Il piano di 5 miliardi presentato dal Sindaco ai ministri dell’Economia, dei Trasporti, della Transizione Ecologica e della Transizione Digitale prevede 3 macro capitoli: trasporti, recupero delle case popolari, energia pulita e verde. Il nostro piano è articolato in 7 punti: dall’alta velocità in tutta la regione alla città “smog free” fino alla riapertura dei Navigli. Ecco il confronto con la nostra proposta.
Il RECOVERY PLAN di SALA a CONFRONTO con quello di MILANO CITTA’ STATO: quale preferite?
# Il sindaco chiede 5 miliardi per 3 macro capitoli in linea con la sua delega alla transizione ambientale: trasporti, recupero delle case popolari e energia pulita e nuovo verde
Il Sindaco Sala ha presentato il piano di progetti, per cui ricevere i finanziamenti con il Recovery Plan, ai ministri dell’Economia, dei Trasporti, della Transizione Ecologica e della Transizione Digitale. Le risorse richieste per Milano ammontano a 5 miliardi per interventi riconducibili a 3 macro capitoli. Vediamo quali sono.
#1 Trasporti: recupero fondi comunali per le nuove linee e estensioni e risorse per i progetti futuri
Nel 2030 con l’inaugurazione di M4, prolungamento della M1 fino a Monza-Bettola già in cantiere, quelle in progetto della M1 fino a Baggio, la M5 fino a Monza Polo Istituzionale, le metrotranvie fino a Niguarda, la Desio-Seregno, la Milano-Limbiate e la Repetti M4-Rogoredo M3 ci sarà una crescita complessiva di binari da 127 a 195 km. Sempre entro il 2030 ci sarà la trasformazione dell’intera flotta dei bus Atm in full electric. Nell’orizzonte 2050 sono in progetto altri 60 km di binari. Il Comune di Milano punta a recuperare parte delle risorse già stanziate e ulteriori per i progetti che potrebbero essere realizzati.
#2 Recupero degli alloggi popolari e efficientamento energetico degli edifici
Il Comune di Milano dovrebbe raggiungere entro la fine della primavera il recupero dei 3.000 alloggi sfitti delle case popolari, un’obiettivo fissato a metà del mandato. Con i fondi del recovery plan Milano potrebbe recupero dei rimanenti immobili inutilizzati e migliorare l’efficienza energetica di scuole e degli altri edifici pubblici.
#3 Energia pulita, verde e progetti culturali
Collegamento con la centrale di Cassano d’Adda per portare il riscaldamento a 150.000 milanesi e ai comuni dell’hinterland di passaggio sul percorso delle condutture. Sul tema verde il nuovo parco alla Goccia della Bovisa e interventi sul tema della cultura: il trasferimento dei laboratori della Scala al Rubattino, la mappa dei distretti culturali e il progetto della Beic accantonato da anni.
Fonte: Repubblica Milano
# Le 7 proposte di Milanocittàstato da inserire nel Recovery Plan
La nostra proposta è articolata in 7 punti, eccoli nel dettaglio.
#1 Trasporti locali: Circle line, M6 ed estensione delle linee esistenti
Realizzazione della circle sul percorso della linea S9 con chiusura dell’anello a ovest, trasformare la circolare filoviaria 90-91 in una vera linea di forza con corsie totalmente preferenziali e asservimento semaforico o in una metropolitana, altre due linee circolari sul percorso della tangenziale interne e esterna.
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La linea M6, escluso un secondo passante, sarebbe probabilmente l’ultima linea metropolitana radiale necessaria per Milano che andrebbe a raggiungere alcuni bacini di popolazione non coperti dal trasporto pubblico veloce, nello specifico collegando Milano dai quartieri nord-oves a sud-est.
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Oltre ai prolungamenti in corso o già finanziati e programmati, estendere la linea metropolitana gialla fino a Paullo a sud-est e a Paderno Dugnano a nord, la linea verde a Rozzano a sud e Vimercate e nord-est, la linea lilla fino a Settimo Milanese ovest e la rossa fino a Abbiategrasso sempre ovest, infine la linea blu fino a Pioltello a est.
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#2 ECONOMIA: costituzione di una ZES (Zona Economica Speciale)
L’istituzione di una ZES (Zona economica speciale) ovvero una regione geografica dotata di una legislazione economica differente dalla legislazione in atto nella nazione di appartenenza, di norma prevista per attrarre maggiori investimenti straniera, potrebbe essere lo strumento appropriato per ridare uno slancio alla nostra nazione già in condizione di recessione e in particolare alle aree più colpite, come Milano e la Lombardia.
Una super-metropolitana regionale veloce per collegare tutte le città e i principali luoghi di interesse delle regioni del nord: laghi, monti e mari.
Treni ad alta velocità di collegamento tra Lombardia e le altre regioni del nord, come Liguria, Veneto e Friuli, mirando anche ai mercati al di là della frontiera.
