Fonte: Urbanfile – Ridistribuzione parcheggi Corso Sempione
Avanzano i lavori per la riqualificazione di corso Sempione che, nel progetto del sindaco Sala, si ispira ai parigini Champs elysee, diventando molto più votato a un utilizzo pedonabile e per ciclisti. Sarà davvero così? E come sta procedendo il progetto?
Corso SEMPIONE: come procede la RIQUALIFICAZIONE per gli Champs Elysee di Milano
# I nuovi posti d’auto: la soluzione più green ma a sfavore dei commercianti e dei locali del quartiere
Partita una campagna che combatte la sosta selvaggia praticata da molti automobilisti che parcheggiano tra gli alberi del viale, si stanno disegnando i nuovi parcheggi ricavati dalle corsie centrali più esterne.
Riducendo il flusso dei due sensi di marcia si stanno ottenendo 270 posti auto a pagamento che sacrificano, come numero, quelli fino ad oggi ottenuti lasciando le vetture tra gli alberi sugli ampi marciapiedi ai lati del viale.
Sa da un lato c’è la sacrosanta volontà di difendere gli spazi verdi, dall’altra c’è la consapevolezza, tra residenti e gestori di locali pubblici, che diventerà molto difficile trovare uno spazio dove lasciare il proprio mezzo.
Tutta la zona che va dall’Arco della Pace fino a Piero della Francesca, passando per Sarpi, si era affermata come particolarmente vivace la sera, anche perchè era ormai l’unica parte di Milano con ampi spazi per lasciare l’auto. Presto non sarà più così: che impatto potrebbe avere questa decisione sulla vitalità della zona?
# Largo alle ciclabili, restrizione della carreggiata
A questo primo obiettivo si aggiunge una pedonalizzazione e una costruzione di piste dedicate ai velocipedi sempre più voluta dalla giunta di Sala.
Considerando la larghezza del viale parigino che con i suoli 58 metri esce sconfitto dagli oltre 90 metri di quello milanese, si presuppone ci siano grandi possibilità di sviluppare ciclabili e strade pedonabili senza sottrarre libertà di movimento a macchine e moto.
Se da un lato si vogliono tutelare gli spazi verdi e si vuole, anzi si deve diminuire l’inquinamento, da un altro si deve razionalizzare e non criminalizzare il trasporto privato, anche perché molti che arrivano da fuori usano questa arteria per poter lavorare o partecipare alla vita della città.
Considerando che il viale era molto largo e già consentiva una ampia agibilità e sicurezza per le biciclette, la domanda che molti si fanno è se non sia eccessiva e forse inutile in questo caso la costruzione di una lunga e larga ciclabile, a discapito di una vasta parte della carreggiata in un’arteria fondamentale per l’ingresso e l’uscita in città?
# Il confronto con Parigi
Per i resto la somiglianza tra i due viali è evidente e sicuramente fonte di sana competizione, specie per una evoluzione nel concepire mobilità e trasporti.
L’investimento è di 4 milioni di euro provenienti dai fondi europei Pon Metro, interessa l’area che va dall’incrocio via Melzi d’Eril/Canova fino all’incrocio tra via Emanuele Filiberto/via Biondi e la fine dei lavori è prevista per la primavera del 2022.
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ROBERTO BINAGHI
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