Molti più ciclisti e molti più pedoni, è questo quello previsto dal progetto per la riqualificazione di Corso Sempione, che ci si augura vedere il prima possibile. I lavori per i nuovi Champs Élysées milanesi infatti sarebbero già dovuti iniziare, invece è tutto fermo…sarà un’altra storia tortuosa come altre?
Gli CHAMPS ÉLYSÉES di Milano sono forse all’ultima curva
# Il progetto per Corso Sempione: luci e ombre
270 posti auto che andranno a sfavorire il continuare a parcheggiare tra gli alberi del viale, la realizzazione di un’area di pedonalizzazione e la costruzione di piste dedicate ai velocipedi, ecco qua in poche parole quello che si prevede di realizzare in Corso Sempione.
Sarà dunque un viale più verde, ma il progetto potrebbe far perdere al Corso la sua frequentazione notturna. Negli ultimi anni infatti tutta la zona che va dall’Arco della Pace fino a Piero della Francesca, passando per Sarpi, si era affermata come particolarmente vivace la sera, probabilmente perchè era ormai l’unica parte di Milano con ampi spazi per lasciare l’auto. Ora che i parcheggi improvvisati non saranno più disponibili cosa succederà? Ma la domanda “cosa succederà” è molto più generale, perché la riqualificazione di Corso Sempione doveva essere già realtà, invece è quasi il nulla. Dove sono gli Champs Élysées milanesi?
# La prima falsa partenza
I lavori per la pista ciclabile di Sempione dovrebbero iniziare a febbraio 2022 e durare 240 giorni. La riqualificazione del Corso è stata infatti rimandata perché l’azienda scelta a gennaio di quest’anno per la costruzione, alla fine non è stata giudicata idonea. Per questo motivo è ripartita una gara per l’assegnazione del cantiere, che dovrebbe terminare entro il prossimo gennaio e i lavori quindi iniziare a febbraio.
Il processo di approvazione era già stato lungo di suo e ora la riqualificazione è stata ritardata. Il piano risale infatti al 2015, quando fu approvato il progetto e furono fissati 4 milioni di euro per realizzarlo. L’incarico per la progettazione definitiva era stato però affidato formalmente a MM solo nel 2017 e nel 2019 il progetto definitivo era stato approvato.
# Una serie di imprese non idonee
Nel luglio 2020 sembrava però tutto pronto: il progetto esecutivo approvato e la gara affidata ad un’impresa. L’impresa, però, pur avendo tutte le carte in regola e tutto le qualifiche richieste, non aveva mai lavorato a Milano e portato avanti lavori simili. Quando la Direzione Appalti MM aveva chiesto tutta la documentazione necessaria per sottoscrivere il contratto, emise una nota di diffida prescrivendo la trasmissione della documentazione entro il mese di dicembre 2020. L’assegnazione dei lavori inoltre prevedeva che l’impresa vincitrice avrebbe dovuto aprire una sede locale entro 50km da Milano. L’impresa aggiudicataria non rispose a MM e quindi gli fu revocata l’assegnazione dei lavori. La riqualificazione fu allora affidata ad un’altra impresa, ma anch’essa si rivelò non idonea. Allora, alla fine, fu riaperta la gara di appalto e ora non ci resta che aspettare la terza assegnazione, sarà quella buona?
Fonti: milanotoday.it
Continua la lettura con: CORSO SEMPIONE cambia VOLTO: ecco i PRO e i CONTRO del progetto
BEATRICE BARAZZETTI
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