“Nasoni” è il nome con cui, comunemente, vengono chiamate le fontanelle pubbliche a Roma. Uno tra i simboli caratteristici di questa città, suscitano spesso interesse in chi visita la Capitale, a partire proprio dallo strano soprannome che i romani gli danno. Ma quali altre curiosità nascondono le celebri fontanelle? Ecco dunque le 7 cose che non sapevi sui nasoni.
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Le 7 cose che non sapevi sui nasoni romani
# Le origini dello strano nome

Questo nome alquanto insolito deriva dalla forma tipica della fontanella: una struttura cilindrica con un buco più o meno a metà dell’altezza della fontanella stessa, da cui esce un rubinetto ricurvo che ricorda, appunto, un lungo naso. Questo design non è solamente estetico, ma è anche funzionale perché permette di bere direttamente piegandosi su essa.
# Simbolo antico della città

Queste fontanelle esistono in città da molto tempo, alcune da più di un secolo. Questo perché Luigi Pianciani, tra i primi sindaci che amministrarono Roma dall’Unità in poi, le volle per permettere alla cittadinanza di poter avere un accesso diretto a un gran quantitativo di acqua potabile. Le prime, che presentavano una forma diversa rispetto a quelle più diffuse oggi, furono installate tra il 1872 e il 1874 tra Via delle tre Cannelle, Piazza della Rotonda e via San Teodoro.
# Vero e proprio elemento del paesaggio urbano

Si può dire che i nasoni siano entrati nel panorama paesaggistico della città di Roma tanto quanto lo sono i pini marittimi: in tutta la città ce ne sono almeno 2500.
# Simbolo di purezza: fanno scorrere l’acqua tra le più buone del mondo

L’acqua che sgorga dai nasoni è anche particolarmente buona. Chiunque venga da fuori città nota subito la differenza sostanziale che c’è tra l’acqua di bottiglia o del rubinetto di una qualsiasi altra città italiana o del mondo, con l’acqua che scorre da queste fontanelle. Questo perché proviene dall’acquedotto del Peschiera, uno dei più importanti acquedotti d’Italia, ed è considerata tra le migliori acque potabili al mondo, fresca e pura.
# L’acqua scorre incessante, perché?

Nonostante i diversi aspetti positivi dei nasoni, molti tra cittadini romani e stranieri hanno sottolineato l’ipotetico spreco dovuto all’incessante scorrere dell’acqua. Se da una parte è vero che in certe occasioni vi era un’importante spreco d’acqua, per cui nel tempo son state prese le dovute contromisure e molti nasoni sono stati chiusi, dall’altra parte ci sono diversi buoni motivi per cui è giusto che l’acqua continui a scorrere. Tra questi, ci sono la storica funzione di ridurre la pressione idrica della città e una motivazione sanitaria. Il flusso continuo, infatti, preverrebbe la formazione di batteri e la stagnazione dell’acqua.
# Molti di questi hanno più di un secolo… è dovuto al materiale

Alcune di queste fontanelle superano i 150 anni. Il motivo della loro lunga durata è dovuto al materiale con cui sono costruite, cioè la ghisa. Questo, che è un materiale molto resistente, ha permesso a molti esemplari di resistere alle prove del tempo e di giungere quasi intatte a noi sin dalla loro prima installazione.
# Simboli della città e… opere d’arte

Per concludere in bellezza questa rassegna delle curiosità sui nasoni, è doveroso citare l’occasione in cui sono addirittura diventate un’opera d’arte. Nel 2017 il noto artista romano Mimmo Paladino ha temporaneamente trasformato alcune di queste fontanelle, dipingendole con colori vivaci e tipici del suo stile, al fine di celebrare la loro importanza sociale e culturale.
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RAFFAELE PERGOLIZZI
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