🛑 Il MUSEO del NOVECENTO RADDOPPIA: il progetto vincitore

Ecco come diventerà

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Credits Urbanfile - Museo Areangario

Fonte e rendering: Urbanfile

La riqualificazione del palazzo gemello dell’Arengario, liberato dagli uffici comunali, consentirà l’ampliamento di altri 1.000 mq del Museo del Novecento. Previste due soluzioni di collegamento, con e senza passerella. L’investimento possibile anche grazie a una mecenate milanese. Tutti i dettagli del progetto.

Il MUSEO del NOVECENTO RADDOPPIA: il progetto vincitore

# Il progetto vincitore del concorso “Novecentopiùcento” è del team capitanato dall’architetto Sonia Calzoni

Credits Urbanfile – Museo Areangario

Il progetto vincitore del Concorso Internazionale di Progettazione “Novecentopiùcento”, per ampliare il Museo del Novecento all’interno del Secondo Arengario, è del team con capogruppo l’architetto Sonia Calzoni, selezionato tra le 130 proposte arrivate nell’ambito della procedura di concorso sulla piattaforma telematica Concorrimi.it. Le dichiarazioni del Sindaco Sala: “Il Museo del Novecento raddoppia e diventa unico. Dieci anni e mezzo dopo la sua apertura il museo conquista il secondo Arengario, occupato fino ad oggi da alcuni uffici comunali. Un’espansione architettonicamente esemplare che permetterà la nascita di un moderno e spettacolare complesso espositivo dedicato all’arte contemporanea.” 

# Le due soluzioni proposte: passerella sospesa o via Marconi trasformato in un atrio esterno del museo

Il principale obiettivo del progetto è raggiungere una sintesi architettonica tra i due edifici gemelli in modo da formare un unico organismo. Le possibili soluzioni di collegamento tra i due edifici sono due:

Credits Urbanfile – Arengario ponte

La prima soluzione prevede una passerella aerea all’altezza di 19,65 metri, in linea con il terzo livello dei due Arengari, costituita da una trave reticolare fissata direttamente alle colonne laterali esistenti degli edifici, completamente reversibile. Vista dall’Ottagono della Galleria, la passerella si poggia sul tetto dell’edificio basso senza spezzare la vista della Torre Martini e viene concepito come una sorta di proscenio: il fronte della passerella rivolto a piazza Duomo è caratterizzato da pareti leggere trasparenti e da una struttura specchiante convessa nella parte sottostante, in grado di riflettere gli scorci e i movimenti della piazza.

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Credits Urbanfile – Planimetria piano terra Aregario

La seconda soluzione senza passerella, ma comunque realizzabile anche in presenza della stessa, prevede la trasformazione di Via Marconi in una piazza-cortile in relazione con piazza Duomo e il museo, dove sono ipotizzare tutte le funzioni di passaggio e di scambio tra i due edifici. Verranno anche ridotte le barriere fisiche e valorizzate le aiuole e aree verdi di piazza Diaz.

# Un investimento di 18,5 milioni di euro per il raddoppio del Museo del Novecento

Credits Urbanfile – Planimetria Arengario

Il Museo del Novecento raddoppia, aggiungendo oltre 1.000 mq di spazi espositivi, per un investimento complessivo di circa 18,5, di cui 5 milioni donati da Giuseppina Antognini, presidente della Fondazione Pasquinelli, collezionista e mecenate milanese. Tra le opere di ammodernamento è previsto il completo rifacimento dei solai fuori terra che soddisferà i requisiti NZEB (Edifici a energia quasi zero). mentre grazie anche all’allacciamento alla rete di teleriscaldamento l’edificio otterrà la certificazione LEED. Anche il primo edificio sarà interessati dai lavori, tra cui l’aggiunta di un Laboratorio di conservazione delle opere in sostituzione di sale conferenze e deposito e la modifica al pianto terra dell’ingresso alle sale dedicato alle mostre temporanee per mezzo di un collegamento più diretto dopo l’acquisto del biglietto.

# Come sarà il museo 

Credits Urbanfile – Bookshop Arengario

Il piano terra del secondo Arengario si configura come uno spazio in dialogo con via Marconi, con il porticato che rimarrà a servizio del transito dei passeggeri del capolinea tranviario di via Dogana, dove ci sarà un bookshop aperto al pubblico e una caffetteria con tavolini, mentre nel mezzanino ospiterà un auditorium. Nei 4 piani ricavati sopra lo spazio del portico ci saranno gli spazi museali che potranno ospitare oltre un centinaio di opere. 

Credits Urbanfile – Interno Arengario

Ai primi due livelli dell’edificio ci saranno due sale equivalenti di circa 400 mq, permetteranno di esporre opere di grandi dimensioni, allestire installazioni, realizzare performance. I due livelli superiori saranno destinate all’opera di un protagonista della scena artistica internazionale che creerà un dialogo con la Sala Fontana del Primo Arengario, anche per quanto riguarda lo scenario notturno.

# Il percorso espositivo dagli anni Ottanta ai giorni nostri

Credits Urbanfile – Rendering Novecento

Il percorso museale andrà dalle nuove letture e confronti a partire dagli anni Ottanta fino alle esperienze più attuali, tra le quali un importante nucleo di opere fondamentali del primo Novecento, provenienti dalla Collezione Giuseppina Antognini e Francesco Pasquinelli, che oltre alla donazione di 5 milioni di euro per realizzare il museo contribuirà con opere per un valore di 15 milioni di euro. Andranno ad arricchire la collezione civica con nuovi capolavori realizzati da alcuni tra i maggiori artisti italiani del XX secolo:

  • la sequenza apre con l’opera Crepuscolo di Umberto Boccioni, che ritrae Milano nel momento della sua pulsante crescita all’inizio del secolo scorso,
  • poi tre tele futuriste: Paesaggio toscano di Severini, il celebre dipinto Velocità d’automobile + luci di Giacomo Balla, e un ritratto di Mario Sironi che andrà a dialogare con altre sue opere già presenti nelle sale civiche,
  • la raccolta si conclude con un’opera metafisica di De Chirico e un lavoro di Savinio del periodo francese, autore sinora non rappresentato all’interno delle collezioni del Museo, che andrà quindi a colmare tale lacuna del percorso della Collezione Permanente.

Fonte e rendering: Urbanfile

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.