RAFFAELE KOHLER, la tromba più celebre di Milano

Chi si nasconde dietro questo identikit? E cosa ha in mente per l’immediato futuro?

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Credits: @Raffaele Kohler

Milanese e innamorato di Milano, suona la tromba ed è diventato uno dei simboli della città meneghina. Chi si nasconde dietro questo identikit? E cosa ha in mente per l’immediato futuro?

RAFFAELE KOHLER, la tromba più celebre di Milano

# La vivacità al servizio della musica e non solo

Credits: @Raffaele Kohler

Raffaele Kohler mette la sua vivacità al servizio della musica, ma anche della sua Milano, condividendo il suo sogno di vedere la città come la versione nostrana di New Orleans. Già un anno fa ha lanciato un appello. È stato in parte ascoltato, ma non è riuscito a contagiare del tutto l’ambiente milanese.

Lo abbiamo incontrato in una bella mattina di fine inverno, una di quelle che già hanno il sapore della primavera. E ci ha svelato un altro sogno nascosto.

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# Profumi di Adriatico e di mazurca

Liscio outdoor – Credits: Emilia Romagna Turismo

L’idea di Raffaele nasce nell’estate del 2021 quando, in trasferta a Rimini, incontra Riccarda, la figlia di Secondo Casadei la quale ha come mission quella di tramandare il più possibile le tradizioni che il padre ha portato in tutto il mondo.
Secondo, nome d’arte di Aurelio Casadei, è l’autore di Romagna Mia ma, soprattutto, viene considerato il più grande esponente del liscio romagnolo.
Dopo la fine della II Guerra Mondiale, Secondo Casadei non ha mai smesso di credere nel potenziale della musica romagnola, suonandola sempre nonostante le novità di oltre oceano avessero monopolizzato le sale da ballo.
Casadei è stato premiato: il jazz americano è passato di moda, il liscio è diventato uno dei simboli del popolo romagnolo.

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# Ricominciare a Milano, proprio come ha fatto Casadei

Credits: Antonio Manzo (da Fan Page Kohler)

Secondo Casadei è andato a testa bassa a portare la musica nelle case delle persone. Non c’era un cortile, un’aia al tramonto durante la stagione della raccolta, un palco improvvisato che fosse scartato a priori.
Bastava un parcheggio, un semplice spazio e l’orchestra spettacolo si metteva in formazione e iniziava a suonare: qualsiasi occasione era buona, pur di far ballare la gente e farla gioire dopo gli anni della guerra.

“Aspetta Raffaele! Stai dicendo di portare la musica nei cortili di Milano”?

«Certo! suonare nei cortili, nelle strade, in una piazza frequentata dai passanti. Fare ballare e gioire le persone, permettere loro di recuperare la socialità persa negli ultimi due anni. Non sto dicendo di fingere che i problemi non esistano, ma sono certo che stando tutti insieme ci si fa forza»
La musica come una medicina contro la paura. «Per reagire alla paura della guerra, invito ad uscire di più».

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# La metropoli perfetta

Cortile degli artisti, credits: Divina Milano

Secondo il trombettista milanese, divenuto celebre per le sue serenate a Milano durante i lockdown, «Milano si presterebbe benissimo» a questo scopo. I cortili delle case popolari sono perfetti e le case di ringhiera sono dei teatri a cielo aperto.
Inoltre Milano è piena di cortili privati, ancora da scoprire e Raffaele Kohler vorrebbe entrare in contatto coi proprietari.

Anche i locali stellati e gli hotel, che si apprestano a ricevere i turisti ne potrebbero giovare e, ovviamente, suonare nei locali che già propongono musica dal vivo. «Lo Spirit de Milan e la Balera dell’Ortica, hanno avuto successo proprio perché insieme alle portate, veniva servita anche la musica».

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# Musica green per tutti

Credits: bpcraddock by Pixabay

Il messaggio è molto semplice: la musica per tutti, non un’arte elitaria ma popolare, come metafora di una Milano che smette di essere il luogo «che si possono permettere in pochi, perché così valorizzi tutta la città».
Raffaele sta inoltre pensando alla svolta green tanto richiesta. L’orchestra spettacolo che ha in mente, gira per i cortili suonando in acustico e a lume di candela. Niente amplificazione, nessun uso della corrente elettrica.
Infine, ma da non trascurare, eliminare un po’ di quello che Raffaele Kohler chiama il “rumore di fondo di Milano”. «Non è solo l’inquinamento acustico della città. Ci sono anche quelle playlist non adeguate, che assordano i clienti dei locali. Mi piacerebbe che venissero sostituite dalla grande tradizione musicale italiana, famosa in tutto il mondo, offerta ad un volume accettabile. In acustico».

Raffaele Kohler non pensa esclusivamente al suo orticello e alla sua Swing Band. Sogna che un’orchestra spettacolo milanese possa ricevere il contributo di tanti musicisti, aggiungere al repertorio anche i valzer e il tango, coinvolgere i ballerini e perché no? Perfino la Scala.
Lanciamo l’appello del musicista milanese, che lascia libera l’iniziativa di tutti gli interessati. Raffaele Kohler desidera essere contattato per dare vita a questo progetto, che ne pensate?

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LAURA LIONTI

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Laura Lionti
Tecnico del suono milanese, nata da milanesi importati dalla Sicilia. Il mio quartier generale è sempre stato il Gallaratese con i suoi giardini e il verde, difeso a volte a spada tratta. Sogno che Milano si candidi a luogo ideale per creare un laboratorio a cielo aperto che ricerchi e trovi la soluzione per le Smart Cities, Città e comunità sostenibili: obiettivo 11 degli SDGs