Sarà un brusco risveglio, quello che faremo riaprendo gli occhi dopo il torpore nel quale siamo piombati. La città di Milano è quella più colpita dalla crisi e nascondere questa realtà procurerà solo maggiori danni, quindi meglio cominciare a farci i conti. Il lavoro tradizionale come lo abbiamo sempre conosciuto fino a febbraio 2020 ci sarà ancora ma, come è giusto che sia, ogni crisi presenta due aspetti complementari: pericolo e opportunità.
Il pericolo è che la città farà fatica, o impiegherà molto tempo a riprendere i ritmi del 2019, in quanto la crescita come l’abbiamo vissuta dal 2010 ad oggi si è arrestata.
L’opportunità è data dall’inevitabile trasformazione che un processo epocale come quello che stiamo vivendo porterà sul nostro territorio, una trasformazione che sarebbe l’ennesima della storia di Milano e che stiamo aspettando per viverla tutti insieme.
Nella storia più recente, Milano si è già saputa adattare ad un’era post-industriale, trasformandosi da capitale delle fabbriche a città del terziario. Cosa offrirà domani? Molti spazi nuovi di zecca che devono essere il rifugio del capitale umano più creativo a disposizione: i giovani che sceglieranno Milano come base per ripartire. Per sé stessi, per la città e per il mondo, in ordine di importanza. Ma quali sono le professioni del futuro?
Cosa farò da grande? I 10+1 PROFESSIONI nella Milano del FUTURO, oggi impensabili
# Il nuovo elenco delle professioni del domani
In una società degna di questo nome, ci si deve interrogare spesso sulle future tendenze, ed è ciò che fa una rivista come The Futurist da qualche decennio.
Da uno studio commissionato dal magazine, emergono nuove professioni che daranno una spallata ad alcuni mestieri conosciuti oggi.
Con gli stessi criteri utilizzati nei dossier passati, The Futurist crea un nuovo elenco di professioni di domani, un mix tra fusione di vecchie mansioni, nuova importanza delle skills di ogni candidato e – nemmeno a dirlo – centrato su nuova e continua formazione, che dovrà riguardare sia i lavoratori che le aziende.
Dall’elenco ce ne sono alcune che sembrano fatte apposta per Milano, il terreno adatto a raccogliere questa sfida, grazie alla già consolidata presenza sul territorio di attitudine mentale aperta, grandi atenei e la curiosità tipica dei milanesi.
#1 Personal wellness trainer
Abbiamo apprezzato con questa pandemia quanto una vita sana e un’alimentazione attenta, possano essere i migliori strumenti di prevenzione quotidiana. Il personal trainer del futuro, dovrà essere in grado di creare uno stile di vita adeguato a chiunque, sia per quanto riguarda un allenamento personale, sia per migliorare la nutrizione, sfruttando le potenzialità di ogni individuo.
#2 Cloud Architect
È un’altra figura professionale la cui importanza sta emergendo oggi: l’occupazione che costruisce ambienti cloud il più possibile personalizzati per ogni business, aiutando le imprese a guidare il processo di trasformazione digitale dell’azienda.
#3 Virtual assistant
Stiamo già vedendo l’evoluzione di alcuni mestieri, come i consulenti, la cui attività si sviluppa sempre più online. Ciò porterà alla richiesta di assistenti virtuali, collaboratori di segreteria che aiuteranno le persone ad ottimizzare il tempo, l’agenda e la gestione dei compiti quotidiani importanti, o di tutte le routine di cui non si ha il tempo di occuparsi da remoto.
#4 Data Scientist
Un altro fondamentale tassello di fragilità mostrato dalla pandemia, è quello legato all’arretratezza con cui a Milano e in Lombardia, abbiamo affrontato il tema del trattamento della mole dei dati.
La confusione generata dai Big Data, disponibili solo in forma aggregata, è una negligenza che dovrà essere colmata nel minor tempo possibile.
La possibilità di gestire Big Data, le innovazioni tecnologiche più importanti e le intelligenze artificiali delle machine learning, passano tutte dalla preparazione e ottime qualità di brillanti Data Scientist. Questa è decisamente una sfida che non possiamo permetterci di perdere o di lasciare esclusivamente appannaggio della Pubblica Amministrazione.
