In 27 nella stessa casa: le nuove frontiere dell’abitare a Milano

Cosa si vede all'orizzonte per trovare una soluzione alla crisi degli alloggi di Milano?

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jason-goodman-unsplash - Co living
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Milano: affitti e mutui alle stelle. I primi hanno raggiunto la media di 1.300€ per un monolocale in centro, mentre i prestiti per una casa hanno un tasso di interesse del 7,29% in crescita del 3,95% su base annua. Tutto questo ha un doppio risvolto perché nel momento in cui ci sono sempre meno case da comprare o affittare, quelle disponibili hanno dei prezzi spropositati con un costo che la maggior parte delle persone non riesce a sostenere.

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In 27 nella stessa casa: le nuove frontiere dell’abitare a Milano

# Dalle stanze in affitto al co-living

jason-goodman-unsplash – Co living

In questa situazione molto critica si aprono nuove frontiere per riuscire ad abitare a Milano che chi decide di trasferirsi qui deve mettere in conto. Ad esempio, sempre più spesso agli studenti vengono affittate singole camere e così si ritrovano costretti a vivere all’interno di appartamenti già abitati, oppure appartamenti minuscoli o ancora gli studenti stessi decidono di convivere con dei coinquilini, a volte anche quattro o cinque, per riuscire a sostenere i costi fissi dell’abitazione.

A proposito di ciò, è stato coniato un nuovo termine ossia co-living” o “co-housing che è un modello abitativo nato e pensato per gli anziani, ma che si sta diffondendo anche nelle metropoli e racchiude tutti quegli insediamenti abitativi composti da alloggi privati corredati da ampi spazi comuni destinati all’uso collettivo e alla condivisione tra i coresidenti.

# A Milano in 27 nella stessa casa

Cohabs Milano

Tuttavia, questa crisi abitativa può portare anche a soluzioni veramente estreme come quella in cui, sempre a Milano, in una sola casa possono abitare fino 27 persone. L’affitto mensile è di 1.400 euro, un prezzo giustificato in primis dalla grandezza dell’abitazione, si tratta di un intero edificio con un giardino privato accessoriato persino da un barbecue e un forno per la pizza, una sala tv, una lavanderia e una piccola palestra. Sono comprese poi tutte le spese e diversi servizi: bollette, tasse, la pulizia degli spazi comuni, un abbonamento a Netflix e tutti gli eventi organizzati da Cohabs, promotore dell’iniziativa.

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Chi sceglie questa soluzione abitativa è spinto dalla curiosità di vivere in un contesto molto particolare condividendo la casa con persone di tante etnie diverse con la quale scambiarsi esperienze di vita. Non è in questo caso una scelta obbligata dai prezzi elevati della città, ma un’esperienza unica anche se bisogna pensare che condividere un’abitazione con altre 26 persone non è affatto una cosa semplice.

# La fuga nelle periferie o fuori città

prolocoopera IG

Un altro esempio è che molti degli abitanti milanesi decidono di trasferirsi nelle periferie limitrofe, dato che con le stesse risorse investite in un bilocale a Milano riescono a permettersi un quadrilocale in una zona più tranquilla della città. Inoltre, al giorno d’oggi sono tanti gli alloggi realizzati in “housing sociale” ossia soluzioni abitative messe in affitto per un target di popolazione con un reddito non adeguato al mercato immobiliare privato, in particolare si tratta di alloggi destinati esclusivamente a persone con un massimo di 25 anni al canone mensile di 6€ al metro quadro e l’accesso a questa locazione è limitato a determinate categorie sociali in possesso di specifici requisiti stabiliti dalla legge.

Questi nuovi modi di abitare riflettono la flessibilità e la multifunzionalità che il vivere moderno porta con sé. I professionisti del settore hanno infatti studiato soluzioni ad hoc per rispondere ai nuovi bisogni cioè per personalizzare ogni abitazione e renderla un posto confortevole in cui passare del tempo di qualità all’insegna del benessere.

Leggi anche: 7 motivi per trasferirsi a Opera

# Camere di hotel o motel per gli studenti: un’altra soluzione alla crisi abitativa?

Credits Ibismilanocagranda IG – Camera matrimoniale Hotel Ibis Milano Ca’Granda

Si può pensare di riservare le camere che rimangono invendute degli hotel e motel sparsi per la città agli studenti, soprattutto durante i periodi nei quali c’è meno affluenza turistica. Oppure si può mettere un limite numerico alle case affittate ai turisti, in modo tale da farle occupare per periodi più lunghi dell’anno a chi veramente ne ha bisogno.

Continua la lettura con: Case: i milanesi preferiscono l’hinterland

MARTA BERARDI

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