Il tema dei trasporti non stanca mai: a Roma in particolare se ne parla sempre con una certa insofferenza. Sono tanti i progetti in quest’ambito, neanche la metà di questi è stata realizzata, ma certamente il più ambizioso è quello dell’anello ferroviario o «circle line». Quando vedremo la realizzazione di questo progetto e quali sono state le occasioni mancate? Come costruirlo: sarebbe un progetto per il sottosuolo, dunque una metro, o affidato alle Ferrovie dello Stato? Ma soprattutto, a che cosa serve questa infrastruttura?
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La «Circle Line» a Roma: ci sarà un Grande Anello extraurbano?
# Cintura Nord: un passo avanti e due indietro

Nel 2022, a Roma Nord, è stata riaperta la tratta Valle Aurelia – Vigna Clara, che era stata chiusa poco tempo dopo la sua prima inaugurazione. Questa riapertura aveva fatto ben sperare i romani, che credevano di vedere un avanzamento nel progetto di realizzazione del Grande Anello. Ma che si è rivelata un’ennesima illusione. Infatti, solo l’anno successivo, sono stati definanziati 173 milioni d’euro del PNRR originariamente destinati proprio ai lavori per la chiusura dell’anello. Non solo quindi un passo indietro, ma un vero e proprio stop radicale alle eventuali prospettive, senza considerare l’occasione persa per la stazione di Pigneto…
# Pigneto: l’occasione mancata per accelerare il processo

Un altro passo indietro, sempre nel 2023, fu fatto sulla stazione di Pigneto. O meglio, più che un passo indietro, non si è sfruttata un’occasione importante per rivoluzionare la circolazione anche in questa zona della città. In questo periodo, infatti, andò deserta la gara per la costruzione della stazione che sarebbe divenuta un nodo importante tra diverse linee regionali e la Metro C, velocizzando scambi e spostamenti tra città e provincia. Ad oggi, sembra non esserci neanche la più lontana possibilità della chiusura dell’anello, così come non sembra essercene la volontà. I passi indietro e le occasioni perse sono la più chiara dimostrazione di questa tendenza negativa, ma se riuscissimo a concludere questo ambizioso progetto, la città quanto ne guadagnerebbe?
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# Circle Line a Roma: e se fosse troppo presto?

Finora abbiamo parlato dell’incapacità di concludere questo progetto ambizioso. Tuttavia, sarebbe altrettanto necessario indagare se, portandolo a termine, questo servirebbe a risolvere i problemi di traffico e lentezza dei trasporti. Contrariamente a quanto si pensi, infatti, il traffico che troviamo sul GRA, non dipende tanto dallo scorrimento sullo stesso, quanto dalla difficoltà di defluire dallo stesso in direzione del centro città. Infatti, i sistemi di circolazione non sono all’altezza dei grandi numeri che Roma sostiene quotidianamente. Questo dimostra quindi come Roma, ad oggi, non abbia bisogno tanto di un collegamento periferico, quanto di una capillarizzazione dei servizi di trasporto internamente alla città.
Nelle città dove si è resa necessaria la costruzione di una o più circle line, come Berlino, Londra, Parigi o, in prospettiva, Milano, questo è accaduto dopo la copertura della città con linee radiali della metropolitana. La circle line infatti serve proprio a creare un raccordo per queste linee. Linee che al momento scarseggiano all’interno del Comune di Roma.
Il solo anello ferroviario in questa fase perderebbe quindi la sua funzione fondamentale, quella di raccordo tra più linee. Pertanto il progetto collegato ad esso dovrebbe riguardare invece un piano di riqualifica organica del nostro sistema dei trasporti. Questo ci fa intuire quanto siamo ancora indietro su questo tema e, conseguentemente, quanto è urgente insistere affinché quel poco che viene promesso sia mantenuto.
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RAFFAELE PERGOLIZZI
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