È innegabile che dopo EXPO 2015, Milano sia cambiata radicalmente. Ha subito radicali mutamenti non solo al suo interno da parte dei suoi abitati, ma anche dall’esterno la città viene vista con occhi diversi. È diventata più europea, ha affascinato diverse aziende estere che hanno trasferito qui le loro sedi, è protagonista assoluta di diverse manifestazioni (Milano Week) sul design, sull’architettura, sulla moda, sulla musica, sul food e potrei andare avanti per pagine e pagine.
Piazza Gae Aulenti, City Life sono solo due esempi di una rivalutazione urbana sotto gli occhi di tutti. Ora è arrivato il turno dello spazio Ex Macello che subirà una profonda rivisitazione e si trasformerà in un grande polo del design.
SPAZIO EX MACELLO, la nuova sede dello IED
# Da un lusso per pochi a un punto di riferimento per molti
In tempi antichi la carne era un cibo pregiato, le famiglie che potevano permettersi di andare dal macellaio e comprare della carne era un lusso riservato a pochi benestanti. Col passare degli anni le cose sono cambiate e Milano è diventata uno dei centri più importanti per il commercio, vuoi per la sua posizione geografica, vuoi per lo spirito “imprenditoriale” dei milanesi, la città si è trasformata in un punto di riferimento per vendere e acquistare beni e prodotti, e tra questi la carne, che era la più ambita e venduta.
Il continuo aumento delle vendite, la costante richiesta del prodotto e la ricerca di maggiore sicurezza dal punto di vista sanitario, portano alla nascita nel 1863 del primo macello comunale milanese situato tra via Calco e via Olona. Una struttura che per i temi era uno dei luoghi più all’avanguardia in tutta Europa.
Dopo sessant’anni di onorato servizio, il Macello si sposta in viale Molise 62. La vendita era mista, si vendevano sia animali vivi sia macellati e si prestava attenzione anche ai diversi riti religiosi che prevedevano macellazioni diverse. Insomma un fiore all’occhiello per Milano e i milanesi.
# L’industrializzazione lo ha portato allo smantellamento
Negli anni novanta il Macello cessa le sue attività, complice l’aumento dell’industrializzazione e la tecnologia avanzata e nel 2005 cessano operazioni di smantellamento. Da allora quello che ne rimane è un’immensa infrastruttura in stato totale di abbandono e a poco serve l’utilizzo di alcune aree per concerti estivi, l’occupazione da parte di Macao di una palazzina liberty, per ridare lustro e importanza ad un’area così vasta.
# Il progetto di REINVENTING CITIES da 500 milioni di euro
Dopo tanti anni, in nome della riqualificazione dell’area, un gruppo denominato C40 (un gruppo formato da 97 megalopoli mondiali, inclusa Milano) lancia “Reinventing Cities” e presenta il progetto che delinea il futuro dello spazio ex Macello. Un progetto molto ambizioso su tutta l’area che comprende 15 ettari di immobili abbandonati, con lo scopo di creare un polo culturale e residenziale per oltre 15.000 persone tra nuclei famigliari e studenti. Un investimento di 500 milioni di euro per trasformare un area malmessa in un luogo di cultura ed eventi dentro ad un polmone verde. Sono previsti costruzioni in legano ed ecocemento e l’utilizzo di impianti fotovoltaici.
Ed è a questo punto che entra in campo l’istituto europeo di Design (IED). Il celebre istituto entra a far parte di un collettivo in cui Snøhetta, Barreca & La Varra, Chapman Taylor, Fondazione Politecnico di Milano e Deloitte, s’impegnano a sviluppare un social housing, spazi pubblici tra piazze, orti social, aree attrezzate per lo sport, la musica, il cinema, il teatro, negozi di quartiere, scuole per l’infanzia, spazi dedicati al car sharing elettrico ed infine il Campus Internazionale dello IED.
# Un collegamento tra passato e futuro
Il progetto visto nella sua interezza dimostra come si possano recuperare pezzi storici della nostra città e trasformarli in qualcosa di unico e soprattutto di smart. Un collegamento tra passato e futuro che fa proseguire lo sviluppo milanese verso la realizzazione di poli di eccellenza, di edilizia di qualità a prezzi accessibili con lo sguardo sempre rivolto al green e all’eco sostenibilità. Una via per continuare a far crescere Milano e farla camminare insieme alle grandi città del mondo.
Continua a leggere con: La STORIA del MERCATO del macello, quando era un’avanguardia in Europa
MICHELE LAROTONDA
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