Le “fughe” da lockdown hanno fatto emergere un interrogativo inquietante: a Milano si vive per vivere o solo per lavorare? Un interrogativo che ne impone un altro: come si può rendere migliore la qualità della vita a Milano?
7 COSE per MIGLIORARE la qualità della VITA nella NUOVA Milano
#1 CULTURA DIFFUSA: più eventi all’aperto, far vivere di più strade, piazze e parchi cittadini
Più eventi all’aperto, gratuiti ma patrocinati da grandi gruppi privati milanesi o internazionali per noi non fa differenza, in maniera che sia sostenibile anche per l’Amministrazione comunale che in questo momento ha bisogno di concentrare i fondi su emergenza e cittadini. L’amministrazione deve solo rendere disponibili gli spazi senza troppo burocratizzare l’evento.
Per vivere meglio la città bisogna diffondere più vita nelle sue strade, nelle piazze, nei suoi parchi, infondere energia e colori. Una città palcoscenico di vita ed esperienze. Qualcosa che sarebbe alla portata, a costo zero.
#2 MILANO E’ IL SUO TERRITORIO: integrazione rete urbana ed extra urbana per rendere Milano un tutt’uno con territori straordinari nelle vicinanze
Servirebbe una maggiore presenza di Polizia Locale ma non orientata a fare multe e a punire, bensì predisposta al dialogo, per promuovere un uso educato ed adatto al traffico di Milano, di tutta la mobilità alternativa all’auto privata. L’Amministrazione dovrebbe fare del suo: estendere l’orario della metropolitana anche di notte, specie nei week end, per non obbligare chi fa tardi all’uso dell’automobile.
Poi è fondamentale avere ATM integrata nella rete ferroviaria regionale, possibilmente meglio organizzata per Milano e i milanesi della città metropolitana. A Milano manca il mare e questo è assodato. Entro un paio d’ore dalla città ci sono luoghi fantastici per cultura e tradizione: creare un sistema di trasporti integrati significa far rientrare nella qualità del vivere a Milano anche la facilità di movimento, facendo diventare Milano un tutt’uno con dei dintorni unici al mondo. Sarebbe più semplice inoltre con qualche corsa supplementare nel weekend o più agilità nel caricare la bici in treno.
Milano unita a luoghi splendidi dovrebbe infine essere un mantra nella comunicazione in città e verso chi arriva da fuori.
#3 CITTÀ POLICENTRICA: più identità distintive, meno burocrazia, più valorizzazione delle eccellenze e delle opportunità
Tutta l’attività del Comune deve essere riorientata in funzione dei cittadini. Assessorati e servizi devono essere resi semplici e snelli.
- Welfare comunale più agile e meno burocratico
- Sportelli di aiuto ai cittadini per velocizzare l’apertura di una nuova attività o per aiutare i giovani a partecipare ai bandi europei
- Creare una diplomazia ombra con la UE con lo scopo di far istituire un bando per giovani talentuosi europei e farli stabilire a Milano: uno per lo studio, uno per il lavoro e uno per una nuova economia.
La finalità è di creare una Milano policentrica, reale, autentica, non solo di facciata: per farlo occorre dare ad ogni municipio la possibilità di sviluppare i propri borghi incentivando una sana competizione e una valorizzazione delle identità distintive di ciascuno, senza farsi trascinare dalla moda dell'”invidia verso il migliore” e della “competizione al ribasso” che si sta diffondendo nel paese. Senza poi dimenticare che tutto nasce dal singolo: occorre dare a ciascuno le massime possibilità di contribuire a creare la città della scienza, dell’arte, del cohousing, degli orti, della bicicletta, aggregandosi in maniera naturale con la propria comunità. Il supporto e l’orientamento dell’amministrazione comunale sarebbe indispensabile.
#4 MILANO DEVE TORNARE A RESPIRARE: adottare strategie coraggiose per migliorare una qualità dell’aria da paese sottosviluppato
La qualità dell’aria è direttamente proporzionale alla qualità della vita. Avere coraggio si può: serve sicuramente incentivare forme di mobilità meno inquinanti.
