Quest’anno è il centesimo anniversario della nascita di Angela Giussani, nata a Milano il 10 giugno 1922, ideatrice di Diabolik, celeberrimo personaggio dei fumetti. Partito con non più di 8 mila copie vendute, in poco tempo è diventato un fenomeno di costume, con tirature record, studiato da sociologi ed esperti della comunicazione. Diabolik ha portato alla nascita del genere del fumetto nero italiano. Ma questo misterioso personaggio, durante la stesura del primo numero, vide affiancarsi ad Angela Giussani la sorella minore Luciana (nata anche lei a Milano, il 19 aprile del ’28); da qui partì il binomio che durerà fino al 10 febbraio 1987, con la morte della sorella maggiore.
Quelle DIABOLIKE sorelle GIUSSANI
# Astorina: la casa editrice di Angela Giussani
Angela e Luciana erano due donne della borghesia milanese, dotate di rara intelligenza e spiccata cultura, si erano formate leggendo, tra gli altri, le opere di Leopoldo Longanesi e Giuseppe Prezzolini. La più grande delle Giussani, intorno ai 20 anni, intraprende l’attività di modella, a 24 anni sposa poi l’editore Gino Sansoni e inizia a lavorare nella casa editrice del marito, l’Astoria.
Successivamente decide di creare una propria realtà editoriale, la chiama l’Astorina. Nome dato quasi a sottolineare che il mettersi in proprio non rappresentava una “frattura” con l’azienda del marito, se mai una soluzione di continuità. Dopo alcune pubblicazioni, poco fortunate, ecco che arriva l’idea di Diabolik.
# L’eroe del male e Eva Kant
Angela, poi affiancata da Luciana, si ispira alla cultura dell’infanzia, quando da ragazzine lei e la sorella leggevano i “Feuilletton”, ovvero un genere di romanzi d’appendice, con colpi di scena, alto coinvolgimento emotivo, narrazioni delle tinte forti, che animavano le letture dei giovani dei primi decenni del ‘900. Quindi, il personaggio e le vicende di Diabolik, partirono da quell’approccio culturale e di costume. Volevano creare un eroe del male, un fuggiasco, che scappa sempre da qualcosa, sempre inseguito e sempre in pericolo. Un criminale con una propria moralità e un proprio codice etico.
Dopo qualche numero, il fumetto vede l’ingresso di Eva Kant, coprotagonista femminile, compagna del genio del crimine.
# Le accuse di pornografia e violenza
Il formato di Diabolik, come doveva essere? Le sorelle Giussani abitavano sopra la stazione Nord di Milano e vedevano i pendolari (quelli che leggevano in treno), sempre così scomodi nel tenere in mano i libri. Così decidono di farne un formato tascabile, quindi di ridotte dimensioni. Diabolik comincia come quattordicinale, prima con 8 mila copie vendute, poi 15 mila, con molti “resi”, restituzioni che ad un tratto diminuiscono, mentre la tiratura si espande a 25 mila, per arrivare, nel ’68, a 200 mila. Il successo di Diabolik indusse molte imitazioni, come “Sadik”, “Fantasm”, “Satanik” e “Kriminal”, quest’ultima, forse, l’imitazione migliore.
Però i fumetti che imitavano maldestramente l’opera delle Giussani, in quanto a violenza e scene erotiche, esageravano troppo, così il procuratore di Lodi fece che sequestrare tutti i fumetti del genere, Diabolik compreso. “Questo fatto ci diede molto fastidio -dichiararono le sorelle Giussani ad inizio degli anni ottanta- e i fumetti pornografici ci hanno danneggiato molto. Diabolik è senza pornografia, senza violenza gratuita, con storie ed ingredienti ben calibrati”.
# Dopo la morte di Angela
Nel 1987 Angela muore: Luciana continua a gestire da sola la Astorina e Diabolik, naturalmente con gli inseparabili collaboratori (disegnatori e sceneggiatori, prima di tutto). Nel 1992 la sorella minore delle Giussani lascia la conduzione di Diabolik a Mario Gomboli: “ho cominciato a lavorare per questo fumetto ai tempi del liceo, ero molto legato alle Giussani e, dopo la scomparsa di Angela, Luciana mi chiese di portare avanti questa folle avventura”. Luciana Giussani morì poi nel 2001.
# Una vera e propria opera d’arte e un nome ispirato ad un fatto reale
Diabolik rappresenta una vera e propria opera d’arte, una letteratura disegnata, capace di descrivere in modo esclusivo il nostro tempo. Le Giussani, con la creazione del Re del terrore, chissà quanto involontariamente, hanno creato un vero fenomeno di Pop Art italiana.
Ah, dimenticavo: perchè il nome Diabolik? Nel 1958, a Torino, viene ucciso misteriosamente un uomo; l’assassino, pensando di aver realizzato il delitto perfetto, qualche giorno dopo il crimine spedisce alla redazione di “Stampa Sera” e al Commissariato una lettera criptica in cui rivendica l’omicidio. Si firma Diabolich. Da qui nasce il nome del fumetto.
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FABIO BUFFA
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