Doveva diventare un’arteria di passaggio ciclopedonale oltre che automobilistico, ma i lavori, che sarebbero dovuti iniziare nelle prime settimane del 2021, non sono ancora partiti. E così, anche il tanto atteso restyling di corso Sempione subisce una brusca frenata e viene rinviato.
Dopo M1, M4 e M5 un altro ritardo: rinviato il RESTYLING di CORSO SEMPIONE
# L’idea della giunta è eliminare la “sosta selvaggia” lungo i filari alberati
Dopo aver discusso sul rinvio del prolungamento della M1, la cui apertura slitta al 2024, sul ritardo dell’estensione della M5, di cui si legge “Pronta per le Olimpiadi? Scordiamocelo”, e sullo slittamento da gennaio a (forse) aprile dell’apertura della M4, ora tocca a corso Sempione.
L’idea per il “nuovo” corso Sempione era quella di “riqualificare l’asse stradale ed il suo parterre alberato”. È la giunta comunale a presentare nel 2019 la proposta per questo progetto i cui lavori costeranno 4 milioni di euro e saranno finanziati dai fondi europei Pon Metro.
L’obiettivo? Eliminare il degrado e la “sosta selvaggia” lungo i filari alberati, ma anche creare più parcheggi per i residenti. Quindi, ricreare una sorta di Champs-Élysées.
# L’impresa vincitrice è inadempiente: revocato l’appalto
Fu la MM S.p.A., società di ingegneria italiana che ha, tra gli altri, progettato e realizzato la metropolitana milanese, ad indire la gara d’appalto. Ma, come si apprende dall’assessore ai lavori pubblici, Marco Granelli, l’impresa vincitrice è risultata inadempiente “su alcuni aspetti formali, preliminari all’avvio dei lavori, come l’indicazione puntuale degli impegni” assunti partecipando alla gara.
E così, MM e Comune di Milano hanno revocato l’aggiudicazione dell’appalto, contattando l’impresa arrivata seconda in graduatoria. Ovviamente, un accordo formale ha bisogno di tempo per essere ufficializzato, ma, in più, la società esclusa “ha avviato una corrispondenza tramite avvocati”, aprendo la possibilità di andare a giudizio.
# Un ritardo che fa esultare il centrodestra
Nell’attesa, il Comune ha autorizzato la MM a procedere con l’unica operazione possibile: apporre la nuova segnaletica “per la sosta e per la difesa del verde”. E, intanto, gli esponenti di centrodestra esultano: non avevano mai visto “di buon occhio” il progetto, accusando Palazzo Marino di “eliminare 700 posti auto”.
Resta solo una domanda questa volta: inizieranno davvero i lavori o si andrà incontro ad altri ritardi?
Fonte: www.milanotoday.it
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ALESSIA LONATI
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