7 questioni IRRISOLTE e PROSPETTIVE intriganti dell’area SUD di Milano, il Municipio 5

Scalo Romana, nuovi studentati, futura linea M6 e aree degradate: sette radicali trasformazioni attese o auspicate per il municipio agricolo di Milano

1
Progetto Symbiosis
Progetto Symbiosis
Naviga su Milano Città Stato senza pubblicità

Il territorio del Municipio 5 è costituito dallo spicchio sud di Milano, caratterizzato da variegati elementi. Dalla cinta delle mura spagnole che vanno da Porta Romana ai confini con la Darsena, ai quartieri più residenziali sorti via via dalla fine degli 60’ sino agli anni ‘90. Poi ci sono gli ambiti più popolari come il quartiere Gratosoglio, il Lambro, una sponda del naviglio pavese, le numerose rogge come la Vettabbia. Senza dimenticare altri gioielli come Chiaravalle e la sua abbazia, il borgo di Macconago con il suo castello e gli ambiti naturalistici di particolare pregio come il Parco Sud e il Parco del Ticinello.

Ma se dobbiamo volgere lo sguardo al futuro ecco le principali trasformazioni programmate o auspicate. 

7 questioni IRRISOLTE e PROSPETTIVE intriganti dell’area SUD di Milano, il Municipio 5

#1 La trasformazione a cavallo dello Scalo Romana e i problemi di riqualificazione del circostante spazio pubblico

Credits: fanpage.it – Torre Faro A2A

Negli ultimi tempi i riflettori sono puntati su un’area in particolare, quella ricompresa a cavallo dello scalo romana destinato a essere trasformato per ospitare il villaggio olimpico dei prossimi giochi invernali del 2026 e con il 50% della sua superficie destinata a verde fruibile. Nel suo versante nord, in Piazza Trento, è in progetto il nuovo Headquarter A2A con la previsione di una avveniristica torre in cristallo di 144 metri ma con la correlata difficoltà di saper dare risposta soddisfacente alla riqualificazione del circostante spazio pubblico. Nel versante a sud dello scalo si sta progressivamente completando il progetto Symbiosis (edifici direzionali, scuola internazionale, ecc.) in continuità con quanto già attuato da Fondazione Prada che è stata la pioniera della rigenerazione di quell’ambito urbano.

Leggi anche: Un nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO sopra Milano

#2 La domanda di nuovi studentati in uno scenario post-Covid

bocconi sanaa
Progetto SANAA Bocconi – foto Urbanfile

Il Municipio 5 è stato inoltre prescelto dagli operatori per la realizzazione di nuovi studentati per universitari, quali quello di via Castelbarco-Col Moschin che sta sorgendo sulle ceneri degli ex depositi della Rinascente e quello che si insedierà nell’edificio dell’ex consorzio agrario, investimenti che fanno seguito alla realizzazione del nuovo Campus Bocconi. Credo sia utile interrogarsi se la previsione di una domanda di tutti questi nuovi posti letto sarà ancora attuale in uno scenario post Covid, laddove ci si potrebbe comunque maggiormente orientare su modalità di insegnamento a distanza, anche considerando che – negli intendimenti del Comune – gli alloggi olimpici saranno anch’essi successivamente riconvertiti a studentato.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

Leggi anche: Il nuovo campus di SANAA per la Bocconi è la continuazione di una lunga tradizione architettonica

#3 La costante dei nuovi progetti di riqualificazione: l’eliminazione dei posti di sosta su strada

Si nota, tuttavia, che una costante di tali progettualità è certamente quella della eliminazione di posti di sosta esistenti su strada, con il beneplacito dell’attuale amministrazione comunale, in quanto ogni progetto sopra citato non prevede la creazione di nuovi posti ma la diminuzione se non addirittura l’integrale eliminazione di quelli esistenti. Si è certamente già in cammino verso altre forme di mobilità più “sostenibili” ma, allo stesso tempo, ritengo che la battaglia alle auto messa in atto, anche mediante eliminazione di stalli di sosta e riduzione delle carreggiate con corsie ciclabili comparse nottetempo, sia oggi troppo esasperata e irrispettosa nei confronti di coloro che, legittimamente, hanno ancora necessità di utilizzare l’auto non potendo sempre disporre di un box proprio e con rate ancora da pagare per l’acquisto di auto bi-fuel, Euro 6, ibride o elettriche.

Come per ogni aspetto, occorre fare i conti con la realtà e l’uso delle vituperate auto (così come l’esigenza di sosta) permane tuttora e a ciò va data risposta, ritenendo che ogni processo di trasformazione o evoluzione delle abitudini dei cittadini dovrebbe seguire i propri tempi naturali per non correre il rischio di ricadere in uno Stato etico di hegeliana memoria.