#5 Aggregatori di talenti
Nell’ambito della ricerca del lavoro, vincerà la sfida non tanto l’agenzia interinale che trova la scorciatoia per monopolizzare le ricerche di impiego, ma piuttosto la figura che ha i migliori rapporti personali con i professionisti sul mercato, in modo da fungere da vero e proprio aggregatore di talento e saper proporre il professionista giusto al posto giusto.
Un aggregatore di talenti dovrà fare la caccia al tesoro tra i curriculum dei free lance, donando soddisfazioni a tre parti coinvolte: l’impresa, il lavoratore e il proprio team
#6 Wiki Writers
Entriamo nel vivo delle previsioni del futuro, proponendo una professione che secondo i futurologi prenderà vita a breve. Secondo le aspettative, l’esperimento di Wikipedia darà il via ad una nuova era di clienti desiderosi di saperne di più su un determinato argomento, i quali pagheranno i wiki writers che produrranno un contenuto, studiandolo e scrivendolo. Questo prodotto verrà poi messo online con lo spirito delle wiki, ovvero migliorato dal contributo esterno di altri autori, che lo editeranno continuamente.
Ci sarà anche spazio per wiki multimediali, con audio e immagini, oltre che testo. Inoltre, ci sarà posto per i Wiki Translators, col compito di tradurre i contenuti da altre lingue.
#7 Manager Personal Coach
Una figura a metà tra il personal coach e un agente di rappresentanza, in grado di indirizzare al successo il talento, capace di gestire gli effetti derivanti da professioni creative, artistiche e sportive. Un/una Manager Personal Coach crea il piano di azione e di intervento, cura la comunicazione e la crescita dell’artista/campione come se fosse un vero e proprio brand, diventando una figura decisiva per la carriera e la reputazione del marchio personale della star.
#8 Pescatore di biciclette
Milano riaprirà prima o poi i suoi canali, i Navigli. Lungo le sponde del Naviglio ci saranno sempre dichiarazioni d’amore, litigate stratosferiche e, purtroppo, atti di insensata scempiaggine, tipo buttare in acqua le biciclette del bike sharing.
Ripescare le biciclette dal Naviglio è una professione che speriamo sia destinata a cadere nel dimenticatoio, ma nel frattempo, con questa scusa, i pescatori di biciclette navigherebbero in lungo e in largo la gran quantità di canali nel centro di una delle città più belle del mondo.
#9 Raccoglitore di energia
Si tratta di una figura che può venire dalla carriera ingegneristica, o dall’architettura, in grado di raccogliere l’energia cinetica di noi umani e trasformarla in elettricità.
L’energia cinetica creata dell’operosità meneghina, sembra essere quella ideale da sfruttare, per dare impulso a questo tipo di professione
#10 Agricoltore genetista di precisione
L’agricoltura di precisione è già una realtà oggi, una parte della digitalizzazione più imponente riguarda appunto il raccolto di cibo o l’allevamento di carni, in modo da diminuire l’ impatto ambientale e per soddisfare la domanda più ampia possibile.
Allevatori e agricoltori del futuro, saranno sempre più legati a chimica e genetica perché, oltre a conoscere la terra e i suoi ritmi, sapranno migliorare i raccolti e produrre nutritivi utilizzando tecniche di modificazione genetica
#10+1 Troppo futuristico? Ecco cosa rimane nel breve periodo
Servizi come quelli alla casa e alla persona saranno sempre necessari. L’idraulico e l’elettricista diventeranno anche esperti in domotica, perché la casa sarà sempre più smart e costantemente connessa con noi, anche a distanza.
La cura in senso stretto dei malati, sarà sempre necessaria. Magari ci saranno anche una serie di ingegneri biomedicali che si occuperanno di “aggiustare” gli innesti artificiali impiantati dai chirurghi. Queste professioni si modificheranno, ma non sono destinate a sparire.
Qualsiasi sia il lavoro dei sogni, lo si può inventare di sana pianta se non è disponibile sul mercato. L’importante è sapersi mettere in gioco e riconoscere – fin da subito – se si hanno o meno le conoscenze adeguate a intraprendere la nuova strada.
In caso contrario, mettersi subito in marcia verso la formazione mirata. Il primo vero passo, quello da cui parte tutto.
Fonte: riminitoday.it
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LAURA LIONTI
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