L’iniziativa arriva da Palazzo Frizzoni nel tentativo di diminuire la delinquenza e dare un parcheggio sicuro per le biciclette. Tuttavia non tutti sono d’accordo con questa nuova aggiunta alla città. Scopriamo perchè con primabergamo.it
A BERGAMO arrivano le BIKE BOX. Servirebbero anche a MILANO?
# 60 BIKE BOX in arrivo
Bergamo ha iniziato a far fronte al problema dei ladri di biciclette in maniera piuttosto innovativa. Le comuni rastrelliere utilizzate per inserire e parcheggiare le bici verranno sostituite dalle BIKE BOX, una sorta di garage monoposto in cui riporre il proprio mezzo in totale sicurezza. Le installazioni saranno una sessantina e saranno gestite da alcune associazioni del territorio, tuttavia il parcheggio non è gratuito. L’assessore alla mobilità Stefano Zenoni, però, rassicura pendolari e ciclisti: “la tariffa sarà minima.”.
# STOP alle biciclette rubate o danneggiate
L’iniziativa nasce con lo scopo di contrastare i casi di furti delle biciclette e danneggiamenti del proprio mezzo. Per incentivare i ciclisti scoraggiati dai furti, Bergamo ha pensato a una nuova soluzione: sostituire le normali rastrelliere, che a detta del giornale erano un punto di ritrovo di spacciatore e delinquenti, con le bike box.
In Italia sono quasi una novità assoluta (alcune bike box sono apparse già a Genova e Venezia) ma in altri Paesi come Francia, Olanda e Giappone sono state adottate da tempo. Verranno posizionate in giro per la città entro la fine dell’anno e il ciclista vi potrà riporre il proprio mezzo senza il timore di non trovarla più al suo ritorno.
# Potrebbe funzionare a Milano?
Zenoni spiega: “Utilizzeremo 70 mila euro del bando ministeriale bus&bike. L’obiettivo è dare informazioni sui percorsi, con una mappa interattiva e dei totem fisici da mettere nei punti strategici della città, che rimandino ai percorsi” e invita i ciclisti a segnalare eventuali zone in cui ce n’è più bisogno.
Non tutti i ciclisti di bergamo sono entusiasti di questi nuovi “garage monoposto”. Primabergamo riporta il commento di un pendolare: “Togliendo le rastrelliere mica spariscono i delinquenti, si sparpagliano e basta. Noi intanto non sappiamo dove parcheggiare”. Malgrado i malumori di alcune persone, l’iniziativa ha tutte le carte in regola per funzionare e risolvere un bel problema, anche a Milano.
Un ottimo modo per promuovere la sostenibilità ambientale e incentivare le persone ad usare maggiormente la bicicletta.
Prima, però, nel capoluogo lombardo sarà necessario far fronte alle problematiche sorte con alcune delle sue piste ciclabili, come quella di Corso Buenos Aires, e trovare unanimità tra i cittadini.
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SELENE MANGIAROTTI
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