Foto copertina e credits: Urbanfile
Il piccolo giardino nel centro della città viene ridisegnato per renderlo più fruibile ai cittadini e più “verde” grazie alla piantumazione di nuovi arbusti e bordure. Ecco come è diventato.
RINASCE il GIARDINO SEGRETO di porta Magenta
# Il “giardino segreto” tra i resti di Palazzo Corio, progettato dal Bramante
In via Sant’Agnese, tra Corso Magenta e l’Università Cattolica, si trova un piccolo “giardino segreto” ricavato dagli sventramenti causati dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale: il giardino Calderini, dedicato all’archeologo e professore dell’Università Cattolica Aristide Calderini, tarantino di nascita ma milanese d’adozione, scomparso nel 1968. Tra i resti dei bombardamenti c’è palazzo Corio, o “Casa dei Corii”, dal nome della famiglia legata alla corte dei Visconti prima e degli Sforza poi. Un palazzo quattrocentesco dove vide la luce Bernardino Corio, che sarebbe diventato il più importante storico degli Sforza, progettato — pare — da Bramante e rimasto saldo al suo posto dal XV secolo fino ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale.
# Il nuovo disegno del giardino con percorsi pedonali, alberature e sedute
Di Palazzo Corio oggi rimangono solo i resti del portico, con archi a tutto sesto, colonne, semicolonne e alcune statue, accarezzati dai rami delle piante rampicanti e circondati da un piccolo parco con piante e cespugli. Per rendere ancora più gradevole e accessibile questo angolo di storia e di verde in centro a Milano, nelle ultime settimane il giardino è stato interessato da dei lavori di riqualificazione e sistemazione con la realizzazione di nuovi percorsi pedonali, nuove alberature e nuove sedute, create soprattutto per gli studenti del campus della Cattolica. Il nuovo disegno del giardino vede due aree circolari affiancate, una vede gli arbusti e bordure piantumanti nel perimetro interno e l’altra le piante all’interno della panchina circolare e nel perimento più esterno.
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FABIO MARCOMIN
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