Storia incredibile di come un grande pittore fosse un terribile inquilino e di quel quadro che rappresentava la Madonna col volto di una prostituta romana…
Caravaggio ha vissuto in Vicolo del Divino Amore a Roma dove, prima di essere buttato fuori dalla proprietaria, ha lavorato a uno dei suoi quadri più celebri e controversi, La morte della Vergine.
Il Vicolo del DIVINO AMORE: dove il CARAVAGGIO dipinse un CAPOLAVORO misterioso
Forse non tutti sanno che il Caravaggio, pittore che amiamo ma la cui vita è avvolta da molto mistero, ha vissuto per un breve periodo nel Vicolo del Divino Amore a Roma in una casa dove, prima di essere buttato fuori dalla proprietaria, ha lavorato a uno dei suoi quadri più celebri e controversi. Secondo le fonti storiche arrivò a Roma intorno al 1596 e visse a Campo Marzio, ne sono testimonianza una serie di documenti giudiziari come denunce, deposizioni e testimonianze che servono a ricostruire la vita del pittore nella zona di Campo Marzio.
# Gli atti giudiziari che raccontano chi era Caravaggio
“Moro, grassoccio, vestito di nero ma non troppo bene“, così una denuncia contro di lui lo descrive. Da una deposizione giuridica da lui rilasciata a seguito di un’altra denuncia invece si evince la sua concezione dell’arte quando afferma che per lui “il pittore valente è colui che sa dipingere bene e imitare le cose della natura“. Ancora è grazie a una denuncia che sappiamo che Caravaggio visse proprio nell’odierno vicolo del Divino Amore al numero 19 dove la padrona di casa lo denuncia per non aver pagato l’affitto da più di 6 mesi. Dalla denuncia deriva per lui l’impossibilità di rientrare a casa e il pignoramento di tutti i beni che erano rimasti nella casa a titolo di risarcimento.
# La morte della Vergine un dipinto e tanti misteri
In quell’appartamento Caravaggio aveva lavorato all’opera La morte della Vergine, dipinto monumentale tanto che ottenne dalla proprietaria di casa di scoprire metà della sala per avere più spazio per la tela e più luce a disposizione. Il dipinto è stato definito dagli esperti un esempio di poetica di santificazione del popolo poiché sembra che abbia preso a modello una prostituta annegata nel Tevere.
La leggenda che avvolge la Morte della Vergine di Caravaggio inizia dal rifiuto dei religiosi di esporre il dipinto. Caravaggio realizzò questo lavoro su commissione, per la chiesa di Santa Maria della Scala a Trastevere in Roma. Sembra che il rifiuto dei religiosi fosse dovuto all’estremo realismo col quale fu raffigurata la Vergine. Il dipinto venne considerato, quindi, blasfemo perché troppo crudo per la rappresentazione del cadavere femminile. Alcuni storici parlano addirittura di una prostituta morta annegata. Altri, invece, riconoscono nei tratti somatici della Vergine dipinta quelli di Lena, la celebre modella di Caravaggio. Il dipinto, datato 1605 circa, oggi si trova a Parigi al Musée du Louvre.
Oggi al n 19 del Vicolo del Divino Amore non c’è neanche una targa a ricordare la presenza dell’immenso pittore in quella casa, resta solo un murales che riproduce il viso dell’artista e questa “assenza” rende ancora più intrigante la storia del passaggio di Caravaggio in questo angolo di Campo Marzio a Roma.
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FRANCESCA SPINOLA
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