Il rapporto tra Milano e la fotografia nasce tanto tempo fa. La città meneghina è da sempre sede di agenzie pubblicitarie che vivono non solo di prodotti, ma anche di chi li fotografa e che li sa valorizzare. Per questa e altre mille ragioni il rapporto tra fotografi e Milano è una relazione che difficilmente potrà trovare crisi. Ci sono tanti professionisti che magari non sono nati a Milano, ma sono diventati milanesi trasferendosi e cominciando la loro attività all’ombra della madonnina. Purtroppo, la fotografia non sta vivendo un periodo molto felice e fortunato: tanti negozi specializzati sono stati costretti a chiudere, molti fotografi hanno cessato le proprie attività a causa dello strapotere degli smartphone (sempre più potenti a livello di immagine), tante aziende hanno preferito risparmiare affidandosi a fotografi amatoriali, ma muniti di reflex costosissimi. Il fotoritocco non è più un’arte, ma qualcosa che si può imparare facilmente.
Milano e i suoi FOTOGRAFI più FAMOSI
Insomma, una situazione un po’ drammatica che sfortunatamente non pare avere una fine veloce. D’altro canto, ci sono ancora professionisti che continuano il loro lavoro e lo fanno con estrema passione ed estremo affetto nei confronti della città che di opportunità non ha mai smesso di regalare alla fotografia.
# Settimio Benedusi e il suo amore per l’arte sotto tutti gli aspetti
Avrei potuto cominciare questo articolo citando Oliviero Toscani, ma sarebbe stato scontato e per questa ragione vi voglio parlare di Settimio Benedusi, che è a tutti gli effetti il suo erede naturale.
Benedusi nasce ad Imperia. È un ragazzo curioso e attratto dall’arte sotto tutti gli aspetti. Ama il cinema, la letteratura, la musica, ma soprattutto la fotografia. Si trasferisce a Milano intorno ai vent’anni e senza conoscere nessuno comincia a lavorare come assistente fotografo. Sono gli anni d’oro della fotografia e questo gli permette di avvicinarsi e conoscere grossi clienti che gli danno fiducia e lo inseriscono nel dorato mondo della pubblicità.
I suoi scatti finiscono su pubblicazioni Mondadori, Rizzoli, Rusconi, Condè Nast e diventando il fotografo ufficiale di Sports Illustrated. Da sempre innamorato della scrittura, si iscrive all’Ordine dei Giornalisti e apre il suo sito ufficiale dove, oltre alle fotografie, si trova un blog seguitissimo. La sua fama e il suo essere estroverso lo portano a diventare insegnate IED, organizzare workshop e conferenze sempre piene di appassionati e proporre mostre fotografiche al limite della provocazione (celebre fu quella in cui diede in mano una macchina fotografica a Martina Colombari che realizzò degli scatti messi in mostra, poi, allo Spazio Forma, in barba alla professionalità fotografica).
# MAX&DOUGLAS e il light painting
Al secolo Massimiliano Schenetti e Douglas Andretti. Sono una coppia di fotografi che si sono conosciuti per caso, dopo aver lavorato singolarmente in diversi ambiti fotografici, quando hanno deciso di frequentare un corso di fotografia presso IED. Dopo aver lavorato a lungo come assistenti presso Condé Nast, iniziano a sviluppare uno stile e una tecnica fotografica unica e mai vista in Italia (Light Painting), una caratteristica che li porta all’attenzione di marchi come Sony, Philips, Telecom Italia, Adidas, Fiat ed Enel. L’agenzia fotografica Grazia Neri li mette sotto contratto e da quel momento sarà un susseguirsi di lavori e copertine su prestigiosi giornali nazionali e internazionali. La loro tecnica fatta di luci e fotoritocco digitale li porta a lavorare per MTV dove fotografano alcuni veejay “immersi” in una realtà onirica realizzata con il solo uso del banco ottico. Celebre fu la mostra fotografica B/Reflected che fu sovvenzionata dall’ONU, una personale che ritraeva cinquanta celebrità italiane, tutto scattato in bianco e nero, usando solo uno specchio da interrogatorio e senza alcun ritocco digitale. Nonostante questo, a loro va riconosciuto di essere tra i primi professionisti ad aver portato la produzione digitale nel campo dell’editoria.
# Paolo Santambrogio, il re dei ritratti
Milanese doc. È sicuramente uno dei fotografi più importanti nel mondo del ritratto. Inizia giovanissimo la sua carriera lavorando principalmente per testate giornalistiche e grossi marchi come Vanity Fair, Vogue Italia, Glamour, GQ, L’Officiel, Cosmopolitan, Style Magazine e Grazia. Il suo stile è un misto di eleganza e urban che lo rende riconoscibile al primo sguardo. Una caratteristica che lo porta in breve tempo a lavorare nella moda sia per nomi importanti (Fendi, Trussardi, Dolce & Gabbana), sia per start up giovanissime (Caterina Gatta, Fausto Puglisi).
Nel 2015, il suo nome è inserito, insieme ad altri fotografi, all’interno della mostra IL NUOVO VOCABOLARIO DELLA MODA ITALIANA presso la Triennale di Milano.
Da qualche anno, ha iniziato una carriera da regista per videoclip musicali che lo porta a vincere nel 2009 il prestigioso Premio Videoclip Italiano per il brano Alone di Paola Iezzi. Tenta anche la carta cinematografica realizzando diversi cortometraggi sia di live action che di animazione che hanno avuto visibilità in importanti rassegne specializzate.
# Lucia Giacani, ritratti di donne viste da un’altra donna
La fotografia è anche donna e la Giaconi merita uno spazio importantissimo nel mondo della moda. Anche lei non è milanese di nascita, ma ha trovato nella città meneghina il modo di emergere caratterizzandosi nel suo modo di fotografare solo donne. Un’intuizione vincente che l’ha portata a diventare uno degli obiettivi (fotografici) più importanti nel mondo femminile, cogliendo ogni loro aspetto. Una donna che riflette un’altra donna. Vogue l’ha contatta numerose volte e i suoi scatti sono stati pubblicati migliaia di volte.
Una rampa di lancio che l’ha portata a lavorare per marchi prestigiosi come Bata, Furla, Moschino, Frau e tanti altri. Oltre alla fotografia commerciale si interessa di arte esponendo i suoi scatti in tutto il mondo e vendendo i suoi lavori “non incorniciati” (come ama definirli) da Londra a Shangai. Il suo studio fotografico non si trova distante da piazza Dateo ed è un luogo di 220 metri quadri dove si respira arte a 360°.
# Giovanna Dal Magro tra foto e pittura
A differenza della sua collega precedente, la Del Magro è milanese di nascita e dall’inizio degli anni settanta è un affermata fotografa e giornalista. L’amore per la fotografia nasce in seguito alla sua formazione di pittrice quando intuisce che foto e pittura si possono fondere dando vita ad una sperimentazione che la porta all’attenzione di prestigiose riviste e di numerosi luoghi di esposizione artistica. Ha viaggiato per cinque continenti e Gillo Dorfles l’ha citata tra i quattro fotografi italiani più importanti. Ha pubblicato diversi libri tra i quali cito: Milano anni ’70 Quando volevamo cambiare il mondo e Tanto di Cappello che è stata anche un importante esposizione alla Casa Museo Boschi Di Stefano.
E per continuare con i grandi fotografi, l’intervista al “fotografo di Milano”: ANDREA CHERCHI: “Amo la Milano internazionale, che ragiona in positivo, senza lamentarsi”
MICHELE LAROTONDA
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