Fuoco “amico” contro i treni a energia pulita. Questi i punti principali del comunicato di un rappresentante di Legambiente e lo stato di avanzamento del progetto per una combustione più pulita in Lombardia.
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«I treni a idrogeno lombardi vanno bocciati!» Ma il sogno della Hydrogen Valley prosegue
# «L’idrogeno non sarà green»
Un primo attacco al progetto lombardo e nello specifico a FNM da parte di Dario Balotta, in quell’occasione in qualità di Presidente Legambiente Basso Sebino, aveva avuto luogo nel marzo 2024. A seguito di un principio d’incendio avvenuto all’esterno di una automotrice nella stazione ferroviaria di Sale Marasino sulla Brescia-Edolo aveva chiesto alla società dei trasporti abbandonare il maxi-progetto dell’idrogeno sulla linea, concentrando gli sforzi sulla risoluzione dei problemi atavici strutturali e in primis la sicurezza. Nel comunicato di Europa Verde a firma di Balotta del 27 novembre, come riportato da ferrovie.it, l’affondo è ancora più pesante e diretto a Regione Lombardia: «Un progetto insensato, teso più a spacciare una falsa decarbonizzazione (green washing), piuttosto che adottare un serio progetto per il rilancio del trasporto pubblico sul lago d’Iseo e in Valle Camonica. L’idrogeno non sarà green, perché prodotto con l’ausilio del gas metano di Snam e A2A.»
# «Treni costosi e inaffidabili: in Germania hanno dovuto noleggiare motrici diesel»
In un altro punto del comunicato si parla di treni costosi, 13,2 milioni di euro ciascuno, in salita di 2 milioni rispetto a quando erano stati commissionati: in totale si è passati da 160 a 184,8 milioni di euro per 14 convogli. Oltre a questo c’è anche il tema dell‘affidabilità che, secondo Europa Verde, non è garantita da questi mezzi: «È oramai nota la scarsa affidabilità dei treni a idrogeno, tanto che su due linee della rete regionale della Bassa Sassonia (in Germania), dove circolavano dalla fine del 2022, ben 13 automotrici su 27 sono già fuori uso, per guasti alle celle a combustibile e per la carenza di pezzi di ricambio. Ciò ha costretto l’operatore ferroviario RMV a noleggiare 16 automotrici Diesel in fretta e furia.»
# «Nessun vantaggio per l’utenza e analisi costi-benefici negativa»
Tra le motivazioni che hanno spinto a scegliere i treni ad idrogeno per la Brescia-Edolo, invece che all’elettrificazione della linea ritenuta da Europa Verde «meno costosa, più efficace e funzionale», il fatto che non ci sarebbero state interruzioni del servizio. Le cose a quanto pare non stanno così dato che è prevista la chiusura per sei mesi, da marzo a settembre 2025, di circa metà dei 103 km di tracciato per per l’adeguamento di soli 4 km di gallerie. L’investimento complessivo pari a quasi 400 milioni di euro non produrrebbe poi alcun vantaggio per gli utenti, «un’analisi costi benefici per “l’Hydrogen Valley” avrebbe dato risultati negativi», in quanto tempi di viaggio e frequenza rimangono inalterati.
# L’entrata in servizio dei primi treni posticipata al 2026
Ma come qual è la situazione dei treni all’idrogeno in Lombardia? I convogli sono sviluppati sulla base della piattaforma Alstom Coradia Stream: sono dotati di celle a combustibile a idrogeno, con una capacità totale di 260 posti a sedere e un’autonomia superiore a 600 chilometri. Si tratta dei primi treni a zero emissioni dirette di Co2 per l’Italia. L’obiettivo era di mettere in servizio i primi convogli sulla linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo tra il 2024 e il 2025. Il debutto è stato però posticipato al 2026, con l’immissione in servizio dei primi 7 treni entro il 30 giugno di quell’anno, gli altri 7 nei mesi successivi.
# Ma il sogno della Hydrogen Valley prosegue
La messa sui binari dei treni ad energia pulita si inserisce in un progetto più ampio dal nome H2iseO, che punta a dar vita alla prima Hydrogen Valley italiana nel territorio della provincia di Brescia. Si prevede infatti l’attivazione del primo dei tre impianti di produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno rinnovabile senza emissioni di CO2 nel 2025, nel Comune di Iseo. La costruzione di altri due impianti è programmata per il 2026. La produzione di idrogeno servirà per far funzionare, entro la fine del 2025, anche 40 bus che andranno a sostituire l’intera flotta oggi utilizzata da FNM Autoservizi in Valcamonica.
Continua la lettura con: “FERMATE i TRENI a IDROGENO in Lombardia”: fine all’energia “pulita”?
FABIO MARCOMIN
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