Ti sei mai chiesto come i giovani milanesi sognano di vedere i propri quartieri? Lo ha fatto direttamente l’associazione Amici della Triennale, ecco quali sono le “risposte dal futuro”.
Milano di DOMANI vista dai LICEALI
# Coinvolgere i giovani con il concorso “Ri-abitiamo Milano”
Per dimostrare di avere a cuore il futuro di una comunità ci sono due strade: la prima è interrogare una fantomatica sfera di cristallo. La seconda, oggettivamente più concreta, indica di rivolgersi alle giovani generazioni, ovvero i cittadini della comunità di domani.
A Milano è stato per questo indetto un concorso tra gli studenti delle scuole superiori. La rassegna, che si chiama “Ri-abitiamo Milano”, nasce per iniziativa dell’Associazione Amici della Triennale e vede coinvolti studenti e studentesse delle scuole superiori milanesi. Il concorso chiede espressamente alle giovani generazioni di ridisegnare e ripensare alcuni quartieri di Milano, dalle aree dismesse a quelle propriamente da riqualificare.
La giuria del concorso ha premiato alcuni di questi progetti che i giovani hanno presentato, definendoli «stupefacenti».
# Futuro pulito
Ispirato all’agenda 2030 e ai temi posti al centro dai Fridays for the future, il concorso ha letteralmente messo tra le priorità dei ragazzi milanesi alcune criticità, legate ad aree o quartieri che necessitano di una riqualificazione profonda. Studenti e studentesse hanno restituito una visione bellissima di una Milano sostenibile e moderna, pragmatica e funzionale. I giovani milanesi hanno già le idee chiare su come dovrebbe essere la loro città nel futuro, perché vedono il loro avvenire in questa città.
# I 3 progetti vincitori sui 30 finalisti
Di tutti i progetti presentati dalle scuole, ne sono arrivati alla fase finale circa una trentina e, tra questi, la giuria del concorso ne ha premiati 3:
#1 Una maxi serra nell’ex area Innocenti
Croce e delizia di una Milano che non c’è più, l’area ex Innocenti è uno degli oggetti più misteriosi di tutta la Pianura Padana. Decine di brainstorming, ognuno dei quali nasconde motivi speculativi e puramente commerciali sono stati, secondo il parere della giuria di Ri-abitiamo Milano, spazzati via da due studenti, Davide Fantini e Dylan Amoruso, che hanno presentato per l’area un’idea che trasforma le strutture ex industriali in una strepitosa serra. L’idea è molto semplice: consolidare e tenere le strutture portanti, esaltare il metallo, rifinire con tanto vetro ed ottenere una serra, auto sostenibile grazie all’adozione di pannelli solari.
#2 La permacultura al Parco di Trenno
L’immensa distesa già verde del grande parco urbano diviene invece, per Carolina Bagnasacco, Arianna Fantoni e Lavinia Taverni, spazio adibito anche a permacultura, laddove trova spazio un piccolo eco-sistema circolare, dove troviamo piante da frutto, flora acquatica ed erbe aromatiche e officinali.
#3 Un Quartiere ebraico più sostenibile e moderno
Interessante fin dal rendering il progetto di 5 studenti della comunità ebraica per il cosiddetto quartiere ebraico. Gli studenti si chiamano Alessia Nassimiha, Yael Recanati, Gabriel Loley, Jonathan Vona e Dan Hasbani, il progetto vede una visione moderna della città e del proprio quartiere, riqualificato all’insegna della sostenibilità per i residenti, rooftop garden e tanto verde a disposizione dei residenti.
# Il concorso è alla seconda edizione
Giunto alla seconda edizione quest’anno, Ri-abitiamo Milano è una intuizione degli Amici della Triennale. La giuria del concorso 2021 era composta dall’architetto Mario Cucinella, lo scienziato Stefano Mancuso, la giornalista e scrittrice Alessandra Viola e dal Consiglio direttivo dell’associazione, rappresentato dalla Presidente Elena Tettamanti, che ha definito «sorprendente» la risposta delle scuole e dei loro studenti. «Veramente alta è stata la qualità dei loro contributi, […] indicativa di una sensibilità diffusa e uniforme dei giovani» sulle problematiche di futuro e sostenibilità proposte.
I vincitori sono stati premiati con “card-libro”, del valore di 1.000 Euro e, all’assegnazione dei premi, erano presenti il Sindaco Beppe Sala e il patron Giuseppe Caprotti. I buoni-cultura sono validi per implementare le conoscenze di questi giovani, che si sono comunque dimostrati in grado di accettare la sfida e di immergersi negli strumenti che hanno a disposizione per portare a termine questo delicato compito.
A parere di chi scrive, qualcosa di straordinario è successo in questa seconda edizione di “Ri-abitiamo Milano”: i giovani milanesi non si sono limitati a fornire una visione del futuro, che naturalmente per essere armonizzato al resto della città va implementato da urbanisti esperti e indipendenti, per valorizzare i contenuti espressi dai ragazzi. Questi studenti hanno dimostrato identità, attaccamento e profonda conoscenza del proprio quartiere.
La rassegna ha il pregio di aver stimolato i giovani ad una riflessione sull’ambiente urbano in cui dovranno vivere, ma sembra che queste ragazze e questi ragazzi siano già immersi nella realtà odierna, con una visione del futuro armoniosa e votata al bello.
Continua la lettura con: I 7 LUOGHI dove Milano è già FUTURO
LAURA LIONTI
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