Ogni municipio della città presenta aree più o meno grandi che avrebbero urgente bisogno di una riqualificazione.
7 aree a Milano da rigenerare… alla grande
#1 Porto di Mare – Corvetto
Una vasta area che include un’ex zona industriale, con tutti i servizi i servizi accessori all’ortomercato, il boschetto di Rogoredo risanato in un parco accessibile a tutti, e quartiere popolare difficile caratterizzato da forte immigrazione che ha peggiorato ulteriormente il quadro.
Di sera si svuota completamente la zona di Porta di Mare, dato che è adibita in prevalenza al terziario, e nonostante le diverse ipotesi di riqualificazione nessuna di queste è andata a buon fine: la Cittadella Giudiziaria o un nuovo stadio per Inter o Milan sono solo alcuni esempi.
Tutta la zona compresa tra Via Fabio Massimo, Via Sant’Arialdo e Via S. Dionigi, una vasta area comunale occupata da orti, carrozzerie, depositi di materiali edili e non solo e alcune roulotte, potrebbe diventare un’altra porzione del parco di Porta di Mare, ampliare l’adventur park già presente oppure un nuovo quartiere eco-sostenibile come quello presentato da IMMdesignlab, uno dei vincitori del New European Bauhaus nel 2021.
Anche l’Urban Park previsto al posto dell’ex mega discoteca del Karma, avrebbe dovuto essere nell’estate 2023, sembra sparito nel nulla.
Il cavalcavia che entra direttamente in Corvetto, proveniente da autostrade e tangenziali, è il lascito di una viabilità pensata per anni sessanta ed era stato ipotizzato l’abbattimento, ma non c’era ancora niente di concreto.
L’ultima suggestione riguarda un progetto “Fly over live under”, elaborato dal team multidisciplinare Fab For Future (FFF), per eliminare il traffico veicolare convertendo la struttura in una sorta di Highline.
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#2 Via Bonfadini e il campo rom – Rogoredo
Un’altra area che da tempo dovrebbe esser riqualificata è quella nella parte iniziale di via Bonfadini. Resiste ancora oggi uno spettrale cimitero di decine di veicoli bruciati così come il campo rom regolare in cui vivono anche soggetti che hanno causato questo degrado. Entro l’anno è prevista la sua chiusura, ma non un piano di rigenerazione che potrebbe sfruttare l’onda lunga di quello nel lotto adiacente e di quello di Santa Giulia nord per restituire un luogo fruibile per i cittadini.
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#3 Turro
In zona Turro c’è parchetto degradato, i Giardini in memoria dei Caduti di Nassirya, che avrebbe bisogno di essere sistemato insieme alle zone adiacenti. Tra questi ci sono i distaccamenti dell’Ospedale San Raffaele, pieni di graffiti e in abbandono. La vicinanza allo scalo di Greco, in fase di riqualificazione grazie al progetto Innesto uscito vincitore dal concorso internazionale Reinventing Cities, potrebbe fare da traino anche Turro come successo con Isola perché limitrofa a Porta Nuova.
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#4 Il complesso dell’ex ospedale delle malattie infettive di viale Jenner
Un complesso enorme abbandonato da anni, quello l’ex ospedale delle malattie infettive Bassi lungo Viale Jenner, potrebbe essere recuperato per un utilizzo museale e un’area verde a servizio dei cittadini. Gli edifici di pregio in stille anni venti presentano inestre murate, pareti distrutte e degrado visibile a occhio nudo. L’unica porzione recuperata è stata trasformata in un presidio ATS. All’interno del perimetro dell’ospedale, annessa un secolo fa, è presente anche un’antica villa di una famiglia di industriali caratterizzata da un ottima qualità architettonica.
#5 Le 5 vie – Centro storico
Le 5 vie sono una splendida zona del centro storico milanese, che deve il suo nome alla forma di stella che genera il confluire di 5 strade in un stesso punto.
La zona necessita di diversi micro-interventi di arredo urbano, pedonalizzazione e limitazione del traffico automobilistico. In questo caso non mancano le notizie positive. In costruzione c’è infatti un edificio chiamato a riempiere il vuoto lasciato da palazzo distrutto all’angolo di via Santa Marta, e un altro in sostituzione di un palazzo di pochi piani. Per dare degno lustro al quartiere più antico della città c’è però ancora molto da fare.
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#6 L’ex fabbrica Cederna – Gratosoglio
In via Gratosoglio si trova l’ex fabbrica Cederna, che ha chiuso i battenti dal 2020 e che da allora è stata Lasciata in gran parte a se stessa. La superficie interna è di 30.000 mq di superficie e ospitava anche l’asilo e i vecchi alloggi per i dipendenti del cotonificio. Il complesso si sviluppa sulle sponde del Lambro Meridionale, le cui acque venivano utilizzate per la produzione di tessuti e per la tintoria, ed era presente già nell’800 anche se fatto di legno e più ridotto. Un’idea per il suo recupero potrebbe essere quella di trasformarlo in un maxi spazio per il coworking.
#7 Cascina Monterobbio – Barona
Non abbandonata ma a serio rischio di esserlo a breve l’antica Cascina Monterobbio di via San Paolino al quartiere Barona, alle porte del Parco Agricolo Sud, vi hanno dimorato anche Hayez è Napoleone. Il sito è sempre più malconcio, ammalorato e viene “tenuto in vita” grazie autogestione di un gruppo di anziani con il circolo culturale Virgilio Ferrari. Purtroppo i bandi per la sua riqualificazione vanno sempre deserti, anche il terzo del 2023 è andato allo stesso modo. La situazione vede nella parte inutilizzabile il tetto sfondato, accumuli di materiale crollato, crepe e degrado. Un suo riutilizzo agricolo e didattico potrebbe essere la soluzione ideale.
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FABIO MARCOMIN
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