Fusione Atm-FNM: una strada possibile o necessaria? I pro e i contro

In assenza di aiuti dal governo potrebbe essere l'unica soluzione percorribile?

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Credits: @atm_milano M1

Sono anni che si parla di fusione tra Atm e Trenord. Più favorevoli a Palazzo Lombardia, più refrattari a Palazzo Marino. Ci sono però anche i conti da guardare e nei prossimi mesi la situazione dell’Azienda Trasporti Milanesi non sarà delle migliori. Per questo motivo Fabio Massa su “Il Foglio” spiega come la creazione di un unico polo del trasporto pubblico con Fnm, non Trenord, potrebbe essere l’unica soluzione disponibile, in assenza di aiuti dal governo.

Fusione Atm-FNM: una strada possibile o necessaria? I pro e i contro

# Conti Atm a rischio esplosione: 200 milioni da trovare nel 2025 per mutui e gestione M4 e M5

Credits: @atm_milano – M1

Arianna Censi, Assessore alla Mobilità di Milano, ha denunciato la mancanza di risorse per coprire i costi del trasporto pubblico cittadino. Finora sono state messe in campo diverse misure, su tutte l’aumento del costo dei biglietti, la riduzione del servizio di superficie e tagli ai fondi di altri servizi per i milanesi.

Tutto questo a breve non basterà più, lo spiega Fabio Massa su “Il Foglio” nell’articolo “C’è una bomba nel metrò di Milano: i conti che Atm dovrà pagare”.

«Milano ha da molto tempo percorso la via del potenziamento del mezzo pubblico», scrive Massa, aggiungendo che «Se esiste un motivo per cui i grandi fondi amano Milano è proprio il suo sistema di trasporti: di superficie, sotterranei e anche aerei, con un city airport all’avanguardia e un aeroporto internazionale ben connesso. Il problema è che tutto questo costa, e costa caro. Costerà ancor di più quando entreranno in funzione completamente le due nuove linee della metro, la 4 e la 5». La stima è di 200 milioni l’anno, tra il pagamento dei mutui accesi per realizzarle e la gestione si tratta, nel 2025, 100 per M4 e 105 milioni per M5.

# L’unica leva per il bilancio ATM: parcheggi a pagamento, Area C e B

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Atm non ha troppe possibilità di manovra all’interno del suo bilancio, chiuso nel 2023 con poco più di 700mila euro di utile, la stessa cifra destinata per il solo servizio sul totale dei 819mila riconosciuti dal Comune di Milano. Può sfruttare le risorse derivante dai proventi di strisce blu, parcheggi, Area C (26 milioni nel 2022, 29,6 nel 2023). In futuro quelle provenienti dall’eventuale pedaggio per l’ingresso in Are B e dalla razionalizzazione del welfare, riducendo le categorie di milanesi a cui vengono destinati gli abbonamenti gratuiti. Queste ultime sono solo delle possibilità.

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# I pro e i contro di un’eventuale fusione con FNM

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L’altro player in difficoltà, in questo caso dal punto di vista dell’efficienza del servizio, è Trenord, che però fa parte della galassia di FNM che «controlla tutto il sistema dei trasporti lombardo, da Serravalle a Pedemontana ai treni, con interessi anche fuori Regione». Una soluzione quindi, spiega Massa, potrebbe essere una fusione tra quest’ultima e Atm. La prima ha un valore inferiore all’Azienda Trasporti Milanesi, ma una cassa più florida e con Trenord che ha un contratto di servizio da poco rinnovato da Regione Lombardia fino al 2034. 

Una fusione porterebbe alla creazione «del quinto polo europeo per dimensione, con un fatturato di oltre i due miliardi di euro» e «grazie alla successiva quotazione in Borsa arriverebbe in Comune una bella sommetta (si ipotizza oltre 100 milioni) da poter spendere in investimenti». Tra il dire e il fare, al netto della necessaria apertura di chi siede a Palazzo Marino, manca però al momento un azione richiesta al governo: la cessione dell’1 per cento di Trenord a FNM per fare in modo che Regione Lombardia possa controllare la società di trasporto.

# La gara europea del 2026 per il trasporto pubblico milanese

Avrebbe dovuto essere pubblicato nel 2017 il bando di gara d’appalto europeo per la gestione del trasporto pubblico del Comune di Milano. Il “problema” è stato posticipato di anno in anno, ma nel 2026 non si potrà evitare. La possibilità di ricorrere alla creazione di un consorzio di operatori sotto il nome di Next, con Atm al suo interno e con diritto di prelazione, non esiste più. Per questo motivo la fusione tra Atm e Fnm, per dar vita a un player di rilievo internazionale, potrebbe essere l’unica via per contrastare gli altri colossi quali Bahn, Ratp e Arriva, ex Deutsche Bahn, pronti a rimpiazzare l’Azienda Trasporti Milanesi.

Continua la lettura con: Metro: le estensioni e le nuove linee più desiderate dai milanesi

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

1 COMMENTO

  1. Io sceglierei il percorso dove davvero non esiste nessuna metro lungo il via ripamonti con capolinea opera dove dovrebbero fare hab e il deposito sia del freccia rossa che di italo e lasciare perdere laltra ipotesi di verso il ponte lambro dove gia e vocina la M3 in due fermate sia rogoredo e corvetto

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