Un progetto che era stato chiuso in un cassetto viene rilanciato in campagna elettorale: un secondo passante ferroviario a Milano. Ecco perché sarebbe necessario per la città e dove potrebbe essere realizzato.
Il PASSANTE FERROVIARIO RADDOPPIA? Le finalità e il possibile tracciato allo studio
# «Per impedire che i treni convergano tutti in Stazione Centrale o in Garibaldi»
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è intervenuto a margine della presentazione del suo programma elettorale al Palazzo delle Stelline. Al centro del programma c’è il potenziamento delle infrastrutture e delle reti di mobilità, incluse quelle del trasporto pubblico su rotaia. Tra le opere allo studio anche un secondo passante ferroviario a Milano: «Stiamo studiando una proposta per impedire che i treni convergano tutti in Stazione Centrale o in Garibaldi a Milano, intasando il traffico anche e soprattutto a scapito dei treni regionali. Bisogna realizzare una stazione esterna, creare un nuovo svincolo. Un secondo passante fuori Milano». Da individuare ancora l’area dello svincolo. Rfi si dovrebbe occupare poi della realizzazione dell’infrastruttura.
# I limiti del passante inaugurato nel 2008: all’interno dei confini comunali e in un solo macro-quadrante della città
Il passante milanese inaugurato nel 2008, taglia la città da sud-est (Rogoredo FS-M3) a nord-ovest (Milano-Certosa), è lungo 13 km. Nella tratta centrale Porta Vittoria-Lancetti ha una frequenza di 5 minuti grazie al passaggio di 6 linee differenti.
Rimane quindi, di fatto, all’interno dei confini comunali ed insiste in un solo macro-quadrante della città.
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# Lo studio di fattibilità del 2007 di MM
Nel 2007 Metropolitana Milanese SpA aveva redatto uno studio di fattibilità che prevedeva la costruzione di un secondo passante ferroviario da est a ovest tra la Stazione Centrale e quella di Porta Garibaldi e che si connettesse con le linee veloci verso Treviglio a est e verso Bologna a sud, e al nodo di Certosa-Bovisa. L’obiettivo dello progetto era quello di sgravare il traffico ferroviario nel corridoio sud-est/nord-est di Milano che ogni giorno vede transitare da Rogoredo alla Stazione Centrale, e viceversa, treni regionali, suburbani e dell’alta velocità che sono costretti a rallentare per l’intasamento dei binari.
Perché non riprendere in mano questo studio, e aggiornarlo, per realizzare l’opera in tempi ragionevoli?
# Cosa servirebbe per avere un servizio a livello di una metropoli europea
Per trasformare il passante milanese in un’opera capace di rivoluzionare la mobilità di Milano e dell’area metropolitana il tracciato dovrebbe spingersi almeno nelle prime due fasce di comuni dell’hinterland e la frequenza dovrebbe essere simile a quella delle linee metropolitane nelle ore di punta. Funziona l’idea di un secondo passante esterno o ai confini della città, ma forse ne servirebbero altri due interni e trasversali e, dove possibile, raddoppiare i binari esistenti in prossimità della città per dedicarne una coppia, uno in entrata e uno in uscita, ai treni suburbani che viaggiano nel passante.
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FABIO MARCOMIN
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