La nuova direttiva europea impone obiettivi ambiziosi, mentre i costi e le tempistiche preoccupano cittadini e investitori italiani: la strada è tutta in salita. Milano, con il suo vasto patrimonio immobiliare, si trova di fronte a una sfida cruciale.
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A Milano 6 case su 10 vanno riqualificate entro pochi anni
# La direttiva sull’efficienza energetica europea “Casa Green”

La direttiva europea “Casa Green” ha come obiettivo principale quello di migliorare l’efficienza energetica degli edifici residenziali, riducendo le emissioni di CO2 e i consumi energetici. Entro il 2030, tutti gli immobili devono almeno raggiungere la classe energetica E, mentre entro il 2033 è previsto l’adeguamento alla classe D. Per rispettare queste scadenze, si punta su soluzioni tecnologiche e materiali eco-compatibili, promuovendo al contempo incentivi per agevolare la transizione. Tuttavia, l’applicazione concreta della direttiva in Italia, e in particolare a Milano, solleva diverse problematiche legate ai costi di riqualificazione e agli impatti sul mercato immobiliare.
# Entro il 2023 il 60% del patrimonio immobiliare deve essere riqualificato

Il problema di fondo per Milano è che il 60% del patrimonio immobiliare necessita di interventi di riqualificazione per conformarsi agli standard europei. Lo rivela un’analisi condotta nel 2024 dalla piattaforma Casavo. Nello specifico, il 25% degli immobili rientra nella classe G, la più bassa, mentre il 19% è in classe F. Questi edifici richiedono lavori urgenti, entro il 2030, come il miglioramento dell’isolamento termico, l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti e la transizione verso fonti energetiche rinnovabili. Le abitazioni in classe E, da rinnovare e portare almeno in classe superiore entro il 2033, rappresentano il 16%, mentre quelle in classe D il 14%.
# Il 73% degli italiani è preoccupato dai costi di ristrutturazione, il 68% teme una svalutazione degli immobili

Le reazioni degli italiani rispetto alla direttiva “Casa Green” sono contrastanti, sempre secondo una ricerca di Casavo. Da un lato, il 64% vede la normativa come un’opportunità per ammodernare il patrimonio immobiliare, migliorando la qualità della vita e riducendo i consumi. Dall’altro, la questione economica preoccupa la maggior parte dei cittadini. Il 73% teme un aumento dei costi di ristrutturazione, mentre il 68% prevede una forte svalutazione delle abitazioni con una bassa classe energetica. Inoltre, il 56% degli intervistati considera gli investimenti iniziali troppo onerosi, seguiti da difficoltà burocratiche e dalla carenza di incentivi governativi. Il rischio per Milano, dato l’enorme patrimonio immobiliare da riqualificare, di vedere nei prossimi anni un crollo del mercato senza precedenti. In Italia è infatti obbligatorio per i proprietari a fornire un Attestato di Prestazione Energetica (APE) aggiornato prima di affittare un immobile e non è escluso, nel prossimo futuro, che solo quelle rispondenti ai requisiti europei possa essere messe in locazione.
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FABIO MARCOMIN
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