La sanità territoriale, la cui mancanza è stata uno dei fattori di emergenza nella pandemia, torna al centro dell’agenda della politica lombarda. Il Comune di Milano individua nei 9 municipi 24 siti per portare a 15 minuti anche i presidi sanitari.
I MINI-OSPEDALI: il rilancio della SANITÀ TERRITORIALE a Milano. Ecco la mappa
# La città a 15 minuti applicata alla riforma sanitaria della Lombardia
Regione Lombardia è la prima, tra le 21 regioni, a prendere di petto la riforma della sanità territoriale, con la legge 22/2021 per il «potenziamento territoriale del servizio socio sanitario lombardo» annunciato da una soddisfatta Letizia Moratti a febbraio 2022.
«La Lombardia è la prima Regione italiana che dà piena attuazione al Pnrr attraverso una normativa di respiro nazionale ed europeo», con l’approvazione dell’esecutivo in carica.
Ai singoli comuni il compito di individuare i siti adatti agli scopi prefissi dalla legge 22/2021.
Nella Milano che vuole diventare la città a 15 minuti, anche la sanità territoriale diventa di prossimità, grazie a 24 location che si trasformeranno in 15 case e 9 ospedali di comunità.
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# Un presidio sanitario ogni 58.000 milanesi
Le prestazioni mediche verranno erogate a 15 minuti da casa, grazie alle 24 aree individuate che sono tutte servite dal servizio di trasporto pubblico locale.
Si tratta di 24 piccoli poli sanitari, una specie di mini-ospedali, che riuniranno in ogni quartiere le prestazioni di medici generali, pediatri, specialisti, professionisti del settore sanitario e sociale. Secondo l’Assessore milanese Bertolè l’operazione contribuirà «alla definizione di un nuovo modello di funzionamento della sanità territoriale».
Il mini-ospedale di quartiere garantirà le cure primarie, portando avanti programmi di screening e prevenzione, oltre che prestare cure a tutti i residenti afflitti da malattie croniche.
L’ospedale di quartiere svolge la funzione coperta dalla guardia medica. Ma mentre oggi la guardia medica arriva su chiamata, con il mini-ospedale di comunità, il servizio sarà aperto alla cittadinanza almeno 6 giorni su 7. Nella città di Milano sono previste anche strutture in grado di ricoverare dai 20 ai 40 malati non gravi.
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# Milano riparte dalle case di comunità?
La Sanità, intesa come entità politica, ritorna sui suoi passi. Dopo aver depotenziato ogni struttura territoriale con le precedenti riforme sanitarie, sembrerà di tornare agli anni ’70, dove i cittadini avevano dei punti di riferimento per le prestazioni sanitarie.
L’intento a Milano è quindi di rivolgersi direttamente alle comunità, mettendo a disposizione le strutture di quartiere.
Le prestazioni mediche diffuse, avranno tutte carattere differenziato (e immancabili sigle burocratiche).
CDC è la sigla per le Case di Comunità, i nuovi punti di accesso unici per le prestazioni multidisciplinari per malati cronici.
Con ODC si individuano gli Ospedali di Comunità, per i ricoveri brevi o le cure, per lo più infermeriestiche, di malati a bassa e media intensità.
COT sta per Centrali Operative Territoriali.
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# Le sedi milanesi del nuovo Servizio Sanitario Regionale
L’operazione sarà resa possibile dai fondi del PNRR per una spesa complessiva di quasi 600 milioni di Euro per il capoluogo lombardo. Moratti si aspetta che entro la fine del 2022 almeno due ospedali di prossimità siano attivati da ogni ATS.
Milano ha già pronte da mettere sul campo le sedi di Va Rugabella 4 (CDC e COT), Via Sassi 4 (CDC, COT e ODC), Via Don Orione 2 (CDC e COT), Via Ricordi 1 (CDC e COT), Via Doria 52 (CDC), Viale Piceno 60 (CDC, COT e ODC), Via dei Cinquecento 19 (CDC), Via Gola 22 (CDC e COT), Via Caterina da Forlì 55 (CDC e COT), Via Stromboli 19 (CDC e COT), Via Monreale 13 (CDC e COT), Piazzale Accursio 7 (CDC, COT e ODC) e Viale Zara 81 (CDC e COT).
Verranno riqualificati e messi a disposizione della cittadinanza parte delle sedi di Via Aldini, Via Polesine 3, e l’ex ospedale Bassi in Viale Jenner.
Infine edificati da capo, dopo l’abbattimento, la ex scuola di Via Betti 71, il parcheggio di Via Valsesia 95, una porzione di Via Ferrara 14, l’ex scuola Ghini, il parcheggio di Via de André, l’angolo tra Via Salomone e Via Bonfadini, il mercato coperto di Via Moncalieri 15 e quello di Gorla.
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LAURA LIONTI
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