Sottoscritto il protocollo d’intesa per testare una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il trasporto merci. Ecco come funziona e in quali ambiti potrebbe apportare maggiori benefici.
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A Bologna via alla sperimentazione della levitazione magnetica nel trasporto merci
# Sottoscritto il protocollo d’intesa tra RFI e Ricerca sul Sistema Energetico (RSE)
Un importante protocollo d’intesa è stato sottoscritto nei giorni scorsi tra Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e Ricerca sul Sistema Energetico (RSE), società per lo studio e la ricerca applicata al settore energetico controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. È il via libera al percorso di sperimentazione di un nuovo sistema di trasporto con l’obiettivo di far diventare smart la rete ferroviaria e aumentare la capacità del trasporto merci.
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# La tecnologia impiegata nel circuito di Bologna San Donato
I primi test verranno effettuati sul il circuito di Bologna San Donato, di proprietà di RFI, in modo da non intralciare il traffico ferroviario. La tecnologia scelta è la Pipe§net, ideata nel 2000 da Ciriaf-Università degli studi di Perugia, inizialmente da impiegata solo nel settore merci e che utilizza la levitazione magnetica e la propulsione con motore elettrico lineare all’interno di tubi a bassa pressione.
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# Gli obiettivi della sperimentazione
Riuscire ad implementare questo sistema consentirebbe di ridurre sensibilmente la velocità del trasporto producendo un impatto zero a livello di emissioni inquinanti e un volume maggiore di merci trasportate. A livello scientifico e tecnologico le prove sui binari servono a fornire una valutazione sulla possibile integrazione di un sistema logistico sostenibile per il trasporto delle merci ad alta velocità, grazie alla riduzione degli attriti aerodinamici e del consumo energetico, con una soluzione di trasporto più veloce, economicamente conveniente e meno impattante a livello ambientale.
# Le merci che trarrebbero maggiore beneficio
I benefici avrebbero una ricaduta importante e immediata su tutta la filiera, ancora maggiori sarebbero in quei settori i cui prodotti necessitano di una fruizione immediata. Tra questi troviamo i beni di primi necessità, come quelli alimentari e i medicinali, ancora di più gli organi destinati a persone in attesa urgente di trapianto.
# Potrebbe diventare l’internet del trasporto merci
Le parole di Franco Cotana, amministratore delegato di RSE, che spiegano il funzionamento della tecnologia: «consentirà di trasportare merci fino a una tonnellata al secondo su tutto il territorio italiano senza ricorrere a fonti fossili perché l’energia necessaria per il movimento delle capsule, che operano in tubi ad aria evacuata e a levitazione magnetica, verrà interamente fornita da pannelli fotovoltaici integrati nell’infrastruttura. Grazie all’assenza di attrito il motore elettrico lineare non disperderà energia e potrà funzionare anche come generatore, recuperando fino al 70% dell’energia utilizzata durante l’accelerazione, mentre il restante 30% sarà fornito da pannelli fotovoltaici e batterie. Questa infrastruttura potrebbe movimentare fino a un miliardo e mezzo di capsule all’anno lungo tutta la dorsale tirrenica, da Reggio Calabria a Milano, e lungo quella adriatica, da Lecce a Venezia, e sviluppare il collegamento dei porti e le linee trasversali. La tecnologia permetterà lo sviluppo di una vera e propria rete, simile a quella internet, che consentirà alle merci di raggiungere la stessa destinazione attraverso percorsi diversi».
Fonte: Fsnews
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FABIO MARCOMIN
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