La buona notizia è che sono tutti uniti per realizzare l’estensione della linea in un unico lotto, da Bignami a Monza Polo Istituzionale. La cattiva è che bisogna correre per trovare le risorse aggiuntive per non perdere i fondi già assegnati. Le ultime novità sul progetto dopo l’incontro tra i sindaci.
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Deadline M5: a rischio i fondi se non si decide entro giugno
# Tutti i sindaci sono d’accordo: l’opera deve essere realizzata in un unico lotto

Il 27 febbraio si è tenuto una riunione tra i sindaci interessati a vario titolo al prolungamento della linea M5: un tracciato di 13 km e 11 fermate da Bignami a Monza Polo Istituzionale. L’occasione è stata utile per confrontarsi su come procedere e ribadire l’intenzione di realizzare l’opera per intero in un unico lotto, dopo che nelle scorse settimane si sono susseguite ipotesi di “spezzatino” o di eliminazione di alcune fermate. Al tavolo erano presenti il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, il Sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, quello di Cinisello Balsamo Giacomo Ghilardi, quello di Monza Paolo Pilotto e anche l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi.
# Una delegazione dovrebbe scendere a Roma per incontrare il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini

Un passo concreto in avanti non è stato fatto, ma si è deciso di far pervenire una lettera al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini firmata da tutti i sindaci e dal Presidente di Regione Lombardia per chiedere un incontro il prima possibile. Una delegazione in rappresentanza dei comuni, dove è atteso il passaggio della linea M5, vuole sedersi al tavolo per spiegare la situazione del progetto e le ragioni per chiedere una rapida e integrale copertura finanziaria. Al momento sono stati messi a disposizione circa 1,3 miliardi di euro, altri 300 milioni sono stati promessi dall’ultima finanziaria, da spalmare in dieci anni fino al 2037, ma ne servirebbe in tutto 589 in aggiunta alla dotazione iniziale.
# Come si è arrivati a quasi 600 milioni di extra costi

Gli extra costi dell’opera sono dovuti all‘aumento dei prezzi di materie prime ed energia rispetto a quelli del 2018, agli aggiustamenti legati agli approfondimenti tecnici, alle prescrizioni dettate dal provvedimento con cui la Regione ha autorizzato l’intervento, alle richieste dei gestori dei servizi e delle amministrazioni locali. A pesare in modo particolare sono state tutte le richieste di modifica avanzate dal Comune di Monza e nello specifico: «la realizzazione di quattro nuovi pozzi, mitigazioni alle fermate del San Gerardo, di piazza Trento e Trieste e della Stazione, una diversa configurazione degli accessi a quella di Triante, la formazione di tetti verdi sul deposito del Casignolo, compensazioni ambientali in via Marelli, ulteriori bonifiche e opere idrauliche» tra cui quelle imposte dalla conformazione del sottosuolo interessato dal fenomeno degli occhi pollini, , come spiegato dall’assessore regionale Terzi.
# Se non si trovano le risorse aggiuntive entro giugno si rischia la perdita dei fondi già stanziati
Il Sindaco Sala si è detto soddisfatto dell’esito dell’incontro con i sindaci, soprattutto perchè che tutti sono d’accordo sul salvaguardare per intero il progetto. Detto questo, ora bisogna correre per trovare le risorse necessarie a coprire gli extra costi e avviare le fasi successive, in primis la pubblicazione della gara d’appalto per inaugurare il prolungamento di M5 nel 2033. Il mese di giugno, sottolinea Sala intervistato da Italpress, si presenta come uno spartiacque decisivo: «per partire con i lavori e non perdere i fondi già assegnati bisogna entro giugno risolvere questa questione». A quel punto la metropolitana diventerebbe un miraggio.
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FABIO MARCOMIN
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