Leggi anche: MILANO 2030: parcheggi dimezzati, strade ristrette. Il Comune dichiara guerra alle AUTO?

#4 La costruzione della linea M6 sull’asse di Ripamonti: sarebbe fondamentale come impulso alle trasformazioni di tutto il Municipio 5

Credits: milanosud.it

Certamente un impulso a tale trasformazione può essere dato incentivando e migliorando il trasporto pubblico locale con la creazione di un nuova tratta di linea metropolitana. Difatti, nel Municipio 5 esiste una sola fermata (M2 Abbiategrasso) e, specialmente lungo l’asse di via Ripamonti, si sente un gran bisogno della metro (vedi “M6: la favola della metropolitana ROSA” su Milano Città Stato) che sarebbe già protesa a proseguire nel tempo fino a Noverasco, Opera e Locate Triulzi intersecandosi con la fermata FS e tale esigenza non si risolverebbe certo con il prolungamento del tram 24 fino all’IEO come invece il Comune pare stia ipotizzando. Altro asse interessato dai problemi di mobilità è quello lungo le vie Solaroli-Antonini-Cermenate rispetto al quale si attende ancora una risposta che sappia risolvere o mitigare il quotidiano congestionamento veicolare.

Leggi anche: M6: la favola della metropolitana ROSA

#6 Gli edifici ex-direzionali in disuso da decenni che aspettano una riqualificazione urgente: dalle torri verdi ENPAM ai palazzi di Via Amidani

Credits: milanosud.it – Via Amidani

Esistono poi altri ambiti con nodi ancora da sciogliere, quali gli edifici ex-direzionali in disuso da decenni e meta di ricoveri notturni occasionali, quali le torri verdi ENPAM di Via Lampedusa e gli edifici ex Ligresti e ora di Unipol in via Amidani, che reclamano una rapida uscita dallo stato di abbandono e degrado come è fortunatamente avvenuto per gli altri edifici ex Ligresti in via Antegnati, riconvertiti in housing sociale con una trasformazione anche di pregio di tali edifici. Oppure procedere con celerità, giusto per restare in quell’ambito, al completamento del PII Monti Sabini fermo da oltre dieci anni (realizzazione di ulteriori edifici residenziali e soprattutto di servizi pubblici) che il Comune ha inteso inserire nel bando europeo Reinventing Cities, non raccogliendo tuttavia alcuna manifestazione di interesse.

Resta inoltre alta la domanda di servizi sportivi, essendo sinora riusciti come Municipio 5, in assenza di una previsione di nuove strutture pubbliche comunali, a convenzionarci per l’utilizzo da parte dei residenti del Municipio delle nuove piscine del Campus Bocconi e di ICS International School di Viale Ortles.

#7 Il grave problema dell’abbandono di materiali nel Parco Agricolo Sud 

Credits: massimoderosa.com – Materiali abbandonati nel Parco Agricolo Sud

C’è infine un grande problema da risolvere, quello dei continui abbandoni di materiali all’interno del Parco Agricolo Sud Milano e, in particolare, nei pressi della cascina di via Vaiano Valle dove è presente una vera discarica a cielo aperto di materiali più vari, da scarti di edilizia a elettrodomestici fino a parti di automobili. Ben venga quindi l’introduzione di una nuova ricicleria anche quale strumento di contrasto a comportamenti incivili, purché realizzata con tutte le cautele del caso per salvaguardare le aree verdi circostanti ed evitare di ripetere gli errori di Piazza delle Milizie, dovendo al contempo intervenire senza ulteriore indugio anche su quei soggetti che da troppo tempo occupano abusivamente gli immobili circostanti e che da tali abbandoni traggono lauto profitto.

Questa è solo una piccola e limitata finestra sulla più vasta e complessa realtà del Municipio 5 che non è solo uno spicchio periferico della città ma una territorio dove si realizza una completa fusione e sintesi tra innovazione, tradizione e natura.

FLAVIO VERRI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.  


Articolo precedenteRubo le IMMAGINI di una CITTÀ che EVAPORA
Articolo successivoLEGGE contro LEGGE: un avvocato spiega come DIFENDERSI da eventuali ABUSI da DPCM
Flavio Verri
Flavio Verri, milanese, classe 1973, avvocato. Amante da sempre di Milano, si appassiona alla politica durante gli anni di università e nel 2016 si candida per la prima volta alle elezioni per il Municipio 5 in cui viene eletto consigliere assumendo la presidenza della Commissione Urbanistica, Edilizia Pubblica e Privata, Lavori Pubblici.

1 COMMENTO

  1. Proprio un bell’articolo, in poche righe è una fotografia completa di un intero Municipio e con commenti e interrogativi che condivido.

La sezione commenti è chiusa.