Anni fa, durante il periodo in cui ero di stanza nella capitale, ero solito scorrazzare in Vespa per le zone meno battute del territorio laziale. Così, mentre tutti si ammassavano a Ostia o Fregene a primavera appena iniziata, mi rifugiavo nell’entroterra alla ricerca di sentieri meno battuti.
È stato qui che poco a Nord del lago di Bracciano mi sono imbattuto nel suo meno celebre, ma altrettanto affascinante cugino. Scoprendo, di lì a breve, che quelle acque e quei vicoli attorno al lago erano testimoni di tante leggende, che val ben la pena di narrare.
Andiamo dunque a leggere insieme i segreti del lago di Bolsena.
BOLSENA, il “lago di Lochness” d’Italia
# Bolsena, il lago delle nebbie
Più grande per estensione sia rispetto a Bracciano che al piccolo laghetto di Vico, Bolsena è uno spartiacque fra l’estremo nord della regione Lazio e l’Umbria.
Terra di eredità di civiltà etrusche, romane e villanoviane, la zona dove si trova il lago è famosa soprattutto per la sua nebbia invernale, che tanto la equiparano a una sorta di Lochness nostrana o “de’ noantri”, come direbbero a Roma con una tipica espressione, adottata a piacimento dall’omonima festa popolare di Trastevere. Al centro del lago emergono dalle acque due isole che rispondono al nome di Bisentina e Martana, quest’ultima di proprietà privata e quindi non accessibile alle imbarcazioni non autorizzate.
# Bisentina e il suo regno sotterraneo
L’isola Bisentina, battesimo originante dall’etrusca Bisentium, è caratterizzata da una flora molto rigogliosa, testimone inconsapevole della leggenda che narra l’esistenza di un passaggio segreto: si tramanda infatti che nel sottosuolo dell’isola si nasconda un tunnel che un tempo permettesse di raggiungere il regno sotterraneo di Agarthi, popolato da esseri sovrannaturali assolutamente incontaminati dal male che attanaglia le civiltà che vivono in superficie.
La leggenda narra anche che tunnel simili si trovino in Siberia, Amazzonia e nello sterminato deserto del Gobi in Asia centrale, oltre naturalmente che nell’antico Egitto (dove di cunicoli e di sotterranei sotto e attorno alle antiche Piramidi e alla Sfinge se ne contavano in quantità industriali).
Pur se disabitata, è aperta al pubblico ed è visitabile grazie all’operato di una guida turistica, che un po’ come Caronte naviga le acque alla scoperta dell’isola grazie a un piccolo battello. Su di essa è inoltre presente l’antica chiesetta medievale di Santa Rocchina.
# Martana, l’isola sorridente testimone di omicidio
Avete presente il sorriso dello Stregatto nel cartoon Disney “Alice il paese delle meraviglie”? Bene, se vi ricordate il ghigno dell’astuto felino che scompariva nel buio avrete un’idea abbastanza precisa della forma dell’Isola Martana, che pur essendo più piccina rispetto alla sorella Bisentina ricorda proprio un sorriso
Il nome deriva dal paese di Marta che si trova poco di fronte, e anche qui si tramanda una leggenda non indifferente. Pare infatti che qui siano custodite le spoglie di Santa Cristina, in un non precisato luogo su cui si può indagare ben poco. Anche perché l’isola di Marta, come detto, è privata e non visitabile.
Nonostante ciò, val ben la pena di ricordare che qui si trovino i resti di un convento francescano dove nel VI sec. d.c. fu segregata e uccisa Amalasunta (regina dei Goti figlia di Teodorico) e, come controaltare storico-architettonico, un palazzo moderno stile liberty.
# Nei dintorni ci sono luoghi straordinari
Certamente le isole e il lago sono l’attrazione maggiore della zona, ma qui attorno è possibile anche imbattersi in altre grandi attrazioni, ad esempio i borghi della Tuscia viterbese, il paesello di Capodimonte da cui parte il battello per l’Isola Bisentina, i centri storici di Valentano e Montefiascone, la perla che risponde al nome di Civita di Bagnoregio e le Grotte di Castro.
Naturalmente, la cucina non è da meno. È infatti possibile degustare del buon vino e deliziarsi con prodotti a base di selvaggina, nonché con primi e secondi a base di pesce di lago.
E voi, romani e non, siete mai stati al lago di Bolsena? Conoscevate le leggende delle due isole? Raccontateci il vostro viaggio.
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CARLO CHIODO
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