Milano corre a velocità doppia rispetto al resto del Paese per quanto riguarda i prezzi delle case. Una situazione sostenibile nel lungo periodo o presto esploderà?
Sempre più DIFFICILE COMPRARE CASA a Milano: PREZZI su del 10%. TREND o BOLLA che esploderà?
# Prezzi in crescita del 9%, compravendite del 36%
Secondo l’ultimo rapporto di Nomisma Milano corre a velocità doppia rispetto al resto del Paese per quanto riguarda i prezzi delle case. Da gennaio 2022 i prezzi sono saliti del 6%, rispetto al +2,9% della media delle grandi città, e osservando la crescita su base annuale si arriva al 9%. Anche le compravendite hanno registrato un boom: +36% in soli 12 mesi, il triplo della media nazionale. Un trend positivo di crescita nel lungo periodo o una bolla in procinto di esplodere?
# L’altro lato della medaglia: nel 2021 quasi il 50% di immobili invenduti
Accanto a questi dati positivi ci sono quelli negativi rilevati da Sarpi Immobiliare in una ricerca sull’evoluzione del mercato pubblicata nei primi mesi dell’anno: nel 2021 su oltre 45mila immobili messi in vendita quasi 20.000 non hanno trovato alcun compratore nei primi 9 mesi dell’anno. Di questi, circa 8.000 sarebbero sul mercato da oltre 12 mesi ma ancora invenduti.
# Le cause principali dello stock di abitazioni fermo sul mercato
Il problema principale del capoluogo lombardo è che i proprietari di case intenzionati a vendere parametrano il prezzo con quello del nuovo in zona e chiedono quindi una cifra fuori mercato, trovando difficoltà a vendere. Inoltre se l’offerta nel capoluogo lombardo è ampia, la domanda di acquisto è rappresentata soprattutto da famiglie che intendono migliorare il proprio status abitativo e che, prima di acquistare, devono vendere.
L’intero mercato immobiliare meneghino rischia così di incepparsi, anche perché, complice il perdurare dello smartworking che in alcuni settori lavorativi rimarrà per molti anni, molte famiglie stanno scegliendo di spostarsi nell’hinterland della città.
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# La situazione macroeconomica incerta
Oltre allo stock di immobili invenduti, che a lungo andare potrebbe far scendere i prezzi delle abitazioni, c’è da registrare l’incertezza della situazione macroeconomica. La crisi energetica e la guerra in atto in Ucraina ha portato a un’accelerazione dell’inflazione, già oltre l’8% in Italia, all’aumento del costo delle materie prime e dei tassi. Secondo l’analisi di CBRE, uno degli operatori di consulenza immobiliare più importanti al mondo, con molta probabilità nel secondo semestre del 2022 l’attività del settore subirà qualche rallentamento che potrebbe avere effetti negativi sia sulle quotazioni che sulle compravendite.
Fonti: Economymagazine, Bebeez
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