Si sta dibattendo sul nuovo Codice della Strada. Una delle norme contenute potrebbe modificare radicalmente le strategie del Comune di Milano. Si tratta di una norma per aumentare la sicurezza oppure per penalizzare l’uso della bici?
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A rischio 80 chilometri di ciclabili a Milano?
# Stop alle ciclabili solo disegnate: più economiche ma più pericolose
Ottanta chilometri di corsie ciclabili di Milano potrebbero essere a rischio. Se il nuovo Codice della strada venisse approvato, i progetti realizzati e numerosi di quelli in corso potrebbero essere rivisti. La riforma potrebbe mettere al bando le bike lane, ossia i percorsi per le biciclette che i Comuni, come Milano, realizzano con una semplice tracciatura sull’asfalto. In questo modo la ciclabile risulta separata dal resto della carreggiata solo dalla segnaletica orizzontale. Il vantaggio è che sono più economiche da realizzare, basta una semplice tracciatura, il problema è che risultano assai più pericolose, perché niente difende chi va in bicicletta dalle automobili che scorrono sulla stessa carreggiata.
# Stop alle bici nelle corsie preferenziali degli autobus
Il testo della riforma del Codice è già stato approvato dalla Camera e verrà dunque discusso al Senato per diventare legge. Il punto controverso è l’eliminazione nell’articolo 8, in materia di corsie ciclabili, della tracciatura bianca continua o discontinua, cancellando così la possibilità di disegnare le ciclabili sull’asfalto. Non è l’unico punto dibattutto dagli urban biker: sarà abrogata anche la norma che consente alle bici di circolare nelle corsie riservate ai mezzi pubblici.
# «Ancor più grave se venisse confermata la corsia ciclabile per doppio senso ciclabile»
La riforma del Codice — spiega Andrea Colombo, esperto legale di sicurezza stradale che lavora con le associazioni dei familiari delle vittime della strada — mette pesantemente a rischio le corsie ciclabili, prevedendo che un futuro regolamento del ministro dei trasporti, contro ogni autonomia locale, da Roma deciderà se, come e dove i Comuni possono o meno realizzarle. Questa stretta è motivata da presunte finalità di sicurezza, ma i dati reali sia europei che italiani, come ad esempio quelli di Bologna, dicono che le bike lanes fanno aumentare i flussi di bici senza nessun incremento di incidenti».
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