Il National Geographic, la prestigiosa rivista tradotta in più di 30 lingue e letta da più di 50 milioni di persone al mese in tutto il mondo, ha pubblicato la guida delle meraviglie Unesco e Milano è presente. La rivista diventa una vetrina internazionale per due siti milanesi, ma anche per ben 11 località lombarde. Quali sono i due patrimoni dell’Unesco meneghini consigliati dal periodico?
Milano è tra le MERAVIGLIE UNESCO del National Geographic
# Una tappa obbligata tra le meraviglie milanesi
La prima tappa che il mensile consiglia una volta giunti a Milano è il Cenacolo di Leonardo da Vinci. L’opera è sicuramente una tra le più celebri ed apprezzate a livello mondiale, tanto che era già apparsa sulla copertina della rivista nel 2012. Ecco ciò che si legge su questa meraviglia dell’Unesco: “Puntate dritto all’ex convento domenicano di Santa Maria delle Grazie per vedere L’Ultima Cena, la creazione di Leonardo famosa a livello internazionale”.
# Il villaggio operaio patrimonio Unesco, il “meglio conservato nel Sud Europa”
Se il primo sito consigliato, per quanto eccezionale, può sembrare un po’ scontato, il secondo è decisamente meno conosciuto, soprattutto a livello internazionale. Questa tappa, a dirla tutta, non si trova proprio a Milano, ma nell’hinterland. Stiamo parlando del villaggio operaio di Crespi d’Adda. Il paese è considerato patrimonio Unesco in quanto “Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato nel Sud Europa”.
Il villaggio si trova in prossimità della confluenza dei fiumi Adda e Brembo e fu realizzato alla fine dell’Ottocento dalla famiglia Crespi, come “villaggio ideale del lavoro” per i dipendenti dello stabilimento tessile. La cittadina si è conservata fino ad oggi mantenendo pressochè intatta la sua conformazione ed il suo aspetto originale. Come scrive il National Geographic “il villaggio conserva un suo fascino d’altri tempi”.
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# Dei 18 siti Unesco lombardi, 11 sono citati dal National Geographic
Sono ben 11 i luoghi della Lombardia che compaiono nella guida del mensile. Tra questi troviamo, per citarne solo alcuni, i siti Unesco di Mantova e Sabbioneta, il Museo dei violini di Cremona e il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane della Val Camonica che, riconosciuto nel 1979, fu il primo sito Unesco d’Italia.
Bisogna anche ricordare, come ha affermato l’Assessore regionale all’autonomia e cultura, Stefano Bruno Galli, che i riconoscimenti Unesco lombardi sono in totale 18, tra patrimonio materiale e immateriale, uomo e biosfera e città creative.
# Una regione ricca di storia e cultura da esaltare e valorizzare
L’Assessore Galli ha anche espresso una grande soddisfazione per il riconoscimento di questi siti da parte della celebre rivista, che ha esaltato lo strabiliante patrimonio culturale lombardo.
“Senza alcun dubbio, la Lombardia è storia e cultura, ed il National Geographic l’ha riconosciuto ed esaltato”.
Insomma, l’articolo è un vero e proprio riconoscimento per il lavoro e l’impegno nella valorizzazione delle eccellenze lombarde ed italiane.
Fonte: milanotoday.it
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