Milano ha saputo trasformarsi e reinventarsi durante la sua lunga storia ma, nonostante la sua spinta propulsiva non si sia arrestata, negli ultimi decenni sono diversi i progetti al palo o i problemi irrisolti. Vediamo cosa ancora non è stato fatto.
A MILANO il PARADISO può ATTENDERE: le migliorie che si aspettano da una vita
#1 L’asservimento semaforico dei mezzi pubblici di superficie
Sono decenni che si parla di asservimento semaforico per tram, bus e filobus per rendere più efficienti i mezzi pubblici di superficie portando la velocità media a livello delle grandi città europee. In sostanza, all’avvicinarsi del mezzo Atm al semaforo il sistema centralizzato farebbe scattare il verde per rendere fluida la marcia. Il primo progetto concreto è del 2014 ma nonostante i test abbiano dato risultati positivi, con riduzione sensibile dei tempi di percorrenza, sembra che il Comune di Milano se ne sia dimenticato.
#2 Tre milioni di alberi con “Forestami”
L’ambizioso progetto “ForestaMI” presentato dal sindaco Sala nel 2018, che prevedeva la piantumazione di 3 milioni di alberi nella Città Metropolitana di Milano entro il 2030, assomiglia sempre più a un’operazione di marketing.
Per prima cosa, da quando il percorso ha avuto inizio, sono stati piantumanti poco più di 280.000 alberi secondo quanto riportato dal sito ufficiale, ossia circa 100.000 alberi in un anno: questo significa che per raggiungere l’obiettivo nei prossimi 9 anni dovrebbero essere messi a dimora quasi quattro volte la media annuale di piante apposte finora.
Come seconda cosa, il progetto è stato rivisto in maniera sostanziale. Inizialmente l’area di intervento era il Comune di Milano, poi traslato su un territorio dieci volte più grande, e inoltre al termine alberi è stato affiancato il concetto di “piante equivalenti”, che comprendono arbusti, cespugli e aiuole.
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#3 Le estensioni della rete metropolitana
Milano ha da anni in progetto l’estensione della sua rete metropolitana, con progetti approvati o in fase di studio e lavori in avanzamento, ma è dal 2015 che non inaugura nemmeno un km di nuove estensioni alle linee esistenti, dopo 4 anni dai precedenti prolungamenti di M2 e M3 e 25 dall’inizio di una nuova linea. Tra i progetti attesi ci sono: il prolungamento della linea M1 di due fermate a nord i cui lavori sono in corso da 13 anni, la M1 verso Baggio, l’estensione della M3 verso Paullo e della M2 oltre Cologno Nord.
#4 La preferenziale interrotta 90-91
Un’altra opera infrastrutturale attesa da tempo è la chiusura della preferenziale 90-91 a ovest tra Zavattari e Stuparich, un tratto di strada oggi in stato di degrado e utilizzata in modo improprio come parcheggio, e a est nel tratto di viale Umbria dove si trova ancora l’edificio abbandonato del mercato rionale. Pare che finalmente ci sia il via libera ai lavori. Staremo a vedere.
#5 Una rete di ciclabili funzionali e sicure
Milano si sta dotando negli ultimi anni di una rete ciclabile decente ma, soprattutto dopo gli ultimi interventi, non sembra studiata per la reale conformazione della città, a discapito sia degli automobilisti che dei ciclisti. Manca una rete ciclabile funzionale, capillare, sicura, depurata dalle ideologie di chi amministra la città, e che sia utile ai suoi cittadini.
#6 Palasharp, il palazzetto dello sport e della musica abbandonato
La tensostruttura conosciuta come Palasharp allestita nel quartiere di Lampugnano nel 1986 dalla famiglia Togni, poco dopo il crollo del palasport di San Siro a causa di un’eccezionale nevicata, ha ospitato per anni concerti di star internazionali e per un decennio le partite dell’Olimpia Milano. Costruita in pratica di abusivismo edilizio, quella che avrebbe dovuto essere solo un edificio temporaneo, è rimasta operativa fino al 2011. Da allora il Palasharp è abbandonato. Si puntava a riqualificarlo e convertito in un palazzetto del ghiaccio per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026. Ma anche questa ipotesi pare tramontata.
#7 Il bus-terminal a Lampugnano
Accanto alla fermata di Lampugnano M1 c’è la stazione dei bus dove attestano le linee extraurbane e quelle a lunga percorrenza dall’Italia e dall’estero. Vista l’importanza di questo luogo si dovrebbe investire per trasformarlo in un vero terminal, con sale di aspetto, biglietterie, negozi, ristoranti e hotel, come le grandi città d’Europa. Ad oggi purtroppo non esiste alcun servizio per gli utenti e regna solo sporcizia e degrado.
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#8 Riapertura almeno parziale dei Navigli
I milanesi hanno votato “SI” al referendum al quesito per la riapertura integrale dei Navigli nel 2011, ma finora non è stato scoperchiato alcun tratto. Nonostante fosse stato uno dei cavalli di battaglia di Sala nel suo primo mandato, con un progetto già realizzato nei dettagli, l’idea di far scorrere i Navigli lungo lo storico percorso originale è rimasta ferma al palo. Negli ultimi giorni è arrivata l’ennesima doccia fredda da parte del sindaco: i Navigli non verranno riaperti, ha dichiarato.
#9 La riduzione dell’inquinamento dell’aria
La battaglia contro l’inquinamento in città è ancora lontana dall’essere vinta, anche perché l’unica strategia è sempre la stessa: disincentivare l’uso dei mezzi privati. Fino ad oggi non sono state sperimentate soluzioni alternative che potrebbero consentire di eliminare gli inquinanti dall’aria, visto anche la conformazione a catino della Pianura Padana dove sorge Milano, come l’utilizzo di torri mangia-smog o i “fog-cannon“ usati nei cantieri edili e nelle demolizioni per bagnare le polveri e in prova a Torino.
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#10 Le periferie trascurate
Il tema delle periferie è sempre al centro del dibattito politico. I piani di riqualificazione, cura del territorio e controllo della legalità vengono annunciati ad ogni elezione ma puntualmente il problema non viene mai risolto. Sarebbe opportuno una volta per tutte dare seguito alle azioni programmate per ridare la giusta dignità ai residenti che vivono ai limiti dei confini comunali e non farli sentire cittadini di serie B.
Sensazione anche accentuata dalle iniziative più in voga della giunta, come le piste ciclabili, la lotta alle auto e le limitazioni agli accessi di chi arriva da fuori. Tutte cose gradite a chi vive nei pressi della Madonnina ma di pessimo impatto per chi abita oltre la circonvallazione.
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FABIO MARCOMIN
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Per il prolungamento delle linee metropolitane purtroppo Milano soffre l’esiguità del suo territorio comunale. Non a caso il prolungamento da Bisceglie della M1 è imminente, proprio perché insiste entro i limiti del Comune. Altrove, c’è da fare i conti coi vicini.
Personalmente poi, ritengo poco funzionali i prolungamenti con metro-tranvie, anche se un’analisi di costi benefici non può che pendere da quella parte; il fatto di dovere cambiare per proseguire il viaggio sulla linea convenzionale (che avverrebbe per la M3 a Peschiera se non erro, e la M2 a Cologno) toglierebbe la motivazione a qualcuno.
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