Gabbiani, i «bulli di Roma»

I gabbiani a Roma: è possibile una convivenza pacifica?

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Credits: Denys Onofriichuk - Pexels
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Parlando con un amico milanese mi sono reso conto di come Roma tratti seriamente tematiche che altrove possono sembrare assurde. Nello specifico, siamo forse tra le poche città che vivono la presenza dei gabbiani come un problema. Ma perché? In che misura i gabbiani rappresentano un problema per la città eterna? Scopriamo insieme un fatto poco compreso da chi ci guarda da fuori.

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Gabbiani, i «bulli di Roma»

# Gabbiano: simbolo di spensieratezza e libertà

Credits: Andrea Piacquadio – Pexels

Il gabbiano è solitamente quell’uccello che ci ricorda il mare e con esso sentimenti puri come la leggerezza o la libertà. Insomma, un concentrato di simboli positivi e sembra veramente difficile poterlo associare a momenti di disagio e preoccupazione. Ma, soprattutto, sembra assurdo poter pensare che un uccello come questo possa essere una delle tematiche centrali dei problemi dei romani. Possibile che la loro presenza a Roma sia così problematica?

# I gabbiani a Roma? Una presenza spesso invadente

Credits: Pixabay – Pexels

Contrariamente a quello che si possa pensare, a Roma i gabbiani sono spesso violenti, aggressivi e un po’ bulli. Giungono qua ripercorrendo il Tevere, lungo il quale si concentra la loro presenza, e sono particolarmente attirati dall’immondizia. Non è raro infatti trovarne grandi gruppi concentrati su un insieme di cassonetti, mentre si cimentano in veri e propri banchetti di rifiuti, cibo scartato e, a volte, topi trovati lungo le sponde del fiume. Già questo piccolo quadro rende l’idea di come sia leggermente problematica la convivenza con questi uccelli. Ma la vera domanda dovrebbe essere: sono i gabbiani il problema o la nostra incapacità di convivere con essi?

# Una convivenza pacifica tra gabbiani e romani, è possibile? La vera questione sono i rifiuti

Credits: Vito Giaccari – Pexels

È assolutamente necessario trovare la soluzione alla presenza di questi uccelli nella Capitale. E no, questa non può essere una campagna di abbattimento come qualcuno propone. D’altra parte la loro sola colpa è di procacciarsi il cibo e difenderlo, poco importa se questo sia un mix di immondizia e rifiuti. E allora forse la responsabilità è più nostra, che gestiamo male lo smaltimento dei nostri rifiuti e con l’inquinamento urbano incattiviamo questi poveri animali. Il sistema allora dovrebbe riguardare delle politiche di sostenibilità ecologica e ambientale, cercando soluzioni mirate per creare e preservare un contesto vivibile ideale per questo tipo di uccelli, riuscendo così anche a renderli parte integrante del patrimonio romano.

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RAFFAELE PERGOLIZZI

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Raffaele Pergolizzi
Romano, nato il 4 maggio 2003, studio Storia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo più grande d’Europa, La Sapienza. Appassionato di cultura, innamorato della mia città e del mio Paese. Credo fermamente nell’importanza della partecipazione attiva alla vita pubblica e nell’impegno di ogni individuo per il bene e lo sviluppo della collettività.

1 COMMENTO

  1. Prima c’erano i topi, poi i cinghiali, quindi i gabbiani. Già si intravvede qualche lupo. Delle nutrie poi non ne parliamo A Roma sono combinati proprio bene. Sia grazie ai romani che alla loro conseguente amministrazione.

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