamenti degli alleati. Il Palco reale lo vedeva sempre presente nelle rappresentazioni di opere e concerti nel meraviglioso teatro che il mondo ci invidia. Lui come Caldara fu un incredibile difensore degli ultimi. Umanità fatta a persona.
#4 Pietro Bucalossi, il sindaco medico: ha inaugurato la prima linea metropolitana e guidato la Milano del boom economico
Di origini toscane, combattente antifascista e eccellente oncologo cedette al richiamo della politica per la sua vocazione di contribuire sempre al bene di tutti. Eletto Sindaco nel Febbraio del 1964 Bucalossi inaugura la Linea 1, “la rossa”, si impegna per riportare in pareggio i conti delle casse comunali e pianifica una edificazione controllata che preveda più spazi verdi pur consentendo nuove costruzioni. Controverso per alcune sue idee non sempre condivise dai più, vedi l’ampliamento dell’Aeroporto di Linate in un’ottica di espansione della città in termini economici e l’abolizione di alcuni apparati burocratici considerati un inutile dispendio di soldi si ritirerà dalla vita politica per tornare ad occuparsi di oncologia. Ha studiato e combattuto tumori negli esseri umani e nella società.
#5 Gabriele Albertini, il sindaco della nuova Milano: ha progettato la trasformazione urbanistica degli ultimi due decenni
Imprenditore impegnato in diversi sindacati e gruppi di settore quali Assolombarda e Confindustria Albertini è stato Sindaco per due mandati consecutivi ricoprendo la carica dal 1997 al 2006. Di estrazione medio-borghese si prende cura di Milano riportandola nell’olimpo della moda mondiale, contribuendo alla riqualificazione della zona Varesine e del rilancio della Triennale. Sotto il suo mandato viene costruita Fieramilano che va via via sostituendo la Vecchia Fiera ora sede anche di CityLife, progettata durante il suo ultimo mandato. In netto contrasto con la Provincia di Milano che acquistò azioni di Milano-Serravalle Milano-Tangenziali giudicando troppo onerosa la cifra sborsata (oltre 100 milioni di euro rispetto al prezzo di mercato) attende giustizia. Sempre durante i suoi due mandati sono stati messi in funzione i due principali depuratori cittadini e sono state concluse le progettazioni delle linee 4 e 5 della metropolitana. Un signore. Anche in mutande.
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ROBERTO BINAGHI
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