Per andare da Milano a Venezia servivano 2 giorni, per spingersi fino a Parigi addirittura 10. Ecco le principali tratte e i tempi di percorrenza di questi viaggi avventurosi.
DILIGENZE da MILANO: quando per andare a Roma ci voleva una settimana
# Nell’800 gli unici mezzi di trasporto per uscire dalla città erano le carrozze con cavalli
Prima del treno, l’approvazione per la costruzione della prima ferrovia da Milano a Monza arrivò nel 1839 da parte dell’Imperatore Ferdinando I d’Austria, l’unica possibilità per i milanesi di lasciare la città era tramite le diligenze tirate da robusti cavalli.
I servizi di diligenza e velocifero garantivano un servizio affidabile e sempre in orario ma i tempi erano davvero biblici: 2 giorni per arrivare a Venezia, 10 giorni per recarsi a Parigi. I problemi erano sostanzialmente due: le strade spesso accidentate, basti pensare al tragitto oltre le Alpi durante l’inverno, e le carrozze che non superavano la “velocità” di 10 km/h. Ma quali erano le corse disponibili per i viaggiatori dell’800 del secolo scorso? Scopriamoli grazie all’opera “Utile giornale ossia Guida di Milano per l’anno bisestile 1836”.
# Le corse garantite a Milano nel 1836 in Italia e verso la Francia
Nonostante la lunghissima durata dei viaggi, da Milano si potevano raggiungere le principali destinazioni italiane e europee. Per i viaggi in Italia e verso le Francia il servizio era esercitato dall‘Impresa delle Diligenze e Messaggerie con partenza da contrada del Monte 5499.
# Milano- Venezia Per percorrere questa tratta con la diligenza, uno dei viaggi più corti, ci si metteva circa 2 giorni.
# Milano-Roma. Il tragitto tra Milano e Roma non era certo dei più sicuri visto che, anche a causa delle strade disastrate verso il centro Italia, ci si impiegava ben 7 giorni. In confronto il viaggio per Vienna durava “solo” 5 giorni per essendo la distanza da Milano superiore di 200 km rispetto a quella tra la nostra città e Roma.
# Milano-Parigi Il viaggio verso la capitale era forse il viaggio di linea più lungo e impegnativo che si potesse fare partendo da Milano, infatti si trascorrevano 10 giorni in strada.
# Le imperial-regie diligenze e velociferi erariali portavano i milanesi in Austria e Svizzera
Le imperial-regie diligenze e velociferi erariali si occupavano delle tratte verso l’Austria e la Svizzera con le carrozze che partivano davanti palazzo delle I.R.Poste, disegnato dal Pollack e situato in via dei Rastrelli 5279, dove oggi sorge l’hotel Plaza. Ecco alcuni dei viaggi serviti:
# Milano-Ginevra. La partenza era il martedì, il giovedì oppure il sabato, tassativamente a mezzogiorno con prima tappa ad Arona alle 19 con un cambio carrozza per arrivare alle 21 a Domodossola: 9 ore di viaggio solo per questa prima parte del tragitto che oggi si farebbe in 2 ore di auto. Attorno alle 4 i viaggiatori si rimettevano in marcia e dopo aver attraversato a 2.000 metri di quota il passo del Sempione arrivavano alle 16 a Briga. Qui, dopo una sosta di un paio d’ore, si ripartiva alla volta di Losanna per un altro giorno di viaggio. Finalmente dopo la sosta serale si ripartiva alle 4 per giungere a destinazione a Ginevra dopo altre 5 ore di marcia. Una vera odissea.
# Milano-Innsbruck. L’unica partenza disponibile era la domenica, alle 4 del mattino, con prima tappa a Sondrio alle 19.30 dove si trascorreva la notte. Il viaggio riprendeva alle 7 del mattino con tappa a Bormio in serata e a Santa Maria alle ore 21, per poi fermarsi per la seconda notte di riposo. L’esperienza indimenticabile era di certo l’attraversamento del passo dello Stelvio a 2.700 metri in diligenza. La ripartenza all’alba del giorno con arrivo a Imst attorno alle 2 e poi per la terza notte proseguiva il viaggio fino a Innsbruck alle 7 del mattino del giorno successivo.
# Milano-Vienna. La partenza era fissata alle ore 17 con prima tappa il giorno dopo a Vicenza. A seguire sul tragitto si incontrava Pordenone e si passava il confine al Tarvisio, alla sella di Camporosso. Il viaggio procedeva per Klagenfurt, Leoben, e si arrivava a Vienna verso le 4 del mattino dopo 5 notti e 4 giorni.
Fonte: Milano nei secoli
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FABIO MARCOMIN
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