Si potrebbe ricorrere alla didattica a distanza o meglio scaglionare gli orari delle scuole per alleggerire il TPL, che potrà togliere dalla circolazione i mezzi più inquinanti. Inoltre, si dovrebbe avviare una vera campagna di revisione del riscaldamento pubblico e privato individuando il metodo migliore alla sostituzione dei vecchi impianti. Se a Roma con 1 cm di neve la città chiude, noi dovremmo farlo per un particolato oltre la soglia.
Ma il vero coraggio è affrontare il vero tema: a causa della cappa formata dai monti e della bassa circolazione dell’aria, non è sufficiente ridurre le emissioni. Occorre diventare una città d’avanguardia nella depurazione dell’aria.
La vera rivoluzione è trasformare la città europea simbolo dell’inquinamento nell’aria nella capitale europea di sviluppo di tecnologie per abbattere lo smog. Si potrebbe così creare un circolo virtuoso tra ricerca scientifica, miglioramento della qualità dell’aria e sviluppo di una nuova industria di livello internazionale.
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#5 SPORT E ATTIVITÀ FISICA: più impianti sportivi aperti al pubblico e più occasioni per una Milano più dinamica e salutare
Qualità della vita significa benessere. Per stare bene è fondamentale fare attività fisica e mangiare meglio. Più impianti sportivi aperti al pubblico, di libera fruizione. Campi da basket e pallavolo, piste ciclabili e percorsi per mountain bike non sarebbero affatto disprezzati in una Milano più dinamica e salutare. Non solo: occorrerebbe una linea di supporto per iniziative che diffondano la pratica sportiva nei cittadini. E Milano dovrebbe puntare infine a rendere consapevoli i cittadini degli effetti dell’alimentazione sulla salute, incentivando la diffusione di cibo sano e consapevole.
#6 MILANO PROTAGONISTA NEL MONDO: una giunta ombra internazionale per imparare dai migliori e diventare parte di una rivoluzione delle città per la qualità della vita
Nei comuni italiani si ricorre spesso al Consiglio Comunale dei giovani, per avvicinare le nuove generazioni alla politica: si fanno riunire e deliberare nell’aula consiliare. Una trovata davvero interessante.
A Milano, per imparare dai grandi, avremmo bisogno di una giunta ombra internazionale composta di tedeschi, francesi, austriaci, danesi, svedesi ecc. Milano deve tornare a confrontarsi con il resto del mondo senza complessi di inferiorità o paura di mostrarsi in deficit verso altri più bravi. Anzi: deve avere fame di best practice, deve essere umile a cercare chi è migliore per poter importare il meglio delle idee e delle intelligenze in città. Non solo: deve saper guidare un cambiamento creando un vero e proprio movimento delle città che sia più centrato sull’innovazione a misura degli esseri umani rispetto agli anacronistici stati nazionali.
#7 PIÙ POTERE, PIÙ RESPONSABILITÀ, PIÙ LIBERTÀ: Milano Città Stato per fare il salto decisivo
Non è più tempo per timidezze o per un timoroso servilismo: è il momento di capire che i milanesi hanno bisogno di Milano Città Stato per una vita davvero migliore. Infatti se la nostra città diventasse “Città Regione” ovvero quanto di più vicino a una città stato, come previsto dall’art 132 della Costituzione Italiana che prevede che uno o più comuni di un territorio con una popolazione di almeno un milione di abitanti possa fare richiesta di essere trasformato in regione, potrebbe legiferare e avere libertà d’azione in ogni settore sociale e dell’economia. Senza potere, risorse e libertà, si dipenderà sempre da scelte di altri, spesso aliene o in perfino in contraddizione agli interessi dei cittadini.
Ecco alcune cose nel dettaglio che potrebbe fare “Milano Città Regione”: accedere direttamente ai fondi europei e avere più possibilità di vincerli, diventare un laboratorio di riforme, gestire in autonomia le risorse per potenziare i trasporti pubblici, adottare politiche fiscali ad hoc per nuove imprese e investitori, avere più risorse da investire sulla ricerca scientifica e rispondere rapidamente alle esigenze dei cittadini.
La crisi di Milano sta dimostrando questo: è arrivato il momento che i milanesi prendano in mano il destino loro e della loro città.
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LAURA LIONTI
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