Inserendosi nel progetto di alta velocità tra Parigi e Berlino che le collegherà in sole 4 ore, Milano potrebbe avvantaggiarsi di una rapida connessione con le principali economie europee e rilanciarla.
Potenziare le infrastrutture autostradali realizzando una tangenziale esterna ad ovest e un’autostrada per le montagne lombarde e svizzere.
#4. SMOG FREE CITY: rendere Milano città d’avanguardia nella depurazione dell’aria
Il problema dell’inquinamento nella Pianura Padana, l’area più inquinata d’Europa, e in particolare nell’area milanese richiede un intervento strutturale. La città deve puntare ad essere all’avanguardia nella ricerca e nell’innovazione per puntare a essere “smog free”. La strada ottimale, oltre all’impegno dell’amministrazione nell’introduzione di norme che obblighino a costruire con materiali ecologici e utilizzando filtri o sistemi di ventilazione per ridurre l’inquinamento, nella ricerca di risorse nella ricerca scientifica nella lotta allo smog e nel trasformare la città a impatto zero, è applicare le best practice presenti livello internazionale per rendere Milano il luogo di sperimentazione di nuove tecnologia di abbattimento dell’inquinamento. Alcuni esempi sono:
- la mappatura di tutte le fonti inquinanti del territorio come fatto a San Pietroburgo
- premiare imprese e condomini che riducono l’inquinamento come avviene a Rotterdam
- la trasformazione dei palazzi da soggetti passivi a soggetti attivi contro l’inquinamento atmosferico come succede a Pechino o in Alto Adige
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Sostituire mezzi inquinanti con altri a impatto zero, investendo le risorse del Recovery Fund per sostituire tutti i mezzi inquinanti, pubblici e privati, con mezzi elettrici o a zero emissioni.
Il teleriscaldamento in tutta la città: Milano deve avere un sistema di teleriscaldamento che porti ogni palazzo a non avere emissioni inquinanti e, se possibile, ad essere esso stesso uno strumento di purificazione.
I Navigli devono avere dei sistemi di purificazione in grado di rendere le loro acque perfettamente pulite da poter essere utilizzate come acqua potabile o da bere come in montagna.
Realizzare il Parco Orbitale, il più grande parco urbano d’Europa. Il progetto nato da un privato, Giacomo Biraghi, per collegare tra loro la cintura verde di parchi che sono attorno alla città potrebbe diventare il simbolo della rivoluzione green di Milano.
#6 IL GRANDE SOGNO DEI NAVIGLI: il progetto originario con tunnel e parcheggi sotterranei
La riapertura completa del canale navigabile dei Navigli avrebbe un’estensione totale di 7,7 chilometri, creando itinerari navigabili e ciclabili tra i fiumi Ticino e Adda. Via San Marco, Tombun, Via Senato, Via Melchiorre Gioia fino a una rete che colleghi l’Adda con il Ticino: acqua come elemento di continuità dalle montagne al mare, con Milano al centro. In questo modo si renderebbe possibile la futura navigazione da Locarno e Colcio fino a Venezia, attraverso la Darsena.
Per risolvere il problema dell’inquinamento e del traffico, con le strade ridotte per la riapertura dei Navigli, si possono immaginare due tunnel stradali passanti sotto al centro storico, il primo dall’Arco della Pace a piazza Medaglie d’Oro (un percorso di circa 4 km), il secondo da Porta Venezia a piazza Napoli (poco più di 5 km).
Contestualmente alla realizzazione dei tunnel prevedere dei maxi parcheggi a prezzi agevolati da realizzare nei pressi dei capolinea della metro, in modo da rendere facile e conveniente l’abbandono dell’auto.
#7 UNA CASA PER TUTTI: abitazioni per giovani e persone a basso reddito, campus per studenti
Per gli studenti universitari e le persone comprese tra i 25 e i 40 anni di età, il problema degli immobili da prendere in affitto o acquistare sta diventando insostenibile. Una delle priorità per affrontare l’emergenza è quindi quella di rendere accessibile una casa per chi vive in città, riducendo i rischi per i proprietari che potrebbero essere di una parte dei prezzi di acquisto o di affitto tramite i fondi europei.
Oltre a questo bisogna prevedere la realizzazione di un numero sempre maggiore di campus con le residenze per gli studenti.
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FABIO MARCOMIN
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ma è possibile che l’unico tratto di metro per cui non si fa nemmeno un accenno in un’ottica di prolungamento sia quello fino a rho fiera? Ho sentito di fantomatici problemi tecnici per cui quel ramo di linea metropolitana non potrebbe essere sfruttato ulteriormente…ma temo che ci sia una sorta di predilizione da parte degli organi politici per il passante, visto come si sta spingendo per il raddoppio bei binari tra rho e gallarate
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