E ne passeranno altri ancora. È una storia infinita quella dei lavori per l’aggiunta di due fermate a nord sulla linea M1. Attese entro Expo 2015, poi posticipate di anno in anno e entrati nel 2025 i cantieri sono di nuovo fermi. Sembra però aprirsi uno spiraglio. Vediamo perchè e quando dovrebbe correre i primi treni.
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14 anni per 1,9 km di tracciato: il triste primato della M1
# Tutti i guai del prolungamento della linea verso nord
Ne è passata di acqua sotto i ponti e anche di anni, ben 14, dall’avvio dei cantieri. Una sequela infinita di eventi ha trasformato il prolungamento della M1 verso Monza di appena 1,9 km, e due fermate, nella Salerno-Reggio Calabria del nord. Nell’ordine: i fallimenti delle ditte che avevano ottenuto l’incarico di costruire l’opera, poi è arrivata l’emergenza covid e la cassa integrazione, gli intoppi burocratici e il rincaro dei costi dovuti alla crisi energetica e all’inflazione.
Per finire la rinuncia dell’ultima azienda incaricata a proseguire, sia a causa dell’aumento dei costi che per l’inadempienza da parte del costruttore del nuovo centro commerciale “Milanord2”, al momento sparito dai radar, in merito alle lavorazioni previste per il futuro capolinea di Bettola. Il risultato è che entrati nel 2025 i lavori sono ancor fermi, quando in base al primo cronoprogramma la linea sarebbe dovuta entrare in funzione per Expo2015.
# Il recupero degli extra costi
La prima buona notizia è arrivata dal recupero degli extra costi pari a circa 30 milioni di euro, a completare di nuovo la copertura finanziaria dell’opera. Al netto di capire se il nuovo centro commerciale vedrà la luce insieme ai 2500 posti auto previsti ad utilizzo anche di chi si servirà della metropolitana, era la condizione fondamentale per indire un nuovo bando di gara.
# L’attesa per il nuovo bando della M1 verso Quartiere Olmi che dovrebbe far ripartire i cantieri anche in direzione Monza
La scelta iniziale era quella di realizzare un bando di gara dedicato. Il flop del primo per estendere la linea a ovest di tre fermate, da Bisceglie a Quartiere Olmi, ha però convinto il Comune di Milano ad agire diversamente. Nel secondo bando pubblicato alla fine del 2024, con chiusura buste a febbraio 2025, sono state infatti previste due opzioni esercitabili in maniera insindacabile da parte dell’amministrazione comunale: la costruzione del deposito ai confini con Settimo Milanese e il completamento dell’estensione della linea verso Monza. In caso di esito positivo, la base d’asta è di 485 milioni di euro, entro la fine del 2025 i cantieri infinti della metropolitana diretta a nord potrebbero ripartire contestualmente all’avvio di quelli dall’attuale capolinea di Bisceglie.
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FABIO MARCOMIN
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